Tifo da stadio e applausi ironici agli interventi dei relatori
PAVIA. Spintoni e qualche schiaffo. E' accaduto alla serata sulla cosiddetta teoria gender organizzata dall'associazione "Pavia città sana" nella sala di San Martino di Tours. Conferenza affollata, ma con il pubblico nettamente diviso. Tra gli spettatori, oltre ai militanti di Arcigay, anche esponenti della destra più radicale e della sinistra antagonista.
"Dopo la relazione della professoressa Patrizia Fermani _ spiega Sandro Repossi, direttore del "Ticino" e moderatore dell'incontro _ poco prima delle 23 aveva appena preso la parola l'avvocato Paolo Panucci, quando in fondo alla sala c'è stato un po' di parapiglia. E' volato un ceffone e qualche spintone, ma la polizia ha immediatamente diviso le persone che litigavano e ha portato fuori dalla sala i contendenti per riportare la calma".
Arcigay ha diffuso un comunicato: "Pedofili, bolscevichi, totalitaristi e nazisti. Ecco la lobby gay, fautrice dei complotti omosessualisti _ scrive Arcigay _ Si è conclusa così la conferenza. I relatori hanno più volte accostato l'omosessualità alla pedofilia, al totalitarismo nazista e all'insegnamento della masturbazione in età precoce". "I relatori stessi _ spiega il presidente di Arcigay Niccolò Angelini _ dicono che il gender non esiste, poi lo confondono con il genere, si schierano contro la parità di genere, sostengono che dietro le pari opportunità e l’educazione nelle scuole contro le discriminazioni si nasconda il mostro del gender che induce i bambini alla masturbazione e a parlare di sessualità". L'ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, ha difeso la libertà dei relatori di esprimere le loro idee.
Sui social tanti i commenti sulla serata che ha visto una sala divisa in due.
"Rispetto a quanto avvenuto ieri sera _ commenta Emanuele Macca su Politica a Pavia, la pagina facebook in cui era stata sollevata la prima obiezione al convegno anti gender _ vorrei capire se si intende parlare per approfondire seriamente o per radicalizzare l'opinione pubblica. Capisco che il radicalismo è un modo per legarsi voti politici (in senso multi-partisan) e farsi "consolare" dai propri estimatori nei profili Facebook. Ma questo è un tema serio. Ci sono due cose sbagliate: non parlarne e parlarne per costruite crociate nel chiaro linguaggio di Rodolfo Faldini. Che aprisse il tavolo di lavoro per studiare e capire prima di tutto, un tavolo dove tutti e non solo alcuni possano imparare! I fondamentalismi vivono uno in soccorso dell'altro, se non avessero nemici da combattere perderebbero il loro senso di esistere. E le scene di ieri sono l'apoteosi di questo meccanismo diabolico".
Tanta ironia sui social, in particolare sulla messa in dubbio dell'evoluzionismo e gli accenni alla Rivoluzione Francese come madre di tutti i mali.
Ma sui social si discute anche della figura della donna emersa l'altra sera: "Si sono fatti dei grandi voli pindarici per gettare fango su chi contrasta la violenza di genere, parla di femminicidio _ scrive ancora Vanetti su Politica a Pavia _ La parola "femminismo" è stata usata tutta la sera per indicare il nemico assoluto della civiltà, si è detto che le donne devono imparare a "sacrificarsi e immolarsi", che la Rivoluzione Francese e il concetto di diritti umani hanno intaccatto "l'autorità del padre", si è ironizzato sulle "femministe che da decenni si sentono incatenate e non si capisce a cosa". Te lo dico io a cosa: al fatto che per migliaia di anni metà dell'umanità è stata trattata come inferiore, e che ancora oggi le donne vivano in una condizione di diseguaglianza sostanziale e spesso anche formale rispetto agli uomini, e che ci siano dei maschilisti che si permettono di dire queste cose con l'autorità data dallo stare al tavolo dei relatori".
Il senatore leghista Gian Marco Centinaio, ieri pomeriggio si è buttato nella mischia della polemica con un'interrogazione al ministro dell'istruzione sugli incontri che Arcigay col patrocinio dell'Unar (ufficio nazionale anti discriminazioni) fanno nelle scuole dopo gli episodi di bullismo degli anni scorsi. Incontri iniziati in collaborazione con lo sportello antidiscriminazioni del Comune di pavia quattro anni fa, sotto la precedente amministrazione. "Qualche giorno fa il presidente di Arcigay, sulla stampa locale, dichiarava apertamente che l'associazione da lui presieduta tiene lezioni nelle scuole pavesi _ scrive Centinaio _ La domanda sorge spontanea: che tipo di lezioni? Visto il dibattito aperto in questi mesi dopo la riforma sulla scuola in merito alle teorie Gender ritengo fondamentale che il ministro debba avere tutte le informazioni necessarie per prendere delle decisioni anticipando che la mia opinione e' molto chiara: la scuola italiana deve migliorare la propria didattica.
Per capire cosa Arcigay Pavia va a raccontare nelle scuole di Pavia e provincia oggi alle 16.30 in aula disegno c'è la lezione aperta “Di che gender sei?” contro omobullismo e omo-transfobia in cui sarà spiegato che cosa si fa in classe.
(f.m. - a.gh.)
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