domenica 24 marzo 2013

Quando dico che il sindacato è una casta dico le verità. Non intendo dire che il sindacato deve non esserci. Penso ad una legge sulla rappresentatività dei sindacati. Penso alla eliminazione dei privilegi dei sindacalisti. penso alla eliminazione dei distacchi a carico dello stato. Parlo dell'allontana,entrò dal sindacato di personaggi che fanno questo mestiere per professione. Ma è evidente che non si può trattare direttamente con i lavoratori. In una democrazia rappresentativa anche i lavoratori sono rappresentati da qualcuno.


PARMA - CAPITALE&LAVORO
Pizzarotti dichiara guerra ai sindacati
ANTONIO SCIOTTO
21.03.2013
Il sindaco toglie l'integrativo ai dipendenti comunali: «Via le organizzazioni, tratto con voi». Dopo i tagli agli stipendi del 2012, nonostante le promesse, è arrivata la decurtazione anche per il 2013. La Cgil: «E' peggio di Marchionne»

La «rivoluzione grillina» travolge il Comune di Parma, dove è guerra aperta tra i sindacati e il primo cittadino del Movimento 5 Stelle, Federico Pizzarotti. Il sindaco, fiore all'occhiello del moVimento fondato da Beppe Grillo, e suo ariete nello «sfondare» le porte delle istituzioni (ha aperto la strada prima verso la Sicilia e poi fino al Parlamento), si è scontrato con i dipendenti comunali, che dopo un braccio di ferro di vari mesi, giovedì scorso sono scesi in piazza. Ed essendo andato a incontrarli, fuori dal municipio, si è trovato al centro di una selva di fischi e addirittura anche di qualche «Vaffa» (chi di spada ferisce...). Pizzarotti non si aspettava un'accoglienza simile, anche perché nella battaglia per l'integrativo che ci disponiamo a raccontare, aveva anche tentato di «scavalcare» il sindacato, per parlare direttamente con i lavoratori. E in effetti, un mese e mezzo fa, racconta la Cgil, si era tenuta a Parma un'animata assemblea in cui il primo cittadino si era impegnato di fronte ai dipendenti del Comune (e in assenza dei funzionari di Cgil, Cisl e Uil, non invitati) a non operare tagli pesanti sui loro integrativi. Probabilmente i lavoratori gli avevano dato un'apertura di credito, ma poi anche la busta paga di febbraio - come d'altronde già quella di gennaio -si è rivelata pesantemente monca. Ma cosa è successo esattamente negli ultimi mesi? Ce lo racconta Sauro Salati, segretario della Fp Cgil di Parma. Ieri abbiamo anche cercato Pizzarotti, o un suo portavoce, ma dalla segreteria del sindaco non siamo riusciti a raggiungerli, nonostante diversi tentativi delle addette dell'ufficio. Parma, come si sa, è stata al centro negli ultimi due anni di diversi scandali e tracolli finanziari: il Comune, rovinato sotto l'amministrazione di centrodestra, è stato prima commissariato, e successivamente ha visto la vittoria del primo sindaco «grillino». In tutta questa confusione, i lavoratori del Comune - i cui stipendi base, come in tutta Italia, sono congelati dal 2010 - si sono comunque dati da fare. Aspettando un accordo per l'erogazione dell'integrativo 2012 che è arrivato soltanto nel dicembre scorso.«Abbiamo ampliato le classi delle materne per accorciare le liste di attesa - racconta Salati - I vigili urbani hanno accettato, nonostante fossero sotto organico, di fare anche i turni notturni. Abbiamo creato, caso quasi unico nel Paese, uno Sportello unico al servizio dei cittadini, dove puoi chiedere dalla carta di identità ai documenti per le imprese. A dicembre abbiamo accettato, viste anche le difficoltà obiettive del Comune, un taglio al fondo del nostro salario accessorio da oltre 900 mila euro a quasi 600 mila. Il che ha significato già pesanti tagli alle buste paga. Ma al tavolo prima di Natale, la segretaria generale del Comune si è impegnata a garantirci che anche per il 2013 i lavoratori non avrebbero perso l'integrativo». Promessa mantenuta? Manco per idea.«I lavoratori - continua Salati - hanno proseguito nell'erogare servizi di eccellenza, mentre Parma ha dovuto pagare il massimo dell'Imu, dell'imposizione Irpef, e diverse rette e tariffe sono aumentate. Mentre alcuni servizi venivano tagliati: ad esempio alle materne è stato deciso il taglio di 88 posti, nonostante il nostro impegno. Ebbene, comunque a gennaio è arrivata la doccia fredda: le buste paga dei lavoratori erano tornate al contratto nazionale base, perdendo ciascuno di loro dai 30-40 euro mensili a 150 e oltre».E sì, da gennaio a oggi (a marzo la busta paga sarà quasi certamente ugualmente decurtata) qualcuno dei dipendenti ha perso fino a 600 euro: chi ha perso meno, si aggira sui 150 euro. E Pizzarotti? Il sindaco ha deciso di non siglare nuovi integrativi con il sindacato: alle riunioni, le delegazioni del Comune hanno presentato cifre molto basse per il rinnovo, «irricevibili» secondo la Cgil, scendendo dai già decurtati 600 mila euro del 2012 a qualcosa inferiore ai 200 mila. Non sono state fatte cifre ufficiali, ma insomma stiamo là. Alla rottura del tavolo, e alla protesta indetta da Cgil, Cisl e Uil - «sempre con il mandato dei lavoratori», tiene a sottolineare il segretario Fp Cgil Salati - Pizzarotti, in pieno stile «grillino», il giorno del corteo e dei fischi ha preso carta e penna e ha scritto direttamente ai dipendenti comunali, annunciando che comunque prima o poi un integrativo arriverà. Ma, pare di capire, il sindaco vuole ripetere l'esperienza dell'assemblea con i lavoratori, senza i sindacati. Protesta la Fp Cgil, con il segretario nazionale Federico Bozzanca: «Esautorare i sindacati è un atto autoritario, nel solco della linea ideologica del M5S espressa dagli anatemi di Grillo. Stupisce che il sindaco Pizzarotti chieda di interloquire direttamente con i lavoratori senza i sindacalisti, esautorando perfino le Rsu elette dai lavoratori. Un atteggiamento che fa concorrenza al peggior Marchionne».

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