I curdi hanno quasi cacciato l’ISIS da Kobane
Gli uomini dell'ISIS mantengono ancora qualche strada, ma hanno perso la città e anche l'ormai famosa collina della radio
I combattenti curdi hanno conquistato il “90%” di Kobane, segnalava ieri l’Osservatorio per i diritti umani in Siria, una delle ONG più attive nel tracciare il conflitto, la bandiera curda è tornata a sventolare sulla collina che domina la città.
QUELLA BANDIERA SULLA COLLINA DI KOBANE - Nell’ottobre scorso l’apparire della bandiera nera sulla collina accanto a Kobane che ospita i ripetitori di radio e televisione aveva segnalato l’inizio dell’attacco da parte dell’ISIS all’unica città ancora in mani curde all’interno di una zona controllata dagli jihadisti dell’autoproclamato califfato.
L’ASSEDIO DELL’ISIS - Ieri, dopo mesi nei quali in città si è combattuto casa per casa e sulla collina gli aerei americani hanno sganciato di tutto, sulla collina è apparsa una bandiera curda e dall’interno della città giungono notizie altrettanto incoraggianti, che dicono che gli uomini dell’ISIS ormai tengono appena tre o quattro strade.
LA FORTUNA DI KOBANE - Kobane si è salvata perché sorge a ridosso del confine con la Turchia, una vicinanza che ha permesso l’evacuazione in massa della maggior parte degli abitanti, mentre in direzione contraria affluivano le armi e i rinforzi dalla diaspora curda e dai curdi turchi, ma anche dal kurdistan iracheno, che ha inviato un vero e proprio contingente. Dopo mesi di resistenza senza assistenza turca, che in teoria sarebbe stata lestamente risolutiva, i curdi sembrano aver avuto ragione degli islamisti, che proprio da allora sono sotto le bombe degli americani e degli alleati in tutta la Siria e in tutto l’Iraq, dove pare si prepari anche un attacco alleato a Mosul.
L’ISIS IN RITIRATA - Troppo per il sedicente califfato proclamato da al Baghdadi, che regna con il terrore su una popolazione comunque numerosa pur disponendo di un numero relativo di uomini e mezzi. Kobane sembrava forse una preda alla portata, ma il suo assurgere a simbolo internazionale della lotta contro l’estremismo del califfato e la stoica difesa da parte dei curdi, ne hanno fatto un boccone troppo duro per gli uomini dell’ISIS.
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