domenica 24 marzo 2013

Scusate, ma i grillini non erano per la trasparenza? Non erano per mettere tutto in rete? Non erano per la democrazia diretta?


Parma, trasparenza in Comune: assessore di Pizzarotti non pubblica il reddito

Per il titolare dell'Urbanistica e Lavori Pubblici, Michele Alinovi, mettere online i propri compensi 2012 "non è una cosa indispensabile". Anche Buzzi del Pdl rifiuta e due consiglieri 5 Stelle, Furfaro e Ilariuzzi, prima non consegnano poi parlano di disguido: "Presto sul web ci saranno". La più povera il vicesindaco Paci con 1600 euro l'anno

Parma, trasparenza in Comune: assessore di Pizzarotti non pubblica il reddito
Case, auto, quote azionarie, proprietà. A Parma i redditi di sindaco, assessori e consiglieri comunali diventano di pubblico dominio. Come già accade da qualche anno, il Comune ha diramato con una nota i dati su reddito e situazione patrimoniale degli eletti relativi alla dichiarazione dei redditi del 2012 (per l’anno 2011). Un altro atto che va nel segno della trasparenza per l’amministrazione Cinque stelle di Federico Pizzarotti, a cui però non tutti si sono adeguati. Tra questi, anche un assessore della sua giunta, mentre due esponenti del Movimento che dai primi documenti diffusi non risultavano avere acconsentito alla pubblicazione, hanno chiarito in seguito la propria posizione.
A rifiutarsi di pubblicare online sul sito del Comune di Parma i propri dati è stato l’assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici Michele Alinovi. “Una scelta per motivi di privacy – ha commentato il delegato – non la ritengo una cosa indispensabile”. All’inizio sembrava che a pensarla allo stesso modo ci fossero anche due consiglieri che siedono nella maggioranza Cinque stelle, Roberto Furfaro e Lorenzo Ilariuzzi, che nell’elenco comparivano tra coloro che non avevano dato il via libera alla diffusione dei dati. Ma dopo qualche ora dalla pubblicazione i due hanno spiegato che si trattava di un equivoco nella comunicazione. Un giallo risolto con la promessa di rimediare al più presto all’inciampo sulla trasparenza, da sempre bandiera del Movimento Cinque stelle. “Si è trattato di un fraintendimento con la segreteria – ha chiarito il presidente del consiglio comunaleMarco Vagnozzi – entrambi avevano acconsentito alla pubblicazione, ma per motivi burocratici i loro dati non sono stati inseriti in tempo. L’elenco sarà aggiornato sul sito al più presto”. Tra le fila della minoranza invece tutti hanno dato il via libera all’operazione trasparenza, ad eccezione del solo consigliere comunale Pdl Paolo Buzzi, che anche in passato aveva tenuto la stessa linea.
Per tutti gli altri le tabelle diffuse dal Comune e consultabili online nella sezione “trasparenza” del sito, elencano reddito complessivo, reddito imponibile, imposta netta e situazione patrimoniale. Nei documenti c’è anche il nome del sindaco Pizzarotti, che dichiara un reddito di oltre 46mila euro, un’abitazione di proprietà e una Renault Scenic del 2006. Il suo braccio destro, il vice sindacoNicoletta Paci, è quella che ha il reddito più basso della giunta, con 1639 euro dichiarati, due appartamenti e un garage di proprietà. Poco diversa la situazione dell’assessore alla Cultura Laura Ferraris, 1870 euro di reddito dichiarato e una casa di proprietà a Torino. A staccare i colleghi di giunta è il delegato al Bilancio Gino Capelli con un reddito di oltre 173mila euro e proprietà che variano da appartamenti ad autorimesse.
Tra i consiglieri comunali, si passa dagli oltre 188mila euro di Roberto Ghiretti (Parma Unita) ai 129mila di Maurizio Vescovi del Pd, dai 71mila dell’ex sindaco Elvio Ubaldi (Civiltà parmigiana), fino ai 9600 euro del capogruppo del Movimento 5 stelle Marco Bosi, che ha come unica proprietà una Vespa 50 special. A zero reddito infine Andrea De Lorenzi, studente, che siede nelle file della maggioranza insieme al padre Lucio.
Tutti particolari resi noti per ogni rappresentante eletto dai cittadini, ad eccezione di coloro che non hanno dato il via libera per motivi di privacy. Il passo in avanti rispetto al passato però è stato fatto. Chiarito il caso dei consiglieri Furfaro e Ilariuzzi, con l’amministrazione Pizzarotti solo un assessore su 8 e un consigliere su 32 due hanno deciso di non rendere pubblica la propria situazione patrimoniale e reddituale. Lo scorso anno tra gli ex amministratori della giunta di Pietro Vignali, a rifiutarsi di pubblicare i propri dati erano state ben 23 persone tra assessori e consiglieri di minoranza e maggioranza.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...