La mappa di quelli che sognano un’Europa divisa (e più divisa)
Su Repubblica l'elenco delle «piccole patrie» paese per paese
Indipendentisti, separatisti, federalisti, autonomisti. In Europa sono sempre stati numerosi i movimenti che chiedono che una piccola regione diventi una nuova patria. In alcuni casi si tratta di organizzazioni che hanno in passato perfino imbracciato il fucile, come nel caso degli irlandesi del Nord e dei baschi, in altri casi di gruppi che hanno rivendicato il diritto a recuperare un’identità perduta nel processo di integrazione europeo. Andrea Bonanni su Repubblica ha elencato, paese per paese, chi sogna di dar vita ad una nuova nazione nel Vecchio Continente.
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Per quanto riguarda la Scozia, gli indipendentisti potrebbero subire l’influenza spagnola. Si legge su Repubblica:
Gli indipendentisti scozzesi dello Scottish National Party sono i più agguerriti e dispongono di una maggioranza nel parlamento nazionale. Dopo la sconfitta di misura al referendum, la loro leader Nicola Sturgeon non ha rinunciato al progetto secessionista. Un distacco della Catalogna dalla Spagna, o un voto britannico per uscire dall’Ue, riaprirebbero la questione.
In Galles invece gli indipendentisti sostengono il partito Plaid:
Sono meno numerosi e meno radicali che in Scozia. Ma se Edimburgo dovesse lasciare il Regno Unito, anche Cardiff potrebbe essere tentata.
In Inghilterra è la Cornovaglia la zona calda di chi sogna una nuova patria:
Il partito indipendentista, Mebyon Kernow, si rifà alle radici celtiche della regione. Ma il fenomeno ha più il carattere di una rivendicazione culturale che politica.
In Spagna quello dell’indipendenza è un tema costantemente al centro del dibattito:
I catalani sono la regione più avanzata sulla via dell’indipendenza. Ma altrettanto determinati sono i baschi, le cui rivendicazioni sono danneggiate dai crimini compiuti in passato dai terroristi dell’Eta.
La Francia intanto deve convivere con ambizioni indipendentiste che provengono dalla Corsica:
I più determinati sono i corsi, che però hanno perso un referendum nel 2003. Indipendentisti sono presenti in Bretagna, Alsazia e nella Francia del sud dove rivendicano l’autonomia dell’antica Occitania.
In Belgio, trasformatosi in stato federale sotto la spinta dell’autonomismo fiammingo, la richiesta d’indipendenza viene soprattutto sal Nord:
Gli indipendentisti fiamminghi dell’N-VA sono il partito di maggioranza nel Nord del Paese. A differenza dell’estrema destra del Vlaams Blok, sono convinti filo-europei.
In Germania viene tenuta d’occhio soprattutto la Baviera:
La Germania è uno stato federale, con larghissimi margini di autonomia dei vari Lander. Questo ha mitigato le spinte indipendentiste. Tuttavia in Baviera c’è una piccolo partito, il Bayern Partei, che dal ’46 chiede l’indipendenza, che ha una maggioranza cattolica e un’antica tradizione di sovranità.
In Polonia la richiesta di autonomia viene dalla Slesia, dove l’influenza tedesca è ancora molto sentita:
Anche in Slesia esiste un partito, autonomista più che indipendentista, che ha raccolto quasi il nove per cento dei consensi nella regione.
Infine, la Finlandia. Scrive Bonanni:
Le isole Aaland, sotto sovranità finlandese, sono abitate da una popolazione di lingua svedese. Hanno ottenuto uno statuto di speciale autonomia nel 1991. Ma da sempre gli abitanti coltivano il sogno di una piena indipendenza, sia pure sotto l’ombrello europeo.
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