mercoledì 3 dicembre 2014

Quando hanno siglato l'accordo della bufala dell'Alitalia i sindacati hanno festeggiato per mesi. E poi abbiamo visto che vergogna c'era dietro. Adesso la Camusso ringrazi il leader Renzi.

Ast, accordo raggiunto tra impresa, azienda e sindacati. Matteo Renzi e Maurizio Landini stavolta concordi nel plauso

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Dopo quasi 24 ore di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico è stata raggiunta un'intesa tra proprietà, governo e sindacati sul caso Ast: ""Tutte le parti hanno firmato l'accordo", ha detto il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, uscendo dal Ministero.
"Un bel risultato. Molto faticoso, ma ce l'abbiamo fatta" ha aggiunto Bellanova, spiegando che "siamo alla firma di un accordo unitario siglato da tutte le organizzazioni sindacali, è molto soddisfacente e credo che domani riceverà un alto consenso da parte dei lavoratori che se lo sono conquistati. Non ci saranno licenziamenti, ci sono 290 esuberi, tutti con adesione volontaria. È stata tolta dal tavolo la Cig. C'è stato un rinnovo dell'integrativo aziendale e c'è l'impegno che al passaggio di appalto si guarderà prioritariamente ai lavoratori che già lavorano", ha sottolineato Bellanova. "Oggi possiamo segnare un punto per il rilancio non solo della siderurgia ma anche dei rapporti sindacali che erano molto deteriorati".
Un piano di rilancio, sviluppo e ristrutturazione su quattro anni che si pone l'obiettivo di garantire almeno un milione di tonnellate di fuso attraverso il mantenimento dei due forni: è quanto prevede - secondo anticipazioni di fonte sindacale - l'accordo siglato. Tra le altre previsioni, quella per le controllate Aspasiel, Sdf e Tubificio destinate a diventare business unit.
"Lasciatemi esprimere la soddisfazione del Governo oltre che del Parlamento perché si è chiusa la vicenda di Ast" ha commentato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, impegnato nel Question Time alla Camera a un'interrogazione sul Mezzogiorno e sulla siderurgia. Montecitorio ha accolto le parole del premier con un lungo applauso.
"Io penso che l'accordo di oggi, ottenuto grazie alla strenua lotta dei lavoratori, sia buono perché ha cambiato radicalmente il piano industriale: si prevedono investimenti su quattro anni, due forni attivi e un milione di tonnellate d'acciaio" ha spiegato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. "Non ci sono licenziamenti ma solo uscite volontarie e sono anche tutelate le condizioni di lavoro perché si sono mantenuti aspetti salariali importanti. Credo che grazie alla lotta dei lavoratori si siano realizzati tutti i punti importanti dell'accordo" ha insistito Landini, "anche perché siamo riusciti a migliorare la mediazione proposta dal Governo a ottobre. Ora questa ipotesi di accordo sarà sottoposta al referendum dei lavoratori". L'accordo "è anche importante perché dimostra che è possibile impedire alle multinazionali di chiudere e fare accordi che tutelano i lavoratori" ha aggiunto. Per il leader Fiom infine la mediazione del Governo "è stata importante perché è un segno dell'impegno diretto del Governo in politica industriale".
I sindacati si impegnano "a monitorare semestralmente presso il Mise l'attuazione" del piano e "verificheremo il rispetto degli impegni assunti da ThyssenKrupp". Lo ha riferito Mario Ghini, segretario nazionale Uilm, spiegando che il testo verrà illustrato ai lavoratori e sottoposto a referendum nelle assemblee che saranno calendarizzate nei prossimi giorni dalle Segreterie provinciali di Terni e dalle RSU del sito ternano. "Vertenza durissima, finale positivo e importante. Firmata ipotesi accordo dopo 25 ore di no-stop e 4 mesi di vertenza. Nessun licenziamento e cigs" sintetizza il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, in un tweet.

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