Francia: primo raid in Siria contro l'Is. Putin attacca politica Usa alla vigilia dell'incontro con Obama
Baghdad, è quasi rottura con gli Usa.. Attività di intelligence con Mosca e soprattutto fornitura di aerei e armi "più rapidamente" di quanto farebbero gli americani. Nyt: "Sono almeno 30mila i foreign fighters"
L'Eliseo ha annunciato di aver condotto i primi attacchi aerei in Siria contro lo stato islamico, in coordinamento con la coalizione internazionale. La notizia, data da Le Monde, è stata confermata dalla presidenza francese in un comunicato: "Il nostro Paese conferma il suo impegno risoluto a combattere contro la minaccia terroristica rappresentata da Daesh. Colpirà ogni volta che la nostra sicurezza nazionale è in gioco".
Sarebbero "almeno 30mila" i foreign fighters in Siria e Iraq che sono andati a combattere nelle file dell'Is. A rivelarlo fonti di intelligence Usa citate dal New York Times. In 12 mesi il loro numero "è raddoppiato" stimano i responsabili, affermando che i reclutamenti "sono in costante crescita, con quasi mille nuovi combattenti al mese". Almeno 250 gli americani.
Intanto da Baghdad giunge un nuovo segnale di un ulteriore raffreddamento nei rapporti tra il governo sciita iracheno e gli Stati Uniti nella lotta contro i jihadisti sunniti dello Stato Islamico. Il comando delle forze armate irachene ha dichiarato che sta collaborando, sia per quanto riguarda l'attività di intelligence che le operazioni di sicurezza contro Is, con Russia, Iran e Siria. Il tutto senza citare in alcun modo gli Stati Uniti.
Sembra quindi che dopo la Siria si stia consolidando un asse russo-sciiti anti Is anche in Iraq: a Baghdad il premier è lo sciita Haider al Abadi, l'Iran e la culla dell'Islam sciita, in Siria Bashar Assad è membro della setta sciita alauita. Mosca sostiene Damasco per proteggere il porto siriano di Tartus, unica base di Mosca e da mesi anche Baghad piu rapidamente e con meno remore di quanto facciano gli Usa. Non appena Abadi si insediò lo scorso anno, chiese aerei da guerra contro Is: quelli russi arrivarono subito, mentre gli F-16 americani sono stati centellinati.
In una dichiarazione ufficiale per giustificare il coinvolgimento di Mosca, il comando delle forze armate irachene spiega che la Russia sta intervenendo "perchè è sempre più preoccupata dalla presenza di migliaia di terroristi che dalla Russia si sono uniti a Daesh (l'acronimo arabo di Is, ndr)". Per gettare acqua sul fuoco delle dichiarazioni dei generali iracheni, il ministro degli esteri di Baghdad, Ibrahim al-Jaafari, ha detto da New York, dove partecipa all'Assemblea Generale Onu, che nel suo Paese non sono presenti "consiglieri militari" russi.
Putin attacca politica Usa alla vigilia dell'incontro con Obama. Il presidente russo Vladimir Putin ha bollato il sostegno statunitense ai ribelli in Siria come illegale e inefficace, affermando che i combattenti addestrati dagli Usa stiano finendo per rifornire lo Stato islamico di armi americane. Lo ha detto in un'intervista con le emittenti televisive statunitensi, in vista dell'incontro di domani a New York con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Si vedranno dopo l'intervento del leader russo alle Nazioni unite. Putin ha aggiunto che il presidente siriano Bashar Assad merita sostegno a livello internazionale, mentre è impegnato a combattere i gruppi terroristici.
"A mio parere, la fornitura di sostegno militare a strutture illegali va contro i principi della legge internazionale moderna e della Carta delle Nazioni unite", ha dichiarato in un'intervista con Cbs e Pbs, di cui estratti sono stati diffusi dal Cremlino. Damasco, ha anche detto, dovrebbe essere coinvolta negli sforzi internazionali per combattere lo Stato islamico, cosa che gli Usa rifiutano. Inoltre, Putin ha criticato i piani americani di addestrare 5.400 ribelli per combattere lo Stato islamico.
"Risulta che solo il 60% di questi combattenti sia stato addestrato adeguatamente, e che solo quattro o cinque persone attualmente dispongano di armi", ha aggiunto il presidente russo. "Gli altri hanno disertato con le armi americane per unirsi all'Is", ha detto riferendosi allo Stato
islamico. Ha poi difeso il coinvolgimento di Mosca al regime: "Abbiamo fornito appoggio a legittime entità del governo" e "ad oggi (questa fornitura, ndr) ha preso la forma di forniture di armi al governo siriano, di addestramento militare e di aiuto al popolo siriano".
Sarebbero "almeno 30mila" i foreign fighters in Siria e Iraq che sono andati a combattere nelle file dell'Is. A rivelarlo fonti di intelligence Usa citate dal New York Times. In 12 mesi il loro numero "è raddoppiato" stimano i responsabili, affermando che i reclutamenti "sono in costante crescita, con quasi mille nuovi combattenti al mese". Almeno 250 gli americani.
Intanto da Baghdad giunge un nuovo segnale di un ulteriore raffreddamento nei rapporti tra il governo sciita iracheno e gli Stati Uniti nella lotta contro i jihadisti sunniti dello Stato Islamico. Il comando delle forze armate irachene ha dichiarato che sta collaborando, sia per quanto riguarda l'attività di intelligence che le operazioni di sicurezza contro Is, con Russia, Iran e Siria. Il tutto senza citare in alcun modo gli Stati Uniti.
Sembra quindi che dopo la Siria si stia consolidando un asse russo-sciiti anti Is anche in Iraq: a Baghdad il premier è lo sciita Haider al Abadi, l'Iran e la culla dell'Islam sciita, in Siria Bashar Assad è membro della setta sciita alauita. Mosca sostiene Damasco per proteggere il porto siriano di Tartus, unica base di Mosca e da mesi anche Baghad piu rapidamente e con meno remore di quanto facciano gli Usa. Non appena Abadi si insediò lo scorso anno, chiese aerei da guerra contro Is: quelli russi arrivarono subito, mentre gli F-16 americani sono stati centellinati.
In una dichiarazione ufficiale per giustificare il coinvolgimento di Mosca, il comando delle forze armate irachene spiega che la Russia sta intervenendo "perchè è sempre più preoccupata dalla presenza di migliaia di terroristi che dalla Russia si sono uniti a Daesh (l'acronimo arabo di Is, ndr)". Per gettare acqua sul fuoco delle dichiarazioni dei generali iracheni, il ministro degli esteri di Baghdad, Ibrahim al-Jaafari, ha detto da New York, dove partecipa all'Assemblea Generale Onu, che nel suo Paese non sono presenti "consiglieri militari" russi.
Putin attacca politica Usa alla vigilia dell'incontro con Obama. Il presidente russo Vladimir Putin ha bollato il sostegno statunitense ai ribelli in Siria come illegale e inefficace, affermando che i combattenti addestrati dagli Usa stiano finendo per rifornire lo Stato islamico di armi americane. Lo ha detto in un'intervista con le emittenti televisive statunitensi, in vista dell'incontro di domani a New York con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Si vedranno dopo l'intervento del leader russo alle Nazioni unite. Putin ha aggiunto che il presidente siriano Bashar Assad merita sostegno a livello internazionale, mentre è impegnato a combattere i gruppi terroristici.
"A mio parere, la fornitura di sostegno militare a strutture illegali va contro i principi della legge internazionale moderna e della Carta delle Nazioni unite", ha dichiarato in un'intervista con Cbs e Pbs, di cui estratti sono stati diffusi dal Cremlino. Damasco, ha anche detto, dovrebbe essere coinvolta negli sforzi internazionali per combattere lo Stato islamico, cosa che gli Usa rifiutano. Inoltre, Putin ha criticato i piani americani di addestrare 5.400 ribelli per combattere lo Stato islamico.
"Risulta che solo il 60% di questi combattenti sia stato addestrato adeguatamente, e che solo quattro o cinque persone attualmente dispongano di armi", ha aggiunto il presidente russo. "Gli altri hanno disertato con le armi americane per unirsi all'Is", ha detto riferendosi allo Stato
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