martedì 23 settembre 2014

Il papa che cambierà il mondo.

Pedofilia, il Papa fa arrestare un ex arcivescovo 

È l’ex nunzio polacco Jozef Wesolowski, fermato in Vaticano dagli agenti della Gendarmeria. Padre Lombardi: “Contro di lui elementi fatti, la svolta per volontà diretta di Francesco”
L’ex nunzio Jozef Wesolowski

23/09/2014
CITTÀ DEL VATICANO
L’ex nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana Jozef Wesolowski, dimesso dallo stato clericale nei mesi scorsi dalla Congregazione per la dottrina della fede per pedofilia, è stato arrestato questo pomeriggio Oltretevere dalla magistratura civile vaticana nell’ambito dell’inchiesta a suo carico. 

«Oggi il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano - informa in un comunicato il portavoce padre Federico Lombardi - ha convocato l’ex nunzio mons. Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un’indagine penale. Al prelato - già condannato in prima istanza dalla Congregazione della dottrina della fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico - sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana».  

Nell’estate del 2013 l’allora nunzio era stato protagonista di un servizio televisivo che raccontava come fosse un frequentatore abituale di una spiaggia dove offriva denaro a ragazzi in cambio di prestazioni sessuali. «La gravità degli addebiti - continua padre Lombardi - ha indotto l’Ufficio inquirente a disporre un provvedimento restrittivo che, alla luce della situazione sanitaria dell’imputato, comprovata dalla documentazione medica, consiste negli arresti domiciliari, con le correlate limitazioni, in locali all’interno dello Stato della Città del Vaticano». 

«L’iniziativa assunta dagli organi giudiziari dello Stato - conclude il comunicato - è conseguente alla volontà espressa del Papa, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede». Dunque viene messo nero su bianco che a volere questa linea severa è stato Francesco. 

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