A tre giorni dalla pubblicazione dell'intervista e dopo la notizia che i PM vogliono sentirlo, il capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera smentisce di aver detto quello che ha detto a Libero
A tre giorni dalla pubblicazione dell’intervista e dopo la notizia che i pubblici ministeri che indagano sulla storia vogliono sentirlo, il capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera Andrea Cecconi smentisce di aver detto quello che ha detto a Libero nell’intervista di Brunella Bolloli:
Caro direttore,
In riferimento all’intervista pubblicata su «Libero» in data 2/11/2016,a firma Brunella Bolloli dal titolo «Il M5s non teme l’alleanza Pd-Fi. È un’accozzaglia di vecchi falliti», il deputato Andrea Cecconi precisa quanto segue: «Smentisco ciò che è stato riportato oggi dal vostro quotidiano. Non ho mai affermato che, a Palermo, sono state falsificate delle firme,ma che non si possono paragonare casi che hanno gravità differenti. Ho inoltre ribadito di aver massima fiducia nei miei colleghi, rispetto alla vicenda su cui sta indagando la magistratura. Confidiamo nel lavoro dei giudici e siamo i primi che vogliono avere chiarezza su questa vicenda in quanto ci riteniamo parte lesa».
La Bolloli però ribadisce
Ci dispiace «smentire la smentita» dell’ufficio stampa del M5S e comprendiamo la situazione di difficoltà in merito all’inchiesta sulle presunte firme false a Palermo, ma ribadiamo quanto contenuto nell’intervista, precisando inoltre che il deputato Andrea Cecconi si è detto fiducioso nel lavoro della magistratura.
E forse questa sarà l’occasione, per Cecconi, per comprendere che una smentita è una notizia data due volte.
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