lunedì 26 gennaio 2015

E' divertente constatare che i grandi intellettuali di Rifondazione Comunista stravedono per Tsipras che firma in due minuti un accordo con la destra mentre in Italia Renzi non può governare con un partito di centro destra. Incredibile. Come potevamo andare al governo con gente così.

Grecia, Alexis Tsipras davanti a un caffé sigla il patto anti-Troika con la destra nazionalista

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ALEXIS TSIPRAS

Non era ellenico il caffè che si sono bevuti. Era un espresso. Il neo-premier Alexis Tsipras e il suo alleato a sorpresa, ma neanche tanto (nel team di Tsipras tutti o molti sapevano che si sarebbe fatto questo connubio strano che alcuni chiamano fascio-comunista), hanno stretto al volo il loro patto di governo davanti a un caffè europeo per parlare contro l'Europa. Un patto anti-Troika, formalizzato in un colloquio di un'ora. E questo accordo, tra la super sinistra di Syriza e la destra nazionalista dei Greci indipendenti, desta impressioni forti.
Sono le 9.30, orario italiano, quando Panos Kammenos, leader dei Greci indipendenti, varca la soglia del comitato Syriza, dove ad aspettarlo c'è Alexis Tsipras, il ragazzo rosso rivoluzionario, festeggiato ieri notte in piazza con i pugni chiusi al cielo. Il tempo di una colazione insieme e alle 10.30 l'alleanza di governo, tra il vincitore e il partito che ad Atene è considerato anti-immigrati per eccellenza, è fatta. Per capirci è come se Nichi Vendola di Sel, in Italia, governasse con Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia.
Nei fatti però l'accordo tra Syriza e Kammenos c'era già. Si attendeva solo l'ufficialità del voto per dare il via alla battaglia comune contro l'austerità. Qualcuno, tra quelli che hanno votato Syriza, sperava forse in un patto con i moderati di centrosinistra. Con "To Potàmi", ovvero "Il Fiume", che invece è stato arginato pur avendo dato da subito la sua disponibilità per un'alleanza o per un appoggio esterno al governo. Invece Tsipras ha respinto l'invito: troppo filo Ue per i suoi gusti e per il terremoto che si prepara a scatenare. 
I Greci indipendenti sono un'altra cosa. Partito politicamente agli antipodi di Syriza, ma che condivide con Tsipras l'opposizione ai vincoli imposti dall'Europa e che nello scorso mese di dicembre ha aiutato la sinistra radicale a ottenere le elezioni anticipate, astenendosi dal votare il candidato alla presidenza della Repubblica presentato da Antonis Samaras. Tra l'altro il partito dei Greci indipendenti è nato dalla scissione con la Nea Demokratia, il partito del premier uscente. Ideologicamente non ha niente in comune con Syria se non l'unità - ed è il cuore dell'alleanza - nell'opposizione ai vincoli europei. E il tema dell'immigrazione? Syriza aveva impostato tutta la campagna elettorale sull'apertura delle frontiere. Tutto il contrario delle parole dette dai Greci indipendentisti. Adesso sarà un tema da rimandare o per lo meno qualcuno, fa notare qualcuno, sarà corretto il tiro. Già Tsipras sta facendo dei passi indietro. Ma nella battaglia in Ue, il partito dei Greci indipendenti gli permetterà di fare dei passi in avanti.
Tsipras ha giurato da premier poche ore dopo aver ufficializzato l'alleanza. "Siediti, primo ministro!", gli ha detto il presidente della Repubblica in carica non appena arrivato. E adesso il leader di Syriza sta già pensando alla squadra di governo. Ridurrà i dicasteri. Dovrebbero essere circa dieci, affidati ai più moderati, e il ministero della Difesa andrà ai Greci indipendenti. La carica di vicepremier, a differenza dei governi precedenti, Tsipras se la vuole tenere per uno dei suoi. Ma questo non ha guastato il clima del patto del caffè: sembravano due ragazzi affiatati quanto quelli che giocano insieme a pallone fin da piccoli. Così vengono descritti, ma la data spartiacque è giugno-luglio quando si faranno i conti con i risultati ottenuti in Ue. Davanti a un caffè?

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