Capotreno aggredito a colpi di machete da gang sudamericana a Milano. Maroni: "Se necessario, sparare sui treni"
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Un'aggressione bestiale, a colpi di machete, a opera di un gruppetto di giovani sudamericani che non volevano mostrare il biglietto sul treno del passante ferroviario alla fermata di Villapizzone, alla periferia di Milano, lungo il tragitto che porta i passeggeri a Expo. Il capotreno che voleva controllare i biglietti ha perso una parte del braccio, tanta è stata la violenza con la quale gli sono stati inferti i colpi. Anche un ferroviere fuori servizio, che era intervenuto per aiutarlo, è stato colpito alla testa ed è stato trasportato all'ospedale Fatebenefratelli con un trauma cranico. Il gruppo, composto da tre o cinque giovani, è riuscito a fuggire prima dell'arrivo della polizia. A quanto si apprende, però, due sudamericani sono stati fermati e portati in questura a Milano. Uno dei due sudamericani portati in questura era sporco di sangue per escoriazioni all'altezza di un ginocchio. Secondo fonti di polizia, i due sono stati sottoposti a interrogatorio.
Immediate le reazioni politiche. A cominciare dal governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, pronto a vestire i panni dello sceriffo. "Chiederemo di mettere i militari e la polizia per contrastare questi fenomeni" sui treni: ha detto il governatore. Fino anche a sparare? "Sì certo - ha risposto - è legittima difesa, voglio qualcuno che impedisca queste cose e se è necessario sparare, spari".
"Chiederemo misure per tutelare i macchinisti", ha sottolineato Maroni, accodandosi alle richieste dell'assessore regionale ai trasporti, Alessandro Sorte, che ha chiesto di mettere uomini armati sui treni. "Abbiamo chiesto di mettere militari e polizia sui treni per contrastare questi fenomeni", ha concluso Maroni.
Il prefetto di Milano ha convocato nel pomeriggio una "riunione urgente" del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Maroni, che ritiene il fatto di sangue "una cosa incredibile", ha spiegato che per la Regione saranno presenti due assessori che "chiederanno di garantire la sicurezza" del personale delle ferrovie, "con agenti di polizia e militari".
Amputazione parziale per il capotreno. "Il paziente C. D. aveva una lesione grave da fendente al braccio sinistro, lesione che ha portato a una sub-amputazione, si è cercato qui di recuperare la funzionalità del braccio; la prognosi verrà sciolta nei prossimi giorni", si legge nel primo bollettino medico diffuso dall'ospedale Niguarda.
All'aggressione avrebbe assistito una donna che è scappata subito dopo per lo spavento. Secondo quanto ricostruito finora dalla Polfer, il capotreno avrebbe chiesto i biglietti ai pochi passeggeri pronti a salire a bordo, compreso il gruppetto di sudamericani. Questi si sarebbero rifiutati di mostrare il titolo di viaggio e uno di loro ha estratto un machete da una borsa colpendo al braccio il controllore. Il ferroviere che in quel momento non stava lavorando, che ha 31 anni, è intervenuto in suo aiuto ma è stato colpito alla testa (non è ancora chiaro se con la lama o altro) riportando un trauma cranico.
Gli investigatori stanno ora cercando possibili testimoni e intanto stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza installate lungo il passante ferroviario e gli aggressori potrebbero avere le ore contate. Il Passante ferroviario ha subito notevoli ritardi in quanto il traffico, anche verso Expo è proseguito su un solo binario.
Militari in tutte le stazioni e forze dell'ordine sui treni pronte a sparare: lo ha chiesto l'assessore alla Mobilità della Regione Lombardia Alessandro Sorte (FI), commentando l'episodio dell'aggressione al capotreno a Villapizzone della scorsa notte.
"Il livello di insicurezza è troppo alto", ha affermato Sorte in una nota, e per questo "vogliamo il presidio dei militari in tutte le stazioni e sui treni Forze dell'Ordine armate, formate e pronte anche a sparare".
"Il livello di insicurezza è troppo alto", ha affermato Sorte in una nota, e per questo "vogliamo il presidio dei militari in tutte le stazioni e sui treni Forze dell'Ordine armate, formate e pronte anche a sparare".
Fs, così è difficile garantire servizio. Le Ferrovie dello Stato condannano fermamente l'aggressione, avvenuta ieri sera su un treno nel Passante di Milano, dei due capitreno di Trenord, ai quali va la solidarietà dell'amministratore delegato Michele Elia e di tutti i colleghi del Gruppo Fs. Senza requisiti minimi di sicurezza è difficile garantire il servizio in alcuni orari, si legge in una nota, in cui si chiede l'intervento delle istituzioni e una maggiore presenza delle forze dell'ordine.
"È l'ennesimo episodio, questa volta particolarmente grave per la violenza con cui sono stati aggrediti i due lavoratori - continua la nota di Fs - uno dei quali versa in condizioni molto preoccupanti. Il personale in servizio sui treni è ormai trasformato in vittima inerme di questi atti di violenza".
"Le Ferrovie dello Stato Italiane chiedono l'intervento delle Istituzioni e una maggiore presenza delle forze dell'ordine per arginare un problema grave, che riguarda la sicurezza delle migliaia di viaggiatori che ogni giorno si servono del treno per i loro spostamenti e per il personale in servizio. Metteranno in atto, con la collaborazione delle organizzazioni sindacali, tutte le azioni possibili per arginare e contrastare il fenomeno a tutela della sicurezza dei dipendenti e dei viaggiatori" prosegue la nota.
"Qualora si constatasse l'assenza dei requisiti minimi di sicurezza, le FS Italiane avrebbero difficoltà a garantire il servizio in alcuni orari: l'incolumità dei clienti e dei dipendenti, che ogni giorno lavorano sugli oltre 6mila convogli in tutto il territorio nazionale, non può essere messa a repentaglio" conclude la nota.
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