sabato 12 novembre 2016

La sparata di Grillo: “Il Papa deve pagare l’affitto per i Musei Vaticani”. Ma lo dice la parola: non sono del Comune

M5S
grillo
Beppe Grillo intervistato da Euronews ribadisce ancora una volta il cambio di strategia del movimento pentastellato
 
“Io faccio da pianificatore familiare. A decidere è il movimento, il direttorio non c’è più, ci sono le commissioni e c’è un un programma, quando le cose non sono nel programma si votano in rete. Diamo dei mezzi ai cittadini di poter dire una cosa. Io ho il compito di dire che se sei condannato ti sospendo se non sei innocente te ne vai, se vai fuori il codice etico ti mando via”. Beppe Grillo intervistato da Euronews ribadisce ancora una volta il cambio di strategia che sta portando avanti e spiega la posizione del M5S in merito alla riforma elettorale, all’elezione di Trump e al futuro politico del Paese.
Nell’intervista inoltre lancia una nuova offensiva mediatica in difesa della giunta Raggi. E stavolta si punta davvero in alto. Sul Vaticano, nella fattispecie. Ma dimenticate il solito filone Imu: la posta in gioco è l’affitto per i Musei Vaticani che, dice il leader M5S, la Santa Sede dovrebbe versare al Comune di Roma quale “proprietario” della struttura.
“Per esempio i Musei Vaticani, credo, sono del Comune che non percepisce nessuna cosa… Parleremo con Bergoglio perchè credo che non lo sappia”, dice ancora Beppe Grillo nella videointervista.
Grillo parla di Roma, descrivendola come “una millefoglie: corruzione, panna, corruzione, panna, corruzione, panna… Ci sono 200mila faldoni nelle cantine, 66 km di carte, come tutto il Raccordo Anulare, 30 anni di condoni mai riscossi. Con tutto il patrimonio del Comune che nessuno sa quante case siano, 100mila, 200mila, e nessuno sa quante siano. E si prendono affitti da 10 euro”.
Un uscita che non è passata inosservata scatenando la polemica. “Grillo, in difficoltà per la vicenda delle firme false di Palermo e per il flop della Giunta M5s a Roma, ricorre a un escamotage di comunicazione sparandola grossa sui Musei Vaticani e dicendo una balla colossale. Come tutti sanno, i Musei Vaticani non sono proprietà del Comune di Roma e non sono neanche su suolo italiano, ma fanno parte della Città del Vaticano, come dice peraltro la parola stessa”. Attacca il deputato Pd Michele Anzaldi.
“Non tutti, invece, sanno che il Comune ha un patrimonio museale infinito e senza pari, da valorizzare. Perchè Grillo – conclude – non si occupa della totale latitanza della giunta Raggi sulla cultura, dalle grandi mostre, di cui non si ha notizia, al programma degli eventi per il Capodanno e per i prossimi mesi, di cui non c’è traccia?”.
Grillo nell’intervista poi racconta l’impresa impossibile: “Un manager, Casaleggio, e un comico, senza soldi, in 7 anni fanno un movimento politico che è diventato tutto questo. Noi siamo un Movimento di disadattati ma anche in questo c’è poesia, è bellissimo”. Sull’ipotesi di fare il premier, Grillo risponde: “Io sono un commediante, non sono un leader, glielo giuro. Il leader è il Movimento, io posso fingere da buon commediante di essere un leader. Non ho nessuna ambizione di diventare presidente del consiglio, assolutamente”. Eppure il “passo di lato” promesso qualche mese fa è stato completamente archiviato e la barra del comando è strettamente in mano al leader.
Grillo ha quindi parlato della riforma del sistema elettorale: “Con questo Italicum se andiamo al ballottaggio noi vinciamo, ora devono escogitare qualche meccanismo per cui noi non avremo i numeri per andare al governo». E a chi gli domanda di fare una previsione su quando il M5S vincerà le politiche, dice: «quel giorno arriverà presto, appena andiamo alle elezioni, vedrete…”.
Infine il leader del M5S è intervenuto sulla battaglia di Matteo Renzi in Europa e la critica alle istituzioni europee: «Quando hai una copia e capisci che è tale, rafforzi l’originale. Se lui vuole fare un referendum sull’euro, sul fiscal compact, assolutamente siamo con lui. Non ho preconcetti sulle idee ma sulla persona, che per me è assolutamente inaffidabile. Ma se i contenuti sono condivisibili, io non ho alcun problema”.
Il leader del M5S ha parlato anche dell’elezione di Trump come presidente degli Stati Uniti: “È l’apocalisse dell’informazione tradizionale. Questo pannocchia, chiamato così affettuosamente, non ha grandi qualità culturali ma è stato contrastato con notizie terrificanti, l’establishment che lo attaccava, ma non ha funzionato. Questa è l’apocalisse dell’informazione tradizionale. Televisioni e giornali non capiscono niente, non anticipano niente e capiscono solo adesso che i diseredati hanno un altro media che è la rete. L’informazione ha l’alibi di dire voi non avete un progetto politico, voi non siete in grado, siete degli imbecilli, dei dilettanti. E i dilettanti si stanno prendendo il mondo. Noi andremo governare e i media diranno: come hanno fatto?”.

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