Papa Francesco ai delegati:"Accesso al cibo diritto di tutti"
Bergoglio ha chiesto di "fermare le multinazionali sull'acqua". Poi ha sollecitato un cambio degli stili di vita: "La sobrietà non si oppone allo sviluppo, anzi è condizione"
CITTA' DEL VATICANO - "Debellare la fame nel mondo". E' questo l'imperativo assoluto che il Papa ha rivolto ai delegati Fao in udienza in Vaticano all'indomani dell'annuncio del titolo della nuova enciclica sull'ambiente di Francesco "Laudato si'" e del nuovo tribunale per perseguire i reati legati alla pedofilia nella Chiesa.
"Per sfamare il mondo preoccupano giustamente i cambiamenti climatici, ma non possiamo dimenticare la speculazione finanziaria", ha affermato Bergoglio che chiede alla Fao di "convincerci che i prodotti della terra hanno un valore che possiamo dire 'sacrò' perché frutto del lavoro quotidiano di persone, famiglie, comunità, contadini". Poi l'attacco alle multinazionali sul tema dell'acqua: "L'acqua resta simbolo di vita. La Fao dovrebbe aiutare a rivedere i modelli di comportamento mondiali e "garantire oggi e in futuro, che tutti possano accedere all'acqua". Bergoglio ha chiesto quindi di fermare "l'accaparramento della terra" da parte delle "multinazionali", che sottraggono l'acqua a popoli e persone.
Come quando aveva 'bacchettato' i potenti della terra che "devono lavorare per assicurare il cibo a tutti", è tornato sul tema: "Dobbiamo rispondere all'imperativo che l'accesso al cibo necessario è diritto per tutti, e i diritti non consentono esclusioni". Alla Fao chiede di non "tralasciare l'obbligo di debellare la fame e prevenire la malnutrizione" in tutto il mondo, non solo "aggiornate i dati", cosa necessaria perché mostra la realtà.
LA CAMPAGNA/ LO SPRECO ALIMENTARE DIVENTI REATO di Carlo Petrini
"Assumere con più decisione l'impegno di modificare gli stili di vita, e forse avremo bisogno di meno risorse", è la ricetta del Papa per il futuro. Per Bergoglio "la sobrietà non si oppone allo sviluppo, anzi, è ormai evidente che è diventata sua condizione. Per la Fao ciò significa anche proseguire nella decentralizzazione, per stare in mezzo al mondo rurale e capire i bisogni della gente che è chiamata a servire".
"Preoccupano molto - ha osservato papa Francesco, che ha tenuto il suo discorso in spagnolo - le statistiche sugli sprechi: sotto questa voce finisce un terzo degli alimenti prodotti. Come pure inquieta sapere che una buona quantità di prodotti agricoli viene usata per altre finalità, magari buone finalità, ma che non sono le necessità immediate degli affamati".
E' ancora vivo il ricordo della partecipazione alla seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione che nel novembre scorso "ha impegnato gli Stati a trovare soluzioni e risorse", ma Papa Francesco si augura "che quella decisione non resti solo sulla carta o nelle intenzioni che hanno guidato il negoziato". L'auspicio infatti,
confidato ai partecipanti alla 39esima sessione della Conferenza della Fao ricevuti in udienza, è che "prevalga decisamente la responsabilità di rispondere in concreto agli affamati e a tutti coloro che attendono dallo sviluppo agricolo una risposta alla loro condizione".
"Per sfamare il mondo preoccupano giustamente i cambiamenti climatici, ma non possiamo dimenticare la speculazione finanziaria", ha affermato Bergoglio che chiede alla Fao di "convincerci che i prodotti della terra hanno un valore che possiamo dire 'sacrò' perché frutto del lavoro quotidiano di persone, famiglie, comunità, contadini". Poi l'attacco alle multinazionali sul tema dell'acqua: "L'acqua resta simbolo di vita. La Fao dovrebbe aiutare a rivedere i modelli di comportamento mondiali e "garantire oggi e in futuro, che tutti possano accedere all'acqua". Bergoglio ha chiesto quindi di fermare "l'accaparramento della terra" da parte delle "multinazionali", che sottraggono l'acqua a popoli e persone.
Come quando aveva 'bacchettato' i potenti della terra che "devono lavorare per assicurare il cibo a tutti", è tornato sul tema: "Dobbiamo rispondere all'imperativo che l'accesso al cibo necessario è diritto per tutti, e i diritti non consentono esclusioni". Alla Fao chiede di non "tralasciare l'obbligo di debellare la fame e prevenire la malnutrizione" in tutto il mondo, non solo "aggiornate i dati", cosa necessaria perché mostra la realtà.
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"Assumere con più decisione l'impegno di modificare gli stili di vita, e forse avremo bisogno di meno risorse", è la ricetta del Papa per il futuro. Per Bergoglio "la sobrietà non si oppone allo sviluppo, anzi, è ormai evidente che è diventata sua condizione. Per la Fao ciò significa anche proseguire nella decentralizzazione, per stare in mezzo al mondo rurale e capire i bisogni della gente che è chiamata a servire".
"Preoccupano molto - ha osservato papa Francesco, che ha tenuto il suo discorso in spagnolo - le statistiche sugli sprechi: sotto questa voce finisce un terzo degli alimenti prodotti. Come pure inquieta sapere che una buona quantità di prodotti agricoli viene usata per altre finalità, magari buone finalità, ma che non sono le necessità immediate degli affamati".
E' ancora vivo il ricordo della partecipazione alla seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione che nel novembre scorso "ha impegnato gli Stati a trovare soluzioni e risorse", ma Papa Francesco si augura "che quella decisione non resti solo sulla carta o nelle intenzioni che hanno guidato il negoziato". L'auspicio infatti,
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