domenica 21 settembre 2014

In questo paese vi è un solo bugiardo. Tale Beppe Grillo. Aveva detto che vinceva le elezioni europee. Bugia. Aveva detto che se avesse perso avrebbe lasciato la politica. Bugia. Queste sono solo le penultime bugie. Uguale a tutti i grillini vogheresi e pavesi. Bugiardi nati.

Lavoro, Renzi: "Cascate male, io cambio davvero". Su debiti Pa "promesse mantenute"

Il premier al Tg2 prima di partire per gli Usa, dove visiterà la Silicon Valley e interverrà all'Onu: "Sogno delle Nazioni Uniti che operino per la pace costruendo il dialogo per la pace". Cuperlo critico: "Basta ultimatum". Bersani: "Reintegra deve restare". Grillo: "Premier bugiardo, ci porta verso baratro"

ROMA - "Vado avanti e mantengo le promesse": Renzi prima di partire per gli Stati Uniti - andrà nella Silicon Valley e interverrà all'Onu - risponde alle accuse e alle tensioni delle ultime ore (su articolo 18 e debiti della pubblica amministrazione) con una difesa su tutta la linea. Capitolo principale il lavoro e la fronda interna al Pd e ai sindacati: "Nel mio partito c'è chi pensa" che dopo il 40,8% alle europee "si possa continuare con un 'facite ammuina' per cui non cambia niente e Renzi fa la foglia di fico: sono cascati male, ho preso questi voti per cambiare l'Italia davvero".

E altro che promessa non mantenuta sui debiti della Pa: Renzi risponde a chi lo accusa di non aver pagato entro San Matteo (che cade oggi) come aveva garantito nei mesi scorsi. "Tutti coloro - dice Renzi - che hanno avuto un debito e devono avere dei soldi dalla pubblica amministrazione, possono averli iscrivendosi al sito del ministero dell'Economia. Chi va sul sito del governo trova la pratica per poter ricevere i denari. I soldi ci sono e quindi il 21 settembre l'impegno a pagare i debiti 2013 è mantenuto".

Poi, affrontando temi internazionali, il premier ha anche dichiarato: "Spero che la comunità internazionale possa tornare ad avere un ruolo forte dentro le drammatiche vicende. Sogno delle Nazioni Uniti che operino per la pace costruendo il dialogo per la pace. La cosa importante non è quello che dirò io ma che l'Italia abbia la consapevolezza di essere un grande Paese e non uno dei tanti".

Cuperlo critico: "No a provocazioni e ultimatum".
"La delega sul lavoro è ancora troppo vaga. Chi fa il segretario" e premier "ha il dovere di indicare il percorso". Così Gianni Cuperlo, che dice: "Non possiamo accettare una discussione strumentalizzata per dividere il Pd tra innovatori e conservatori o minacciare decreti". Basta con "le provocazioni e gli ultimatum", parlare di merito senza "propaganda".

Bersani non arretra: "Reintegra deve restare"
Il nodo del lavoro agita il Pd. L'ex segretario, Pier Luigi Bersani, apre alla possibilità di un indeterminato più flessibile, ma su un punto nessun passo indietro: "La reintegra deve restare", ha detto. Ok, quindi, a contratti con tutele progressive, ma non solo per i nuovi contratti, perché così  "si andrebbe nella direzione di aumentare la segmentazione del mercato del lavoro". Bersani, però, proprio non ci sta ad eliminare dall'art.18 l'obbligo di reintegro. La flessibilità, dice Bersani in un'intervista al Sole 24 ore è "nelle tutele crescenti. In un periodo iniziale l'imprenditore ha più facoltà di interrompere il rapporto di lavoro, passati due-tre-quattro anni non più". "Mi rendo conto che l'applicazione dell'articolo 18 sia farraginosa", "so che c'è un problema enorme di lentezza della giustizia, perciò io dico: interveniamo, proviamo a trovare soluzioni per farlo funzionare meglio, per accelerare tutto". Per quanto rigarda, poi, il rischio di scissione nel Pd, Bersani afferma: "Ho sempre detto che lavoro per la ditta. Ma la ditta è il luogo dove si elabora e si propone". "Si deve discutere prima, non si può arrivare in Direzione con un prendere o lasciare". Una parte del Pd potrebbe votare contro la proposta del governo sul lavoro? "Sono fiducioso che al di là delle asprezze, si trovi un punto di convergenza ed equilibrio", conclude.

Grillo all'attacco: "Premier bugiardo".
  Beppe Grillo di nuovo all'attacco di Matteo Renzi sul suo blog: "Non ci sono santi che tengano. Ecco l'ennesima bugia del nostro premier che, balla dopo balla, ci sta portando verso il baratro. Nel salottino di Bruno Vespa, a marzo scorso, Renzi aveva promesso che avrebbe liquidato entro oggi (giorno di San Matteo) gli oltre 60 miliardi di pendenze arretrate delle pubbliche amministrazioni. Basta farsi un giro sul sito del Mef o leggere i giornali per scoprire che siamo a circa 30 miliardi effettivamente erogati. Tra l'altro si tratta di soldi in gran parte stanziati dai governi precedenti, per cui i meriti di Renzi sono pressochè pari a zero. Ora siamo curiosi di sapere se il capo del governo smaltirà qualche chilo andando a piedi in pellegrinaggio a Monte Senario". Il leader del Movimento 5 stelle insiste: "Ci colpisce tanta superficialità del premier. Il M5S, dal canto suo, continua a lavorare accanto alle Pmi e, infatti, chiediamo al governo di sbloccare il decreto attuativo già scaduto per la compensazione delle cartelle Equitalia con i crediti verso la Pa. Inoltre ricordiamo a Palazzo Chigi che si avvicina la scadenza del 30 settembre, termine entro cui si sono impegnati a sbloccare il fondo dimicro-credito per le piccole e medie imprese".
 

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