Fiducia dei consumatori ai massimi da 13 anni
Il rapporto dell’Istat: a settembre in crescita anche l’indice relativo alle imprese
28/09/2015
Famiglie e imprese italiane iniziano a credere nella ripresa. A settembre, secondo le rilevazioni Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori balza a 112,7, il livello più alto da oltre 13 anni (marzo 2002) quando toccò 114,4. Anche l’indicatore delle imprese registra un deciso progresso raggiungendo 106,2, il top da otto anni (novembre 2007) quando segnò 107,1.
Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori aumentano, con un incremento più consistente per quella economica (a 143,2 da 133,1) ma anche per quella personale (a 103,6 da 101,4), quella corrente (a 108,0 da 104,0) e quella futura (a 122,0 da 117,7). Migliorano nettamente anche i giudizi e le attese sull’attuale situazione economica del Paese (a -47 da -61 e a 14 da 6, i rispettivi saldi). Gli intervistati vedono un rallentamento della crescita dei prezzi sia nei 12 mesi passati sia nei prossimi 12 mesi (a -19 da -14 e a -18 da -14 i saldi). Diminuiscono significativamente le attese di disoccupazione (a 7 da 25).
Per quanto riguarda le imprese, si registrano progressi su tutti i fronti: quello del settore manifatturiero (a 104,2 da 102,7), quello delle costruzioni (a 123,3 da 119,5), quello dei servizi di mercato (a 112,2 da 110,0) e quello del commercio al dettaglio (a 108,8 da 107,8). Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti (a 16 da 14) ma peggiorano le attese sulle vendite future (a 28 da 29) e in calo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 10 da 12).
Tutti segnali che, per il governo, confermano che la strada intrapresa è quella giusta. «I dati sui consumi, sulla fiducia e perfino sul mercato immobiliare ci dicono che il Paese ricomincia a credere in se stesso - afferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio - abbiamo sempre detto che lavorando ogni giorno sui problemi cercando di mettere avanti le soluzioni con disciplina si poteva riacquistare la fiducia della gente, delle famiglie e delle imprese».
Meno entusiasta la reazione delle associazioni dei consumatori. Per Federconsumatori e Adusbef, i dati Istat «sicuramente non fanno riferimento all’Italia. L’ottimismo non aiuta il Paese e allontana le riforme necessarie». Per il Codacons, invece, si tratta di «un vero e proprio `tesoretto´, di cui il Governo deve fare buon uso, evitando di sperperare propensioni positive e aspettative di famiglie e aziende». E Confesercenti incalza il governo: «Adesso la fiducia va premiata».
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