martedì 9 giugno 2015

Incredibile che questa persona possa rappresentare il popolo italiano.

Migranti, cosa resta di Noi con Salvini

Sui migranti Salvini prende le parti di Maroni e Zaia. E si dimentica del Sud. Colpa del flop in Meridione alle Regionali? Giordano: «Solo strumentalizzazioni».

Ancora «clandestini» - perché il termine migrante per lui non esiste, è solo una «categoria dello spirito» - nelle regioni del Nord? Allora «sarà guerra», torna a minacciare Matteo Salvini parlando a Lettera43.itda Strasburgo.
Poco importa se Lombardia, Veneto e Liguria, le tre Regioni i cui governatori Maroni, Zaia e Toti hanno minacciato di tagliare fondi ai Comuni ospitanti, in tutto accolgono 10.755 richiedenti asilo mentre Sicilia e Lazio ben 25.386. Al leader leghista, che ha promesso l'occupazione delle prefetture, pare interessare solo il Nord Italia.
E il progetto 'sudista' del Carroccio sotto la bandiera di Noi con Salvini?
A SUD NON PASSA LA LEGA. Forse ad aver fatto passare l'entusiasmo al Capitano, e a fargli appendere nell'armadio le felpe con le scritte Lecce e Sicilia, i risultati non proprio brillanti delle ultime Regionali e Comunali.
In Puglia, dove la Lega appoggiava la candidata di Forza Italia Adriana Poli Bortone, ci si è arenati al 2,29% (38.661 voti) mentre in Sicilia, si è registrato un nulla di fatto nei 10 Comuni chiamati alle urne.
Al cuor padano, forse, non si comanda.
Eppure i rappresentanti di Noi con Salvini di Sicilia e Puglia restano al fianco del loro leader.
ATTAGUILE: «ANCHE LA SICILIA DICA BASTA». Come Angelo Attaguile, che del movimento è segretario nazionale. Ex Dc ed ex Mpa, è stato eletto nel 2013 col Pdl passando poi al gruppo Lega Nord e Autonomie. «La Sicilia dovrebbe fare come Veneto e Lombardia», sbotta a Lettera43.it. «Invece sugli immigrati si specula col malaffare».
Il problema, per Attaguile, è che la «sua» Sicilia è governata da Rosario Crocetta che, mette in chiaro, «non è orientato ad avere una linea contro l'immigrazione». Bravi dunque Maroni, Toti e Zaia che «mettono un freno e tutelano i loro territori».
Eppure a definire le cosiddette quote regionali fu proprio Maroni nel 2011. Il segretario di NcS non vuole ascoltare ragioni: «Siamo sempre in emergenza, sempre costretti a sanare. Basta guardare al passato».
ATTACCO AL GOVERNO. E giù contro il governo: «Renzi e Alfano non prendono provvedimenti per evitare gli sbarchi».
Nel mirino la proposta del premier che dal G7 di Monaco ha detto: «Dobbiamo dare incentivi, anche nel patto di stabilità, a quei Comuni che ci danno una mano».
Per Attaguile questo non ha alcun senso: «Si tagliano gli aiuti agli anziani e agli italiani per premiare i Comuni che ospitano migranti? È una politica sbagliata».

Giordano: «Se Emiliano dicesse le stesse cose di Maroni...»

Dello stesso avviso anche Mauro Giordano, coordinatore regionale NcS della Puglia, che 25 anni fa si è trasferito da Milano a Lecce.
Per lui l'esternazione di Salvini non è che un appoggio ai tre governatori (due e mezzo, visto che Toti non si è ancora insediato) che hanno denunciato la situazione.
Dunque il segretario della Lega non si è dimenticato del Sud, anzi. «Sbaglia Alfano quando dice che la Lega odia il Sud», ripete Giordano. «La questione è stata strumentalizzata». Di più: «Se Michele Emiliano domani dicesse basta migranti, sono sicuro che Salvini farebbe anche il suo nome...»
«RENZI? TROPPO EUROPEISTA». Il coordinatore regionale è anche contrario alla «ospitalità diffusa che non fa che provocare una dispersione di clandestini sul territorio». E, ovviamente, alla politica «disastrosa» del governo: «È impossibile continuare così», aggiunge. Per questo è d'accordo con i presidi presso le prefetture.
A preoccuparlo sono le quote Ue sull'immigrazione: «Andranno a penalizzare le solite Regioni», sottolinea, tra cui la Puglia che di richiedenti asilo ne ospita 5.578 (quasi il doppio del Veneto). «Renzi è troppo europeista, non possiamo farci dettare dall'Ue l'agenda politica, dalle quote latte alla frutta e adesso di materiale umano».
Già, perché è così, spiega Giordano, che i migranti vengono visti. «Invece sono anime di dio», insiste, professando la sua fede cattolica. «Non siamo razzisti, anche questa è una strumentalizzazione politica. Ma è impensabile che le vedette li vadano a caricare a Tripoli, mentre da noi, in Italia, c'è gente che non ce la fa a tirare avanti».
Molti migranti, poi, non fuggono dalla guerra: «Arrivano qui credendo di trovare casa e lavoro. E invece si ritrovano a stare in enormi dormitori. Per questo giustamente insorgono nei centri».
ASPETTANDO UNA PAROLA DA SALVINI. Anche l'incoerenza di Maroni, che da ministro dell'Interno chiedeva a tutte Regioni di assumersi la propria quota di immigrati e ora chiude i cancelli della Lombardia, ha una spiegazione: «I flussi nel 2011 erano molto meno consistenti», continua Giordano, che ora si aspetta una parola da Salvini anche per le Regioni del Sud.
Dalla Sicilia e Lampedusa «che non sa più dove andare a parare, visto che questi sbarchi stanno distruggendo l'economia locale con gravi ripercussioni sul terrirtorio», alla Puglia che nonostante il flop elettorale - «speravamo di arrivare al quorum del 4%» - è stata comunque «elogiata da Salvini per il risultato ottenuto». Per ora Salvini continua però a difendere le ragioni delle sue Regioni. Quelle della Lega (e Forza Italia).
E sempre parlando con Lettera43.it non cita Pozzallo, Vibo Valentia o Lecce. Ma Camisano Vicentino. «Il sindaco che dovrebbe sistemare le sue scuole e ha i soldi per farlo ma non può perché c'è il patto di stabilità, può ora sistemarle solo se si prende 30 clandestini? Siamo alla follia».

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