domenica 11 ottobre 2015

Riceviamo e pubblichiamo.

Simona Marchini: “Se Alfio si candida a destra, non lo voto. Papà si rivolterebbe nella tomba”

10/10/2015 - di 

L'attrice e già conduttrice tv non le manda a dire al giovane cugino. E confermando la sua stima per Marino, boccia la sua possibilie svolta a destra.

Simona Marchini: "Se Alfio si candida a destra, non lo voto. Papà si rivolterebbe nella tomba"
Nel momento in cui Alfio Marchini viene tirato per la giacca (sportiva e di pregio) da tutte le parti, nel momento in cui appare come candidato ideale per il Campidoglio, a tirargli le orecchie è la cugina Simona. Sì proprio dalla famiglia arriva l’aut aut che non ti aspetti. O forse sì, perché la famiglia Marchini, costruttori romani di fama, è sempre stata vicina, dai tempi del papà di lei, ai comunisti. E anche Simona, conduttrice tv e attrice, non ha mai nascosto le sue simpatie a sinistra.

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Simona Marchini contro Alfio Marchini
Quindi, ora che “Arfio”, come molti romani lo chiamano affettuosamente grazie a una parodia social di gran successo, è prossimo a diventare il frontman del centrodestra, manca l’endorsement emotivamente più importante. L’illustre parente, infatti, in un’intervista al Quotidiano Nazionale, non gliele manda a dire.

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Fin dalla prima risposta.
«Zia» Simona, ha visto com’è conteso suo «nipote»?
«Sì, peccato che non si capisca da che parte stia. Una volta pende a destra, una volta a sinistra. Mah».
Rimpiange Marino, “un mio amico”, l’artista, che confessa “io Marino l’ho votato. Sono molto amareggiata. Era indigesto alle lobby, gli mandavano una minaccia di morte al giorno. Ma invece di difenderlo hanno fatto di tutto per torturarlo”. E ancora “è onesto, mica ha rubato chissaché, e poi ha restituito tutto, siamo alla frutta”.
E poi in un botta e risposta serrato, ecco il siluro.
Quindi, da «zia», non festeggia la corsa di Alfio?
«Con mia sorella e mio cognato lo abbiamo appoggiato quando si è candidato al Campidoglio e al primo turno l’ho votato. Poi lui non si è più fatto sentire».
E se Alfio si candida a sindaco di Roma col centrodestra di Silvio Berlusconi, che cosa fa?
«Non lo voto».
La vostra famiglia è sempre stata di sinistra: Alfio senior e suo padre Alvaro li chiamavano quelli di «calce e martello»…
«La nostra famiglia ha un’etica di pulizia, un certo stile di vita… Siamo persone perbene, coerenti, oneste. Crediamo nella giustizia sociale».
Quindi se Alfio svoltasse definitivamente a destra sarebbe un tradimento?
«Per carità, le sue scelte le rispetto, ma a destra, no, non sarebbe accettabile. A mio padre farebbe molto male, si rivolterebbe nella tomba».
Altro che Berlusconi e Salvini, sfastidiati da quel suo “i vecchi schemi non esistono più, serve una svolta radicale”, qui per Alfio sarà dura già convincere Simona a sostenerlo e votarlo. Per lui, la zia ha parole affettuose solo ricordandolo da bambino. “Era carino, tenero e affettuoso, suonava il pianoforte”. Ma tornando al Marchini jr oggi 50enne, è senza pietà. “Non si può passare da un modo di essere a un altro. E non perché siamo comunisti a pugno chiuso. È che non si può esagerare nella disinvoltura: ci vuole coerenza“. Ammette che è abbastanza piacione perché “Roma possa votarlo” e che ha la caratura “morale per ripulirla, ma non so se avrebbe la vocazione e la forza per farlo”. Dice che “mai prima si era appassionato alla politica” e dice che anche lei, come Gassman, con degli amici ai Parioli, il suo quartiere, ha preso la ramazza e ha cominciato a fare pulizia. Mocho Vileda e martello, insomma.

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