giovedì 29 gennaio 2015

Riceviamo e pubblichiamo.

Quirinale, 10 curiosità su Sergio Mattarella

Criticò la Mammì. Abolì la naja. Fondò il Ppi e il Pd. Dieci perle sul candidato dem. Foto.

29 Gennaio 2015
Sergio Mattarella è il candidato del Partito democratico al Quirinale: l'assemblea dei grandi elettori dem lo ha votato all'unanimità.
PERSONALITÀ «GRIGIA». Lineamenti sfuggenti, silenzioso, low profile, il giudice della Corte costituzionale non può essere certo definito un personaggio popolare.
Ma che rispecchia, almeno secondo i maliziosi, quella personalità «grigia» voluta da Matteo Renzi.
Intanto Mattarella si è già guadagnato un profilo fake su Twitter, Seggio Mattarella, «presidente in pectore».
 

Eppure spulciando in Rete e tra i vecchi articoli di archivio qualche curiosità sul candidato Pd è uscita.

1. Contro Rocco «Roquito Buttillone»

Per esempio, nonostante sia un «boccacucita» (copyright Antonello Caporale), nel 1995 Mattarella battezzò Rocco Buttiglione intenzionato a trascinare il Partito popolare italiano (Ppi) nel centrodestra «el general golpista Roquito Buttillone».
La sola idea che Forza Italia potesse entrare nel Partito popolare italiano (Ppe) venne invece bollata da Mattarella come «un incubo irrazionale».

2. Madonna? «Offende il buongusto»

Nel 1990, invece, da ministro della Pubblica istruzione si unì alla battaglia cattolica contro la tappa romana del Blonde Ambition tour di Madonna.
La popstar era stata definita dal Vaticano «eretica e irriverente» e la sua musica «blasfema e deviante».
Mattarella, appoggiando i vescovi, si limitò a bollare la performance come «un'offesa al buongusto».

3. Lasciò la poltrone per un ideale

Nel 1990 Mattarella si dimise dal governo Andreotti con altri ministri contro l'approvazione della Mammì, legge che disciplinava il sistema radiotelevisivo pubblico e privato legalizzando la situazione esistente: il monopolio della Fininvest nel settore privato.
«Ci siamo dimessi», disse Mattarella. «Riteniamo che porre la fiducia per violare una direttiva comunitaria sia in linea di principio inammissibile e inopportuna in questo semestre».

4. Direttore di giornale per due anni

Dal 1992 al 1994 assunse la direzioine del Popolo, quotidiano dello Scudo Crociato.

5. Relatore della legge elettorale

Il nome di Mattarella è legato alla legge elettorale che il politologo Giovanni Sartori ribattezzò Mattarellum.
Approvata dopo il referendum del 1993, venne utilizzata per le elezioni del 1994, del 1996 e del 2001, prima del Porcellum. 

6. Fondatore 'seriale' di partiti

Nel 1994 Mattarella fu tra i fondatori del Partito popolare italiano (nelle cui fila venne eletto lo stesso anno alla Camera). Ed è tra gli estensori del manifesto fondativo del Partito democratico.

7. «Forlani in confronto è un movimentista»

Nel 1983 Mattarella venne eletto a Montecitorio nel 1983 con la Democrazia cristiana.
Appartenente alla corrente morotea - quella a 'sinistra' - prese in mano le sorti del partito in Sicilia sostenendo la candidatura di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo.
Allergico alle risse e alle polemiche politiche, l'allora segretario Ciriaco De Mita disse di lui: «Forlani, in confronto a Mattarella, è un movimentista».

8. Tenace, calmo e anti-eroe

«Il Tenace», «il Calmo», «l’Anti-eroe». Cos' il giornalista Giampaolo Pansa lo descrisse per La Repubblica nel 1989. 

9. Contro la leva obbligatoria

Su Twitter c'è poi chi ha ricordato il passato di ministro della Difesa di Mattarella, «colui che abolì la leva obbligatoria». Così ha twittato Francesco Nicodemo, resposabile comunicazione di Palazzo Chigi.

10. Il centrodestra lo votò alla Consulta

La battaglia di Mattarella contro la legge Mammì e la sua (inutile) opposizione all'ingresso di Forza Italia nel Ppe non lo rendono un candidato ideale per Berlusconi. Eppure il centrodestra lo ha già votato alla Consulta. Non sarebbe dunque un unicum.

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