Invia per email
Stampa


Ciò che rende possibile questa divaricazione, sono due fattori. Da una parte c'è il fatto che quasi ogni Stato (con due piccole eccezioni) usa un maggioritario secco per cui il primo arrivato anche se ha un solo voto in più acchiappa la totalità dei delegati. Questo può produrre delle distorsioni sul totale assoluto perché un candidato che arriva primo con ampio vantaggio in Stati ultra-popolosi (come la California per Hillary) "spreca" milioni di voti "inutili" visto che gli basterebbe vincere con il 50,1%. Mentre l'avversario la frega vincendo di più stretta misura in Stati non altrettanto popolosi. Poi c'è il fatto che la quantità di delegati assegnati ad ogni Stato (55 alla California, 38 al Texas, 29 a New York e Florida, e via decrescendo) è in qualche modo legato alla popolazione, ma non è del tutto proporzionale. Per la precisione la quantità di delegati è proporzionale al numero di deputati eletti in quello Stato. Che viene aggiustato periodicamente in base al censimento demografico. Ma non è mai tempestivo, e c'è una leggera sovra-rappresentazione degli Stati minori. E' un sistema pieno di difetti, contestabilissimo, ma ha il pregio della governabilità: esprime un capo dell'esecutivo. Ogni tanto si discute su come riformarlo, ma finché è questo, lo si accetta.