domenica 21 settembre 2014

GLI ILLUMINATI AMMINISTRATORI LOMBARDI HANNO PARTORITO UN'ALTRA OPERA CHE RIMARRà NELLA STORIA.

Bre-Be-Mi, un viaggio nell’autostrada deserta

20/09/2014 - di 

Reportage: Giornalettismo ha percorso l'autostrada inaugurata lo scorso 22 luglio ma che non viene usata dagli utenti sia per la mancanza d'infrastrutture di raccordo sia per il costo del pedaggio, più alto rispetto all'autostrada A4 che dovrebbe essere sostituita dal nuovo tracciato realizzato in project financing con il contributo della Cassa Depositi e Prestiti, della Bei e da Banca Intesa

Una cattedrale nel deserto. Basterebbe questo per descrivere la Bre-Be-Mi, l’autostrada nata per collegare Milano e Brescia lungo un percorso posizionato a sud della Torino-Trieste, la A4, evitando il passaggio per Bergamo, velocizzando i collegamenti tra est e ovest Lombardia consentendo ai visitatori di Expo un accesso rapido ai luoghi dell’esposizione universale. Eppure non viene usata quasi da nessuno. Un’opera faraonica, lunga 60 chilometri, primo tassello di una serie d’infrastrutture destinate a sorgere ad est del capoluogo lombardo che al momento appare come un monumento, immerso tra campi coltivabili e cascine, e nulla più. bre-be-mi (11)
IL PERCORSO - La autostrada A35, questo il nome della Bre.Be.Mi, come detto fa parte di un complesso asse viario attualmente in costruzione. Al momento questa lingua d’asfalto collega il nulla con il nulla ma in futuro si legherà a Milano con la Tangenziale Est Esterna, la cosiddetta Teem, nata per alleggerire dal traffico la «vecchia» Tangenziale Est. Concepita per collegare Agrate e quindi l’autostrada A4 con Melegnano, porta d’ingresso della A1 Milano-Napoli. Quest’asse viario, lungo complessivamente 33 chilometri, dovrebbe essere concluso entro la prossima primavera. Al momento sono stati realizzati sette chilometri che collegano Liscate, località in cui inizia la A35 con Pozzuolo Martesana. Non solo. Sarà possibile raggiungere Milano anche proseguendo dopo Liscate lungo la Strada Provinciale 14 Rivoltana, arrivando direttamente all’aeroporto di Linate.
IL COLLEGAMENTO CON BRESCIA - Da parte bresciana, invece, è in realizzazione un raccordo autostradale, l’Ospitaletto-Montichiari, la cosiddetta «corda molle» gestita da Autostrade Centropadane ed identificata con la sigla A21 racc. Sarà inoltre possibile raggiungere l’infrastruttura attraverso la Tangenziale Sud di Brescia. Le triangolazioni dimostrano quanto l’opera sia in realtà molto complessa già a partire dalla sua concezione. Le difficoltà nell’apprezzare la sua utilità dipendono essenzialmente da questo. Con i raccordi in fase di realizzazione, diventa difficile raggiungere l’infrastruttura per poi sfruttarla. E qui risiede, in massima parte, il motivo del suo inutilizzo. bre-be-mi (9)  LA DIFESE DI MARONI E LUPI - La cosa è stata fatta notare anche dal governatore della Lombardia, Roberto Maroni:
Prima di dare una valutazione aspetterei fino a che la Teem sia completata e la Brebemi sia così collegata con le altre due autostrade
Simile anche la lettura del Ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi:
Il problema del poco traffico sulla Brebemi sta a valle. La realizzazione della Teem completerà l’opera e integrerà il sistema infrastrutturale lombardo creando un’alternativa all’A4
I PROBLEMI DELLA BRE-BE-MI - I problemi risiedono però altrove. Innanzitutto va sottolineato il costo a chilometro dell’infrastruttura, pari a circa 15 centesimi. Più del doppio rispetto alla A4, il cui costo si aggira intorno ai sette centesimi al chilometro. L’autostrada è poi già collegata al centro di Milano. Seguendo Viale Enrico Forlanini e deviando lungo la Rivoltana all’altezza dell’aeroporto di Linate ci si trova indirizzati verso Liscate, senza alcuna difficoltà. Una strada dritta a due corsie, viziata da un limite di velocità di 50 chilometri orari, che porta dritto alla barriera. Difficile parlare di difficoltà infrastrutturali. Al netto ovviamente della mancanza di raccordi per i camion. SAMSUNG
IL VIAGGIO DI GIORNALETTISMO - A questo punto abbiamo deciso di sperimentare l’infrastruttura, provandola, per capire quale sia effettivamente la portata dell’investimento e se in caso è necessario preoccuparsi per il futuro. A tal proposito abbiamo percorso qualche chilometro fino ad arrivare a Treviglio, località che rappresenta, venendo da Milano, la «porta d’ingresso» per Bergamo. Non è stata una scelta casuale. La A4 segue un tracciato che la porta a risalire verso il centro orobico per poi scendere verso Milano. Proprio questo tratto è il più trafficato dell’intero percorso, tanto da far nascere negli scorsi anni una corsia aggiuntiva per alleggerire il traffico, con il risultato che da Brescia a Bergamo le corsie sono tre mentre da Bergamo a Milano diventano quattro.
IL CONFRONTO CON LA PROVINCIALE - Per avere una controprova del reale traffico presente nell’area intorno alla A35, siamo poi tornati indietro lungo la Strada Statale 472 nel tratto Treviglio-Arzago d’Adda, lungo la strada provinciale 185 da Arzago a Rivolta d’Adda per tornare a Liscate lungo la Strada provinciale 14 Rivoltana, attraversando tre province: Bergamo, Cremona e Milano. Il tratto sulla provinciale qualificata fino a Liscate si è rivelato tranquillo. Lo è stato ancora di più il percorso in autostrada. Come dimostra il filmato, il viaggio è stato sereno senza quasi traffico, ad una velocità intorno ai 110 chilometri orari. Siamo arrivati a Treviglio dopo pochi minuti pagando un pedaggio di 3,60 euro per circa otto chilometri. Un prezzo in linea con le tariffe previste, riprese dal Fatto Quotidiano: 12,40 euro per le auto e 43,10 per i tir. Ben più dei 6,30 euro di pedaggio per le auto ed i 17,60 per i tir previsti per la A4.
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UN’AUTOSTRADA DESERTA - L’impressione per certi aspetti è stata raggelante. Sembrava di correre in pista. Ampi curvoni, lunghi rettilinei e quasi nessuno con cui condividere una strada che sicuramente consente di collegare Liscate con Brescia in circa mezz’ora. Ma è stata la mancanza di traffico a lasciarci a bocca aperta. Usciamo e riprendiamo la statale. E sembra incredibile, ma la musica è cambiata. Probabilmente in peggio per la Bre.Be.Mi. Avvicinandoci a Milano già all’altezza di Rivolta d’Adda si è creato un serpentone di camion che ci ha accompagnato fino a Liscate, rendendo il viaggio di ritorno lungo circa 40 minuti contro i nove dell’andata. E dire che per raggiungere l’uscita di Treviglio è stato realizzato un raccordo a due corsie, desolatamente vuoto. E sopratutto che la Bre.Be.Mi è stata realizzata per velocizzare il trasporto delle merci.
IL RACCORDO MANCATO - Eppure hanno tutti preferito raggiungere Liscate lungo una provinciale piuttosto che prendere l’autostrada. Un altro motivo può essere ricercato nel fatto che al momento non ci sono raccordi con la rete autostradale. Della Teem abbiamo detto in precedenza. Ma come ricorda Al Volante, manca la bretella che collega la A35 alla A4. La Bre.Be.Mi avrebbe dovuto provvedere alla creazione del raccordo attraverso un innesto di 10 chilometri realizzato da Autostrade Centropadane, presente nell’azionariato della A35, per un costo di 100 milioni di euro, che collegasse A21 e A4. La società però non se ne è occupata a causa di una concessione statale scaduta. Quindi non c’è un’autostrada che si collega ad un’altra.
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8 VEICOLI IN UN’ORA - Inoltre l’autostrada non collega Brescia e Milano ma infrastrutture esterne ben lontane dal centro città. Quindi per andarci bisogna volerlo davvero. E qui si spiega il progressivo calo negli accessi il cui picco, 16.000 al giorno, è stato registrato nella prima settimana seguente all’inaugurazione, avvenuta lo scorso 22 luglio. A tal proposito il Consigliere Regionale Dario Violi ha pubblicato in rete un video nel quale alle 15 di martedì 2 settembre ha percorso l’autostrada incrociando otto veicoli, corrispondenti alla stima attuale di 5.000 veicoli al giorno. Noi tra Liscate e Treviglio abbiamo incrociato due camion, di cui uno olandese, ed un’autovettura. Per dire. E qui s’inserisce l’asta deserta per l’assegnazione dei distributori di benzina. Si, sulla A35 non si può fare carburante. Segno che gli operatori prima vogliono capire cosa succederà.
CHI HA PAGATO L’OPERA - Appare evidente quindi che qualcosa non va. E lo si nota anche nelle discussioni relative ai costi. L’opera, realizzata in finanza-progetto, è costata 2,4 miliardi. Ma come fa notare sempre Il Fatto Quotidiano, i soci privati ci hanno messo 520 milioni. Il resto è arrivato dalla Cassa Depositi e Prestiti, Dalla Bei, la banca dell’Unione Europea e dalle banche italiane. I soci, che incassano i pedaggi, hanno però chiesto un’allungamento della concessione oltre ad uno sgravio fiscale, previsto, come ricorda Altraeconomia, a partire dal governo Monti per rendere sostenibile il piano economico e finanziario di interventi realizzati in project financing che si trovino in condizione di squilibrio. E Bre.Be.Mi ha presentato un piano di riequilibrio pari a 497 milioni di euro.
SAMSUNGQUALCOSA NON VA - Certo, ci vorrà del tempo. Come detto la A35 non è collegata ad alcuna autostrada, il traffico è scarso, le città che vuole collegare sono effettivamente distanti dall’infrastruttura, il pedaggio è molto alto, le auto così come i camion sono molto pochi. Toccherà aspettare ma il sospetto, visto che in fondo la vecchia A4 gode di una salute di ferro, lo dimostra il traffico quotidiano su quell’arteria, è che tra qualche anno parleremo della A35 come di un’ennesima incompiuta italiana. Anche perché se gli automobilisti ed i camionisti preferiscono vecchie strade che attraversano tre province pur di prendere la nuova infrastruttura, allora c’è qualcosa che non va.

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