venerdì 2 ottobre 2015

Un vero leader politico ha il coraggio anche di essere impopolare. E pensare che per Salvini e Grillo la Mekel aveva bisogno di manodopera a basso costo. Che politici abbiamo in Italia.

Germania, Angela Merkel giù nei sondaggi. Pesa l'emergenza profughi. Esulta Seehofer. Ma la cancelliera potrebbe essere il nuovo Nobel per la Pace

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MERKEL

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Mai così in basso. E chissà, magari dopo il 9 ottobre mai così "in alto". E' una settimana di pura altalena per Angela Merkel. La cancelliera tedesca, oggi impegnata a Parigi con Hollande e Putin in un delicatissimo vertice sulla Siria, ha toccato il punto più basso della sua popolarità fra i tedeschi dopo che la Germania ha registrato nell'ultimo mese una situazione vicino al collasso sul fronte dell'ospitalità ai rifugiati(al quale ora si aggiunge lo scandalo Volkswagen). 
Ironia della sorte, proprio la "benevolenza" con cui Angela ha aperto le porte ai profughi potrebbe portarla, la prossima settimana, ad essere inserita nella lista per il premio Nobel per la Pace (lo scrive Bild, la premiazione il 10 dicembre).
Oggi però la Merkel deve guardarsi dal suo partito, la CDU, dove i mal di pancia interni - per un'incapacità nel gestire l'emergenza profughi - si susseguono di giorno in giorno, e soprattutto, dall'alleata Csu che cavalcando il dissenso sul tema guadagna consensi. I principali quotidiani tedeschi, da Faz a Spiegel, raccontano ogni giorno la lenta emorragia all'interno di questa alleanza e i nuovi segnali (manifestazioni neo nazi) di xenofobia nel paese.
Tutto oro che luccica per Horst Seehofer, capo della Csu, il primo a guadagnare veramente nei sondaggi. Con l'ondata di profughi ("10 mila persone ogni giorno" dice il ministro dell'Interno De Maiziere) Seehofer trova vento in poppa per attaccare la cancelliera: "Ormai siamo fuori controllo".
In queste condizioni Die Ziet pubblica un approfondito sondaggio ARD che indica la cancelliera in netto calo di popolarità. E' ancora al 54% ma negli ultimi 4 anni non era mai stata così in basso (- 9 punti percentuali). 
Tra questi dati emerge, di fatto, che i cittadini tedeschi cominciano a mandare segnali chiari di preoccupazione per l'emergenza profughi: il 51% dice di temere il flusso senza freni (lo scorso mese solo il 38% si diceva preoccupato). Per il 44% (11 punti in meno rispetto all'ultima rilevazione) sono più gli svantaggi che i vantaggi per la Germania anche in termini di lavoro e prospettive occupazionali. 
E chi ci guadagna? Il primo ministro bavarese Seehofer: risale di 11 punti e si attesta al 39%. In testa alla classifica di popolarità ci sono il socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, ministro degli Esteri, con il 65% e Wolgang Schauble, ministro-falco delle Finanze col 64% (-5). 
Classifiche che, seppur non drammatiche, lanciano dunque un chiaro campanello d'allarme. La "sirena" suona alla vigilia di quello che si preannuncia come un rigido inverno: per i profughi e per il governo, preoccupato dai nuovi venti di destra. Il partito AFD infatti, quello del "nero" Bernd Lucke, secondo le ultime cifre se si tornasse alle urne entrerebbe in parlamento con un 6%.

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