Paolo Miniussi, addio ai “grillini”: “Lascio e non sapete di che peso mi stia alleggerendo”
VIAREGGIO – Paolo Miniussi lascia i grillini. E lo fa con una lettera di “addio” che pubblichiamo integralmente:
“Adesso proprio non ce la faccio più. Lascio!
Mi assumerò le conseguenze di questo mio gesto, costi quel che costi, la mia onestà intellettuale non la baratto con niente e con nessuno!
Gli avvenimenti di questi ultimi giorni sono solo la goccia che ha fatto traboccare il proverbiale vaso. Lo dico con un certo rammarico e un pizzico di nostalgia, nostalgia di quel 19 settembre 2005 quando, con l’entusiasmo e la determinazione dei miei 30 anni, decisi di dar vita al “meetup 91”, ai grilli viareggini.
Non sapevo assolutamente dove sarebbe arrivato questo moto popolare, che era, a ragione, antipolitico e antisistema.
La spinta a scendere in piazza per far sentire forte la mia voce e , insieme alla mia, quella degli attivisti che mano a mano si andavano aggiungendo al gruppo era forte e stimolante;
mi ha dato il coraggio di affrontare direttamente alcuni uomini politici, anche nazionali, una cosa che non credevo possibile fino a poco tempo prima.
Con i vdays mi resi conto di quanto realmente fosse estesa questa voglia di cambiamento che tutti noi “grillini”, “meetuppers”, stavamo condividendo. Eravamo in movimento ma senza ancora essere Il MoVimento.
Oggi siamo Il MoVimento ma siamo immobili e subiamo il fascino dello stesso mezzo che ci ha aggregato: la “rete”.
Quando scatta la votazione online, specialmente se il tema è l’espulsione di uno o più parlamentari, molti si trasformano in falene e abbagliati dal richiamo della “luce” smettono di riflettere o meglio, riflettono la “luce” che gli arriva dall’alto.
Cosa voterò? Si o no? Fuori o dentro? – La questione è il metodo, scomparso, sul quale appunto, pare che nessuno (o pochi) abbia riflettuto.
Non posso accettare che sul blog compaia un post che chiede, in meno di 12 ore, l’espulsione di due parlamentari.
Massimo Artini e Paola Pinna hanno violato un regolamento? Non hanno versato dei soldi? Non hanno rendicontato le spese? Può anche darsi. La rete sceglierà, deciderà…in meno di un giorno però? Che fretta c’era? Nessuno si è posto il problema che le singole vicende dei due parlamentari in questione meritassero due distinti percorsi di approfondimento?
Democrazia Diretta Digitale o tifoseria diretta digitale?
Come se tutto questo non bastasse il giorno dopo la richiesta di espulsione Beppe Grillo decide di passare la mano. E’ un po’ stanchino, lui, scrive sul SUO blog (la piramide rovesciata, si, ma a piacimento del capo politico).
Si passa alla modalità “vice” e snocciola, sempre lui, in meno di 24 ore, senza alcun percorso di confronto con il resto della “rete”, una rosa di 5 persone imposte, un listino chiuso; alla Berlusconi.
Fra i nominati: Di Maio, Di Battista, Ruocco e Fico, spunta anche il nome di Carlo Sibilia, un vero e proprio schiaffo alla decenza, all’intelletto, alla cultura.
Ricordo brevemente, in occasione del 45° anniversario dello sbarco sulla Luna il suo tweet fu:
“Oggi si festeggia anniversario sbarco sulla #luna. Dopo 43 anni ancora nessuno se la sente di dire che era una farsa…
- carlo sibilia (@carlosibilia) 20 Luglio 2014”
Oltre allo strafalcione complottista anche lo scivolone, penoso, sull’aritmetica; per lui infatti 2014 meno1969 fa 43.
Questo si aggiunge alla storia dei matrimoni interspecie, il complotto Bilderberg, l’11 settembre, la storiella del signoraggio, al corteo dei vari antivaccinisti e alle posizioni NO-OGM senza se e senza ma di altri esponenti 5 stelle, per la serie “non ci facciamo mancare niente.”
“Che futuro avrà mai uno così nel MoVimento?” – pensavo.
Detto, fatto.
Oltre al metodo ormai ampiamente stracciato dal detentore del “marchio registrato”, dove con una votazione lampo si decide, grazie a 19.436 persone, l’espulsione di due parlamentari eletti con il voto di quasi 9 milioni di Italiani, si arriva alla candidatura di un signore che dagli scranni parlamentari twitta strafalcioni e bufale.
Questo signore, Carlo Sibilia, ha fra le mani la sorte di un movimento che doveva dare speranza a un Paese in cui la spesa per la ricerca scientifica cala di anno in anno. Una forza politica che adesso ha voce anche nel parlamento europeo, nel quale ha piazzato CHI? un certo Marco Zullo, sostenitore della teoria delle scie chimiche, un’altra fandonia antiscientifica molto in voga nel Movimento.
Ho tollerato abbastanza questi deliri irrazionali e privi di qualsiasi riscontro oggettivo, ora basta!
Ho perso il conto delle bufale e delle castronerie diffuse da Beppe e spacciate per verità da molti “grillini”.
Non posso più accettare di far parte di una forza politica che confonde il senso critico e la lotta alla disonestà con gli atteggiamenti da santa inquisizione misto a una trita e ritrita strategia di webmarketing “uno-vale-uno-la-rete-ci-salverà-tutti-la-rete-è-verità”.
Oggi ho rimosso il mio account dal portale del MoVimento, privandomi definitivamente della facoltà di partecipare alla stesura delle leggi o/e di votare questo o quel provvedimento.
Lascio il MoVimento, questo tipo di cultura non mi appartiene, benché abbia la certezza che nelle tante realtà locali e in Parlamento ci siano persone intellettualmente oneste e lontane dalle logiche irrazionali e deliranti che qui oggi condanno e dalle quali prendo ampiamente le distanze una volta per sempre.
Non ho più voglia di rispondere con un “no comment” per le scelte di Grillo, di Casaleggio, per le sciocchezze dei Paolo Bernini (microchip sottocutanei) , Carlo Sibilia, Marco Zullo, Tatiana Basilio (le sirene per lei esistono).
Adesso si paventano altre espulsioni, pare che gli stessi Bernini e Basilio siano stati “nominati”, insieme a una quindicina di parlamentari.
Il motivo sembrerebbe sempre una questione di rimborsi. Per la base è importante solo restituire i soldi, se poi i parlamentari raccontano castronerie, alcune di eco internazionale, facendolo a nome degli italiani che dicono di rappresentare sempre e comunque o ancora viene stralvolto un metodo, questo non importa.
Seguo Beppe Grillo da quando ero bambino. Mi ha sempre divertito molto e la sua satira mi ha aperto gli occhi su molti aspetti. Oggi comprendo meglio i meccanismi della politica e di come questa amministri, nelle varie istituzioni, la vita quotidiana.
Penso che il progetto di una forza politica che nasce, si sviluppa e infine approda in Parlamento grazie alla rete sia stato qualcosa di straordinario. La risposta a molti dei problemi che affliggono questo bellissimo Paese non poteva che arrivare da un moto popolare e Grillo ha saputo canalizzare tutto questo nel M5S, che, nella sua travolgente genesi, ha raccolto però troppi fondamentalismi e illuso i suoi stessi sostenitori con la convinzione che ad ogni problema si potesse rispondere con una “semplice” soluzione da discutere in rete.
Io credo che non si possa rappresentare a tutti i costi la realtà attraverso un blog o ridurre i problemi a complotti da svelare o ancora, ritenere sempre e comunque che i giornalisti siano i cattivi qualsiasi cosa essi dicano e senza mai porsi il dubbio di essere nel torto.
C’è un limite alla decenza e questo limite per me è stato largamente superato.
Questa mia scelta comporterà, ovviamente, l’abbandono del meetup locale, ma non segnerà comunque la fine dell’amicizia che ho stretto con alcune persone all’interno dell’assemblea locale, che ha grandi potenzialità anche senza quelle stelline.
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