sabato 12 novembre 2016

Non solo proteste, ma una vera rivolta. Spari alla marcia contro Trump

Usa2016
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La polizia l’ha definita pubblicamente “una rivolta”, a causa dei “comportamenti pericolosi e criminali diffusi” tra i manifestanti, definendo poi la protesta “illegale”,
 
Alla terza notte di proteste, la polizia comincia a chiamarla “rivolta”. Migliaia di persone sono scese in piazza a Portland, in Oregon, contro l’elezione alla Casa Bianca di Donald Trump. In città, la marcia pacifica si è poi trasformata in uno scontro con la polizia, secondo cui degli “anarchici” nascosti tra i manifestanti hanno tirato oggetti contro gli agenti e si sono resi colpevoli di atti vandalici contro auto e negozi.
La polizia l’ha definita pubblicamente “una rivolta”, a causa dei “comportamenti pericolosi e criminali diffusi” tra i manifestanti, definendo poi la protesta “illegale”, afferma la Cnn, citando l’account del dipartimento di polizia su Twitter. Le proteste si sono verificate in molte città degli Stati Uniti, incluse Los Angeles, Philadelphia, Denver, Minneapolis, Baltimora, Dallas e Oakland. Donald Trump, dopo aver accusato i media di “incitare” i manifestanti, ha poi corretto il tiro, lodando la “passione” dai dimostranti verso il Paese.
Un uomo è rimasto ferito da un colpo di pistola sparato durante le manifestazioni anti-Trump a Portland, nell’Oregon. Lo riferisce la polizia su Twitter. Le forze dell’ordine hanno quindi sollecitato i cittadini a “lasciare immediatamente la zona” e ha invitato gli eventuali testimoni a farsi avanti. Secondo quanto riferiscono i media americani, il colpo sarebbe stato esploso mentre i manifestanti attraversavano il ponte Morrison.
In merito alle proteste, Trump ieri, in un primo momento, ha accusato i media di istigare i manifestanti contro di lui: “Abbiamo appena avuto un’elezione presidenziale molto trasparente e di successo. Ora manifestanti di professione, incitati da mesi, stanno protestando. Questo è ingiusto”. Salvo poi fare marcia indietro e usare una tattica più conciliante. Su Twitter infatti ha teso la mano ai manifestanti: “Amo il fatto che piccoli gruppi di manifestanti la scorsa notte abbia mostrato passione per il nostro grande Paese. Ci uniremo tutti e ne saremo orgogliosi”.
Intanto oltre 10mila persone hanno firmato una petizione per una maxi-protesta contro l’elezione Trump a presidente Usa, organizzata oggi a mezzogiorno, (le 18 in Italia), a New York. Lo riferiscono i media americani. “Unitevi a noi per le strade! Fermate Trump e la sua agenda bigotta”, si legge nel messaggio postato dagli organizzatori su Facebook.
La maxi protesta si snoderà da Union Square fino alla Trump Tower, residenza del magnate repubblicano mentre altri cortei sono stati organizzati in diverse città americane. Un altro corteo, gia’ battezzato ‘marcia da un milione di donne’ e’ prevista a Washington il giorno dell’insediamento di Trump, il 20 gennaio, dopo le rivelazioni su suoi commenti sessisti contenute in un video.

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