Il ritorno di Gargamella. Dal cilindro grillino spunta fuori Bersani. Via alle Quirinarie online con 9 nomi. La carta Prodi per spaccare il Pd
Alla fine i 10 nomi che i grillini sottoporranno alla consultazione on line sono venuti fuori. La sorpresa maggiore, se vogliamo, è che nella “top ten” è finito pure Pier Luigi Bersani. E in un certo senso fa sorridere che il M5S abbia pensato a lui come profilo gradito per la salita al Quarinale. E’ infatti appena il caso di ricordare che dopo le politiche 2013, l’allora segretario del Pd tentò di coinvolgere i pentastellati in un possibile governo, ricevendo da Grillo e compagnia un sonoro rifiuto. Lo stesso Bersani, a chi gli chiedeva possibili spiegazioni sulle ragioni dell’inserimento del suo nome nella lista a 5 stelle, ha risposto quasi lapidario: “Chiedetelo a loro”. Nell’elenco c’è poi Romano Prodi, l’ex presidente del consiglio che secondo le letture che vanno per la maggiore tra gli osservatori è un nome evocato più volte, a partire dai giorni scorsi, per cercare di spaccare ulteriormente il già fibrillante Partito Democratico.
GLI ALTRI
Comunque, proseguendo nell’analisi della lista, gli altri nomi sono quelli di Raffaele Cantone, magistrato fortemente voluto da Matteo Renzi a capo dell’Autorità Anticorruzione, Ferdinando Imposimato, magistrato in passato protagonista di inchieste sul terrorismo, Elio Lannutti presidente di Adusbef, ex senatore dell’Idv e uno dei più attivi animatori dei movimenti dei consumatori, Paolo Maddalena, magistrato ed ex giudicie costituzionale, Salvatore Settis, archeologo e già capo del Consiglio superiore dei beni culturali, Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Corte costituzionale, Nino Di Matteo, procuratore a Palermo, noto per essere uno dei pm che indaga sulla presunta trattiva Stato-Mafia, e Lorenza Carlassarre, giurista. In realtà la rosa dei nomi nel corso della giornata di ieri si è ristretta a nove, dopo che la stessa Carlassarre ha chiarito di volersi defilare dalla consultazione. Ad ogni modo oggi, tra le 9 e le 14, on line avverrano le ormai famose “Quirinarie”. In pratica gli attivisti saranno chiamati a scegliere il loro preferito.
Comunque, proseguendo nell’analisi della lista, gli altri nomi sono quelli di Raffaele Cantone, magistrato fortemente voluto da Matteo Renzi a capo dell’Autorità Anticorruzione, Ferdinando Imposimato, magistrato in passato protagonista di inchieste sul terrorismo, Elio Lannutti presidente di Adusbef, ex senatore dell’Idv e uno dei più attivi animatori dei movimenti dei consumatori, Paolo Maddalena, magistrato ed ex giudicie costituzionale, Salvatore Settis, archeologo e già capo del Consiglio superiore dei beni culturali, Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Corte costituzionale, Nino Di Matteo, procuratore a Palermo, noto per essere uno dei pm che indaga sulla presunta trattiva Stato-Mafia, e Lorenza Carlassarre, giurista. In realtà la rosa dei nomi nel corso della giornata di ieri si è ristretta a nove, dopo che la stessa Carlassarre ha chiarito di volersi defilare dalla consultazione. Ad ogni modo oggi, tra le 9 e le 14, on line avverrano le ormai famose “Quirinarie”. In pratica gli attivisti saranno chiamati a scegliere il loro preferito.
CURIOSITA’
La curiosità è che la fine della consultazione precederà di pochissimo la prima chiama fissata a Montecitorio alle 15. Di sicuro a far discutere e a sorprendere di più è stata la indicazione di Bersani, che spesso e volentieri Grillo ha preso in giro con l’appellativo di “Gargamella”. In realtà un po’ tutti i nomi finiti nella lista suscitano reazioni discordanti all’interno del Movimento 5 stelle, che quindi sull’elenco si presenta in versione più che frammentata. Tornando ai nomi presenti in lista si può registrare che dei “candidati” due sono al secondo giro di Quirinarie, visto che c’erano già la volta scorsa: Zagrebelski e Imposimato. Gli altri otto sono nuovi. Ne conseugue, tra l’altro, che non ci sono più i nomi grossi della volta scorsa, da Stefano Rodotà a Milena Gabanelli e nemmeno Grillo. Ma ci sono, come detto Bersani e Prodi. Un nome, quest’ultimo, che se votato dal M5s già al primo spoglio potrebbe sparigliare. La parola adesso passa agli attivisti. E a contare, alla fine, sarà solo il loro responso.
La curiosità è che la fine della consultazione precederà di pochissimo la prima chiama fissata a Montecitorio alle 15. Di sicuro a far discutere e a sorprendere di più è stata la indicazione di Bersani, che spesso e volentieri Grillo ha preso in giro con l’appellativo di “Gargamella”. In realtà un po’ tutti i nomi finiti nella lista suscitano reazioni discordanti all’interno del Movimento 5 stelle, che quindi sull’elenco si presenta in versione più che frammentata. Tornando ai nomi presenti in lista si può registrare che dei “candidati” due sono al secondo giro di Quirinarie, visto che c’erano già la volta scorsa: Zagrebelski e Imposimato. Gli altri otto sono nuovi. Ne conseugue, tra l’altro, che non ci sono più i nomi grossi della volta scorsa, da Stefano Rodotà a Milena Gabanelli e nemmeno Grillo. Ma ci sono, come detto Bersani e Prodi. Un nome, quest’ultimo, che se votato dal M5s già al primo spoglio potrebbe sparigliare. La parola adesso passa agli attivisti. E a contare, alla fine, sarà solo il loro responso.
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