domenica 30 novembre 2014

Andiamo avanti a tutta.

Matteo Renzi ospite di Lucia Annunziata a "In 1/2h": "Silvio Berlusconi è al tavolo, ma non dà più le carte" (DIRETTA)

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MATTEO RENZI

"Berlusconi è una persona che sta al tavolo, ma non da le carte. Io faccio di tutto perché Berlusconi sia al tavolo...". Lo afferma Matteo Renzi ospite di Lucia Annunziata a "In 1/2 h". "Forza Italia non è più il partito di maggioranza", dice. Parlare con Fitto? "Ci sono altri che parlano con lui... Persone elette in Puglia in passato", osserva il premier. "Io faccio di tutto perché finisca la guerra civile in Italia. Voglio che Berlusconi stia al tavolo, ma ho idee diverse", conclude.
"Il tema della successione del capo dello Stato non bloccherà le riforme".Il tema della successione del Capo dello Stato non bloccherà il processo delle riforme. "Penso di no", dice Matteo Renzi, "mandare avanti le riforme è l'unico modo per mandare avanti" la legislatura, dice il premier. La riforma della legge elettorale "entro Natale andrà in Aula, inizierà l'iter in Aula ma non ci sarà il voto finale".
"Normale perdere consenso, importante credere in Italia". "Se devo essere sincero le dico di no. È naturale che quando provi a cambiare delle cose che stanno lì da anni, da decenni, ci sta di perdere il consenso". Così il premier Matteo Renzi, ospite di "In mezz'ora", su Raitre, risponde a Lucia Annunziata che gli chiede se gli dispiaccia aver perso del consenso, come emerge dai recenti sondaggi.
"Un politico vero deve cambiare il paese senza stare sempre a guardare i sondaggi. Se dovessi accontentare tutti farei esattamente come quelli che mi hanno preceduto. Quando si fanno le riforme un po' di gente si arrabbia. Possono anche perdere fiducia in me, ma l'importante è che gli italiani tornino ad avere fiducia nell'Italia", ha aggiunto.
"Astensionismo preoccupa, ma problema secondario". "Continuo a pensare che tutte le volte che uno non va a votare è un'occasione persa. Sono dispiaciuto e desolato, l'astensionismo mi preoccupa ma continuo a pensare che sia un fatto secondario". Lo afferma il premier Renzi in merito all'alto astensionismo alle Regionali in Emilia-Romagna. "In quella regione c'erano 41 consiglieri indagati, poi vediamo come va a finire, il presidente della Regione, che è un galantuomo, si è dimesso dopo una condanna - aggiunge -. Abbiamo vinto in 5 regioni su 5, questo è primario, l'astensionismo è secondario".
"Non faccio passerelle a Genova". "Ho girato molto in questi mesi - dice Renzi -, sono andato in posti in cui non era andato nessuno da presidente del Consiglio. Sono stato a Taranto, Avellino, Termini Imerese. Non scappo. Ho scelto di non andare a Genova, ci vado dopo che ho individuato il burocrate che ha bloccato gli interventi sul torrente che è esondato, e quando sono pronto a consegnare i lavori. Non vado a fare passerelle, è finito il tempo delle passerelle".
"Alternativa a sinistra è destra lepenista". "Una parte della sinistra - afferma il primo ministro - immagina che si possa tutti i giorni fare le pulci al governo non rendendosi conto che l'alternativa non è un'altra sinistra, ma l'alternativa è una destra con nome e cognome, la destra di Marine Le Pen in Francia".
"Salvini scommette sulla rabbia, io sul coraggio". "La verità - spiega Renzi - è che Salvini sta facendo una bellissima scommessa per la sua parte, scommette sulla rabbia e la disperazione. Io scommetto sul coraggio".
"Rispetto i sindacati, ma non la penso come loro". "Per me il sindacato è una bella cosa - dice il premier -, quando penso al sindacato penso alle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici e lo rispetto ma quando si sciopera contro un governo che ha dato 80 euro non lo capisco. Ricordo che il Jobs act cancella i cococo e i cocopro e dà più incentivi per i contratti di lavoro a tempo indeterminato".

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