Brava Merkel, diamo insieme una risposta democratica al razzismo
La decisione della Cancelliera di lasciare entrare i profughi siriani aiuta a riaffermare i valori di solidarietà su cui è stata creata l’Europa
In questi mesi la Germania è stata oggetto di un forte afflusso di migranti. Nel solo mese di luglio si contavano, secondo le stime di TNS Emnid pubblicate su Focus, oltre 79.000 persone. Contestualmente si sono rinvigoriti i movimenti xenofobi e di estrema destra, come Pediga. In molte città hanno cominciato a fare manifestazioni a cui sono seguite contro-manifestazioni organizzate dai partiti di sinistra e centro-sinistra, Die Linke e Spd in primo luogo.
Il livello di tensione è salito però fino ad esplodere. Nel Brandeburgo è stato dato alle fiamme un centro di accoglienza profughi, per strada aumentano i casi di aggressione verbale e fisica a danno di stranieri. A Berlino in pochi mesi si sono registrati diversi casi di violenza. Casi particolarmente forti poiché hanno coinvolto donne e bambini. In giugno un giovane ha colpito una donna incinta e la sua amica per darsi poi alla fuga. Pochi giorni fa invece due uomini vicini agli ambienti neo-nazisti hanno aggredito una madre con i figli. Uno di loro ha poi urinato sui bambini. Gesto che definire vomitevole, barbaro e disumano è poco.
Dopo le aperture da parte dell’Spd, con la visita di Sigmar Gabriel a un campo profughi sono pervenute numerose e-mail di offese e minacce e la Willy-Brandt-Haus è stata evacuata a causa di un allarme bomba.
C’è un rinvigorirsi dell’odio e della violenza. Un odio smisurato che ci riporta indietro di 70 anni. Bene ha fatto la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, a condannare fermamente quanto accaduto e ancora più importante la sua decisione di sospendere Dublino per dare a tutti i profughi siriani la possibilità di arrivare in Germania e fare richiesta di asilo. Un gesto politicamente forte.
Per l’odio e la xenofobia non c’è spazio. Queste vicende, gravi non meno di quanto sta accadendo in Ungheria, con la costruzione di muri alle frontiere, non devono farci solo rabbrividire ma anche reagire con grande forza e determinazione. Abbiamo una responsabilità verso la nostra storia: nie wieder! Mai più!
La nostra risposta deve essere un maggiore impegno, da parte di tutte le forze politiche democratiche, peraffermare i valori su cui quest’Europa è stata creata: solidarietà, accoglienza, rispetto della dignità umana e dell’alterità. Per usare le parole dell’allora presidente norvegese Jens Stoltenberg, all’indomani della strage di Utoya, all’odio e al male risponderemo con più libertà e democrazia. Noi non abbiamo paura, noi non rinunceremo alla nostra dignità e alla nostra umanità.
(l’autore è segretario del circolo Pd Berlino-Brandeburgo)
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