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ROMA - "Noi vogliamo cambiare l'Italia e farlo con coerenza e responsabilità. Il M5s è nato per cambiare le cose e per questo oggi abbiamo rassegnato le dimissioni dal gruppo M5s. Vogliamo essere chiamati Alternativa libera, perché siamo un cantiere aperto". In conferenza stampa alla Camera risuonano le ragioni dell'abbandono del movimento da parte di nove deputati, dissidenti 'storici' di M5s: Tancredi TurcoWalter RizzettoMara Mucci, Aris ProdaniSamuele SegoniEleonora BechisMarco BaldassarreSebastiano BarbantiGessica Rostellato.

A loro si aggiungerà il senatore Francesco Molinari, ma solo dopo l'elezione del presidente della Repubblica. Molinari avrebbe già comunicato la decisione al capogruppo a Palazzo Madama, Andrea Cioffi. Il senatore non ha voluto "accelerare" dal momento che a Palazzo Madama si discute la legge elettorale, cui seguirà appunto il voto per il candidato al Quirinale.

I nuovi transfughi si uniranno a quelli già fuoriusciti dal Movimento in una componente del gruppo Misto, non avendo i numeri necessari (20 deputati) per costituire un gruppo autonomo. Anche gli ex parlamentari del Movimento 5 Stelle parteciperanno alle consultazioni al Nazareno per l'elezione del presidente della Repubblica. Lo annuncia il vice segretario Dem, Lorenzo Guerini, arrivando nella sede del partito, spiegando che l'appuntamento è fissato per questa sera alle 21.00.

"Noi diciamo no a un direttorio nominato dall'alto e che sceglie per tutti", interviene in conferenza stampa Gessica Rostellato, "nel movimento si sono negati il dibattito e il pluralismo, il blog ha ratificato decisioni già prese". Rostellato ribadisce: "Tra non capire e rimanere in silenzio abbiamo scelto di ribellarci ancora una volta. C'erano
due strade da percorrere: quella comoda e sicura dell'indifferenza e quella che abbiamo scelto, difficile, complicata  ma giusta, difendere i valori nei quali crediamo, una strada complicata per dire basta. Non si può tenere congelato il 25% dei voti per interessi personali. Siamo cittadini che hanno creduto in 'uno vale uno' senza gerarchie verticali. E a un certo punto non abbiamo più creduto a certi slogan: 'siete circondati', 'apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno'".

Interessi personali e slogan, che richiamano immediatamente il "megafono" del M5s. "Non ho nulla da contestare a Beppe Grillo - precisa Walter Rizzetto -. Il problema è il corollario che gli ruota intorno". Samuele Segoni: "Io personalmente sono stato da Beppe Grillo, ma non c'è stata possibilità di confronto. Il movimento doveva essere un mezzo, non un fine. Noi vogliamo rispondere al mandato che i cittadini ci hanno dato, vogliamo evitare che un despota per difendere i suoi interessi possa ricattare deputati liberi. Non abbiamo alcuna paura e resteremo qua". Ancora Mara Mucci: "Noi aspiravano alla bellezza e non alla rabbia e alla violenza verbale in un clima cupo, fatto di sospetti e intrighi".

Rizzetto conferma: "Ci sposteremo nel gruppo misto e formeremo una componente". Mucci: "Vogliamo essere chiamati Alternativa libera, perché siamo un cantiere aperto. Il nostro gruppo sarà aperto, inclusivo e orizzontale, un cantiere aperto per un progetto di cambiamento che possa offrire un'alternativa libera".

Come detto, Renzi ha convocato gli ex M5s alle 21 al Nazareno. "Renzi non ci ha invitato alle consultazioni, ma se ci chiamano molto probabilmente ci andremo" spiegano i nuovi trasfughi pentastellati, dicendosi "disponibili ad appoggiare un nome che sia di garanzia per i prossimi sette anni". "Ma non scenderemo a compromessi con nessuno - tiene a sottolineare Rizzetto - perché l'elezione del Presidente della Repubblica è la più importante dei prossimi sette anni. Il nome che eventualmente uscirà da queste cosiddette 'consultazioni' deve essere di specchiata moralità e deve essere garante, non un nome di questi che circola nelle ultime ore. Meno giochetti possibili e meno tatticismi". Mucci: "Vogliamo contribuire all'elezione del presidente della Repubblica senza inciuci e arroccamenti, dicendo la nostra per eleggere una figura che sia vicina ai cittadini e che rappresenti le istanze di cambiamento e trasparenza che consideriamo essenziali". 

Proprio il metodo per l'elezione del capo dello Stato, sottolineano ancora gli ex M5s, ha fatto da detonatore alle nuove uscite: "L'assemblea parlamentare è stata esautorata. Per l'elezione del presidente non c'è stato confronto, non ci è stato neppure detto nulla se non 'state buoni e zitti'. Poi, il giorno dopo abbiamo saputo cosa fare dal blog. Questa è la cosa più grave".

Quando gli chiedono se sono stati contattati dal Pd per un eventuale "cambio di casacca", Rizzetto scandisce: "Non abbiamo ricevuto nessuna telefonata da Renzi, non c'è nessuna trattativa".  "I vertici abusivi del Movimento dovrebbero dimettersi perché hanno tradito i principi per cui il Movimento è nato" conclude la deputata Mara Mucci.

Di Maio: "O c'è chi compra o chi si vende per poco". E dai "vertici abusivi" denunciati dagli ex M5s, giunge il corrosivo commento di Luigi Di Maio, componente del 'direttorio' M5S e vicepresidente della Camera, a Radio24 a proposito dell'annuncio di 10 parlamentari pentastellati di fuoriuscita dal Movimento. "Ormai in questo momento, legata alla Presidenza della Repubblica, c'è in corso una campagna acquisti. Evidentemente o c'è qualcuno che sa comprare bene o qualcuno che si vende per poco. Dal mio punto di vista, io credo che il M5s possa fare a meno di persone che preferiscono tradire il mandato elettorale piuttosto che portare avanti una battaglia di coerenza e onestà come quella che stiamo portando avanti da due anni ormai".

Fico: "Panta rei". Su Facebook, gli "auguri" di Roberto Fico, presidente pentastellato della Commissione di vigilanza Rai. "Auguri ai miei colleghi che, a 48 ore dal primo scrutinio per l'elezione del capo dello stato, hanno deciso di lasciare il gruppo del movimento 5 stelle alla Camera, senza pensare, neanche per un secondo, di dimettersi dalla carica di parlamentare. Noi continueremo ovviamente a lavorare come abbiamo sempre fatto nel solo interesse dei cittadini, rimanendo ben saldi ai principi e ai valori di un movimento in cui, com'è nella sua natura, tutto scorre e fluisce. Una caratteristica che personalmente continuo ad apprezzare molto. Panta rei".

Cecconi: "Elettori M5s non vorrebbero incontri segreti al Nazareno". "Chi in questo momento lascia il M5s lo fa piegandosi alla vecchia politica, pronto a infoltire le truppe cammellate di Renzi". Così il capogruppo alla Camera, Andrea Cecconi, che spinge sulla contraddizione. "Mentre il M5s lotta, anche aprendosi a tutto il Partito democratico, per far sì che il presidente della Repubblica sia eletto in modo condiviso, qualcuno lo abbandona contestando la poca propensione al dialogo. Solo un pretesto". "Sicuramente - conclude - chi ha votato il Movimento 5 Stelle non avrebbe voluto incontri segreti al Nazareno. Così facendo si tradisce il mandato degli elettori. Coerenza vorrebbe le loro dimissioni da parlamentari e non un approdo al gruppo Misto".

Bechis: "Via per soldi? Continueremo a rendicontare". La replica alle accuse giunge da una nota via Facebook di Eleonora Bechis, una dei 10 nuovi transfughi.  "Diranno che lo abbiamo fatto per i soldi o perché lusingati da offerte di altri partiti. Basterà continuare a consultare le rendicontazioni e le restituzioni che continueremo a fare. Lo faremo senza tattiche e strategie, senza calcoli, ma solo impegnandoci a realizzare quello per cui siamo stati eletti. Senza chiudere la porta a nessuno, e sperando che il nostro gesto possa contribuire ad alimentare il confronto e anche l'autocritica tra coloro che decideranno di proseguire lungo quella strada: saremo i primi ad esserne felici e pronti ad ascoltare".