martedì 8 novembre 2016

Non è il caso che deputati e senatori del PD appongano la loro firma sotto l'interpellanza presentata da SEL?

Al Ministro dell'interno - Per sapere - premesso che:
- il giorno 26 ottobre 2016 ho inviato una lettera al Prefetto di Pavia, Dott.ssa Erminia Rosa Cesari, nella quale esprimevo disappunto e forte preoccupazione per il corteo organizzato a Pavia il 5 novembre, da movimenti di estrema destra che si rifanno dichiaratamente al fascismo, e sottolineavo che ancora vige in Italia il reato di apologia di fascismo;

- le forze democratiche e i partiti già avevano espresso formalmente la loro contrarietà allo svolgimento di tale corteo;

- il giorno 2 novembre il Prefetto, in risposta alla lettera invita dal Sottoscritto, specifica che il promotore del corteo del 5 novembre ha presentato relativa comunicazione alla locale Questura segnalando che la manifestazione è analoga a quelle svolte nei nove anni precedenti;

- il Prefetto sottolinea inoltre che, al fine di evitare qualsivoglia criticità dal punto di vista dell'ordine e della sicurezza pubblica, la questione è stata più volte discussa sia in seno al Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica alla presenza del Sindaco e del Presidente della Provincia di Pavia e sia in occasione di riunioni di Coordinamento delle Forze di Polizia dove, peraltro, sono stati definiti i necessari servizi di Ordine Pubblico;

- l'ANPI e altre forze che si richiamano dichiaratamente alla nostra Carta Costituzionale nata dall'antifascismo, hanno organizzato un presidio di protesta nei confronti del corteo organizzato dai movimenti di estrema destra;

- al presidio antifascista erano presenti l'ANPI provinciale, diversi rappresentanti delle Istituzioni, quali il Sindaco di Pavia Massimo De Paoli, alcuni assessori e consiglieri comunali, una Parlamentare, oltre a molti liberi cittadini per un totale di circa 200 persone;

- le Forze di Polizia risultavano, nei racconti diretti dei presenti, schierati al fine di tenere separati il corteo fascista e il presidio democratico;

- alle ore 20.00 circa, come risulta dalla testimonianza dei presenti, è iniziata una serrata trattativa con i funzionari di Polizia che chiedevano alle persone presenti al presidio di spostarsi altrove, avendo ricevuto disposizioni di lasciar passare il corteo. La risposta, pacifica e ferma, è stata che i manifestanti erano lì per ribadire lo sdegno ad un gesto contrario ai valori democratici del nostro Paese, e che sarebbe stato motivo di soddisfazione se  fosse almeno servito a far deviare il corteo dal percorso che gli organizzatori avevano deciso: passare proprio per la via principale della città, come uno sfregio;

- intorno alle ore 21.00 circa alcune auto delle forze dell'ordine si sono posizionate circa duecento metri dietro il presidio pacifico, in Strada Nuova, all'altezza di via Capsoni, bloccando il passaggio e dando l’impressione che veniva accolta la proposta di far deviare il corteo;

- dopo le 22:00  un gruppo di Carabinieri ha ricevuto l'ordine di avanzare verso il presidio pacifico con gli scudi e i manganelli. Più increduli che preoccupati, non capendone la ragione,i cittadini sono rimasti fermi e sono  stati spinti con gli scudi, c'è stata qualche manganellata sulle teste di chi era in prima fila, tanto che un uomo ha riportato una ferita alla testa ed ha ricevuto le opportune cure in Pronto Soccorso-:
quali le ragioni per cui è stato autorizzato un corteo che si ispira ad ideologie e parole d’ordine fasciste, espressamente vietate dalla Legge;

quali misure intenda adottare il Ministro affinché vengano accertate le opportune responsabilità della pessima gestione della manifestazione del 5 novembre che, nonostante un intervento aggressivo e violento delle Forze dell'Ordine presenti sulla piazza, non è ulteriormente degenerata soltanto grazie alla pacifica protesta del presidio antifascista;


se non sia il caso di assumere le più opportune iniziative per impedire la prosecuzione di questi accadimenti che l’interrogante ritiene irriguardosi dei principi costituzionali e in contrasto con norme di legge e regolamentari;

quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere per impedire che la città di Pavia e le zone circostanti divengano luogo fertile per l'insediamento di realtà di ispirazione neofascista, xenofoba e razzista.

FIRMA

Franco Bordo

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