martedì 13 ottobre 2015

Questi sono quelli che ci hanno governato per venti anni e oggi danno consigli al governo su come di dovrebbe governare. Meno male che c'è la Procura della Repubblica di Milano.

Mario Mantovani arrestato. Il vicepresidente della Lombardia è accusato di concussione e corruzione aggravata

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MARONI
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Il vicepresidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, è stato arrestato con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti in un'inchiesta della Guardia di finanza e della Procura di Milano che ha portato in carcere altre due persone, tra cui un dipendente della Regione. Nella stessa indagine è indagato per turbativa d'asta anche l'assessore all'Economia Massimo Garavaglia. Un' altra tegola sui vertici della Regione Lombardia. Infatti il presidente Roberto Maroni affronterà un processo immediato davanti alla Quarta sezione penale del tribunale di Milano l'1 dicembre prossimo con l'accusa di aver favorito due sue ex collaboratrici.
Nell'ambito delle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Giulia Perrotti e dal pm Giovanni Polizzi, come si legge in un comunicato firmato dal procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, è stata eseguita stamani dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Gdf un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Stefania Pepe, a carico di tre persone, tra cui Mario Mantovani.
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In carcere è finito anche Giacomo Di Capua, 34 anni, "in qualità di stretto collaboratore di Mario Mantovani e dipendente della Regione Lombardia" per le accuse di concorso in concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti. Arrestato anche Angelo Bianchi "in qualità di ingegnere del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e la Liguria" per concorso in concussione "rivestendo il ruolo di R.U.P di gare aventi quale Stazione Appaltante il citato Provveditorato" ed "indagato" anche per corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti. I reati contestati nell'indagine sarebbero stati commessi tra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014.
Mantovani è stato arrestato nella qualità all'epoca "di senatore della Repubblica e Sottosegretario di Stato, assessore alla Salute della Regione Lombardia e sindaco del Comune di Arconate". Attualmente è vicepresidente della Regione. Sono state effettuate perquisizioni e sequestri di documenti a Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini anche per le ipotesi di reato di abuso d'ufficio e turbativa d'asta, ipotesi per le quali Mantovani è indagato "in concorso con altri soggetti". Perquisizioni anche negli uffici degli indagati al Pirellone, presso 9 abitazioni e 17 società "riconducibili" agli arrestati e ad altri 12 indagati.
Ci sarebbero anche alcuni appalti per il servizio di trasporto dei malati dializzati tra le gare truccate dal vicepresidente della Regione Lombardia ed ex assessore alla Salute del Pirellone, Mantovani. Inoltre, dall'inchiesta della Procura di Milano, emerge che Mantovani, arrestato anche in qualità di senatore, sottosegretario e sindaco di Arconate all'epoca dei fatti, sarebbe stato corrotto con lavori su immobili riconducibili a lui o ai suoi familiari.
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Il centro dell'inchiesta della Procura di Milano, partita dalla denuncia di un dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e la Liguria, ci sono più filoni relativi ad appalti truccati, episodi di corruzione e concussione. Da quanto si è saputo, Mantovani, infatti, avrebbe truccato anche gare per lavori di ristrutturazione di scuole in alcuni comuni, tra cui Arconate, di cui è stato sindaco. Inoltre, si sarebbe mosso per turbare gli appalti della sanità regionale per il trasporto di malati dializzati. Un secondo 'capitolo', invece, riguarda le presunte pressioni esercitate da Mantovani nei confronti di Pietro Baratono, Provveditore alle Opere Pubbliche di Lombardia e Liguria, affinché Angelo Bianchi (arrestato), ingegnere presso il Provveditorato, potesse rientrare in servizio e tornare in possesso delle sue deleghe sugli appalti (in particolare di edilizia scolastica), malgrado fosse stato coinvolto ed arrestato in un'inchiesta per corruzione della Procura di Sondrio. Alfio Leonardi, infatti, dirigente del Ministero delle Infrastrutture e anche dirigente del Provveditorato alle Opere Pubbliche aveva firmato un ordine di servizio per rimuovere Bianchi e poi fece denuncia a seguito delle presunte pressioni di Mantovani. Giacomo Di Capua, stretto collaboratore di Mantovani, avrebbe avuto un ruolo nella concussione e anche lui oggi è finito in carcere.
Un altro fronte dell'inchiesta riguarda i lavori 'gratis' che l'ex assessore alla Sanità avrebbe ottenuto per immobili a lui riconducibili in cambio di lavori affidati ad un architetto in alcuni appalti. I lavori, prezzo della presunta corruzione, riguarderebbero case e appartamenti di proprietà di Mantovani o dei suoi familiari, case di riposo, tra cui l"Opera Pia Castiglionì, cascine. Un episodio di presunta corruzione, da quanto si è saputo, riguarda anche l'azienda ospedaliera di Pavia, mentre tra le gare truccate ci sarebbe anche un appalto indetto dalla 'aggregazione Asl Milano Centro, Milano 1 e Pavia'.
Il presidente Maroni mostra stupore rispetto alla vicenda: "Sono rimasto stupito dell'arresto del vice presidente e assessore Mario Mantovani - dice - e mi auguro che sarà in grado di dimostrare la sua correttezza. Da quanto si apprende, la gran parte delle contestazioni che gli vengono rivolte sono estranee al suo incarico in Regione. Per quanto riguarda gli episodi che coinvolgono singole aziende sanitarie, ho già richiesto al segretario generale e al direttore generale della Salute di effettuare i necessari approfondimenti".
Intanto il Movimento 5 stelle e il Pd lombardo pensano a presentare una mozione di sfiducia nei confronti del governatore Maroni. Durante il 'blitz' del M5S con le arance al convegno sulla trasparenza in Regione - dove doveva intervenire proprio Mantovani - c'è stato su questo punto uno scambio di battute tra i capigruppo di Pd e M5S. Il democratico Enrico Brambilla, rivolgendosi ai 5S ha detto che il suo partito è pronto a presentare in Aula una mozione di sfiducia per Maroni. "Ragioneremo sul documento nelle prossime ore", ha risposto Dario Violi (M5S).
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