lunedì 1 dicembre 2014

Andiamo avanti contro la nuova destra.

Direzione Pd, Matteo Renzi: "L'astensionismo in Emilia Romagna non è colpa del jobs act" (DIRETTA VIDEO)

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"Respingo la tesi che l'astensionismo in Emilia Romagna derivi dalla disaffezione per il jobs act. E' una lettura superficiale, parziale e discutibile". Così Matteo Renzi, in direzione Pd, facendo l'analisi del voto delle regionali e respingendo le accuse della minoranza dem. "S'avanza una nuova destra - aggiunge il premier -. Fuori da qui non ci sono le progressive sorti. C'è Matteo Salvini". 
"Dobbiamo fare le riforme. La differenza tra noi, non è se fare le riforme. Più volte ci è stato detto che non si potevano apportare modifiche né all'italicum, né alla riforma costituzionale che non fossero concordate con il principale contraente del patto del Nazareno. Oggi pare che quel contraente non sia più disponibile a rispettare almeno rispetto al timing stringente. Questo patto esiste ancora, è solido, scricchiola, ha bisogno di un tagliando?" così Gianni Cuperlo, alla direzione del pd, si rivolge a Matteo Renzi a proposito della necessità di accelerare sull'approvazione delle riforme.
"Non conviene metter mano alla riforma del lavoro come merce di scambio con i vertici di Bruxelles per un via libera alla legge di stabilità". Così Gianni Cuperlo, alla direzione del pd.
"Ma l'accordo con berlusconi regge o non regge? Perché se l'accordo con berlusconi non regge, la direzione non può stare in quei parametri". Lo dice Davide Zoggia, in relazione all'invito di Matteo Renzi di votare un documento in cui si accelera sul percorso delle riforme.
"Il jobs act è la riforma più di sinistra sul mercato del lavoro fatta finora". Lo ha affermato il premier Matteo Renzi alla direzione Pd, sottolineando di essere consapevole che su questo non tutti sono d'accordo. Ma è un "cambio culturalmente interessante. Non posso escludere che qualcuno non sia andato a votare per il jobs act, ma dire che per questo c'è stato il crollo in Emilia-Romagna è un esercizio ambiguo".
"Nella riunione preparatoria sulla legge di stabilità nel passaggio al Senato, abbiamo sbloccato 50 milioni di euro in più sul tema del servizio civile. Questo sarà unito alla stabilizzazione del 5 per mille che però, nei 500 milioni che abbiamo messo, richiederà la trasparenza delle associazioni. Con queste misure siamo il governo che investe di più sul terzo settore." Così Matteo Renzi alla direzione Pd.
"L'italicum 2.0 è apprezzato da quasi Tutti. È del tutto evidente che non c'è alcuna ragione per bloccare o ritardare la legge elettorale. Il presidente Berlusconi ha detto che prima vuole votare per il nuovo presidente della repubblica. È da respingere al mittente perché c'è un accordo che vede la stragrande maggioranza delle forze politiche convinte. Il tentativo di ritardare ulteriormente sarebbe inaccettabile. È da calendarizzarsi il più velocemente possibile". Così il premier Matteo Renzi alla direzione del Pd.
"Chiedo che ci sia l'espressione di un voto sulla convinzione di proseguire un percorso di riforme. Voglio capire se tutto il Pd ritiene come ritengo io che le riforme che vadano accelerate non ritardate". Così Matteo Renzi, alla direzione del Pd.
"Oggi è possibile il coinvolgimento di Quegli uomini e quelle donne che ritengono il blog non l'unica bussola". Così Matteo Renzi alla direzione del Pd. "La frattura nel m5s avrà conseguenze per tutto, per le prossime scadenze istituzionali come per il prosieguo della legislatura", aggiunge.
"Avanza una nuova destra, Grillo salta e il Pd è sopra il 40% ma deve decidere cosa fare da grande". Matteo Renzi fa il bilancio delle regionali. "Fuori dalle nostre discussioni c'è Salvini che è riuscito a far estasiare la Le pen: bravo, non era facile. C'è una destra che gioca una carta per la preoccupazione sull'immigrazione in modo spregiudicato", osserva il segretario del Pd.
Parto da una lettura 'marxiana, se non 'marxista'. I filosofi hanno solo interpretato il mondo, si tratta ora di cambiarlo, diceva" e il rischio è quello di "una discussione che sia solo sull' interpretazione del mondo quando bisogna cambiarlo". Lo afferma il premier Matteo Renzi iniziando la Direzione Pd sull'analisi del voto delle Regionali.
"Respingo la tesi che l'astensionismo in Emilia Romagna derivi dalla disaffezione per il jobs act. E' una lettura superficiale, parziale e discutibile". Così Matteo Renzi, in direzione Pd, facendo l'analisi del voto delle regionali e respingendo le accuse della minoranza dem.

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