sabato 31 gennaio 2015

Riceviamo e pubblichiamo ricordando che nel nostro paese non esiste nessuna "verginella". Non vi è nessuno che non abbia un passato. Neanche Feltri. Neanche Imposimato.

Chi è Mattarella. L’ex Dc inviso a Berlusconi. Con il fratello ucciso dalla Mafia. Nel ‘90 il clamoroso strappo contro la legge Mammì

  
di Maurizio Grosso
Politica
L'EUROPA NEL MONDO GLOBALE
Un profilo sul quale l’accordo con Forza Italia sembra a dir poco lontano. Non c’è niente da fare, il nome di Sergio Mattarella, giudice costituzionale ed ex ministro Dc, non è in grado di unire i contraenti del patto del Nazareno. E questo non tanto perché dopo il primo scrutinio è stata fumata nera (esito ampiamente previsto), ma perché su Mattarella è caduto il forte veto di Forza Italia e del Nuovo Centrodestra. E così, se in mattinata sembrava che la strada di Mattarella potesse risultare spianata a partire dal quarto scrutinio, complice l’“investitura” lanciata dal premier Matteo Renzi, in serata la situazione sembrava capovolta.
IL PERSONAGGIO
Palermitano, classe 1941, Mattarella è dal 2011 giudice della Corte Costituzionale e viene da una famiglia di tradizione democristiana. Il padre, Bernardo, fu tra i fondatori della Dc siciliana, deputato alla Costituente e ministro dei Trasporti, del Commercio Estero e delle Comunicazioni tra la metà degli anni ‘50 e ‘60. Anche il fratello Piersanti aveva intrapreso la carriera politica riuscendo in poco tempo ad arrivare alla carica più alta della regione e mettendo al primo posto la lotta alla mafia e alla corruzione. Proprio per questo, mentre era governatore della Sicilia, il giorno dell’Epifania del 1980, quando era appena quarantacinquenne, fu brutalmente ucciso da un agguato a colpi di pistola da parte di Cosa Nostra. Tre anni dopo Sergio Mattarella, avvocato e docente di diritto parlamentare all’università di Palermo, viene eletto deputato con la Dc. Negli anni Ottanta è ministro dei Rapporti con il Parlamento nei governi De Mita e Goria. Poi ministro dell’Istruzione con Giulio Andreotti, carica dalla quale si dimette nel 1990 in segno di protesta contro l’approvazione della legge Mammì che, di fatto, favorì l’ascesa economica di Silvio Berlusconi. Nel 1993 è “padre” della riforma della legge elettorale in senso maggioritario che porta il suo nome, il “Mattarellum”. Nel 1996, con la vittoria elettorale dell’Ulivo guidato da Romano Prodi è capogruppo dei popolari alla Camera e diventa vicepresidente del Consiglio quando, dopo la caduta di Prodi, l’incarico venne assunto da Massimo D’Alema. Nei secondi governi D’Alema e Amato, Sergio Mattarella è ministro della Difesa. Nel 2001 è nuovamente eletto deputato nelle liste della Margherita e riconfermato a Montecitorio nel 2006 per la lista dell’Ulivo carica che ha ricoperto fino al 2008. Eletto dal Parlamento giudice della Corte Costituzionale il 5 ottobre 2011. Giura l’11 ottobre 2011.

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