sabato 17 ottobre 2015

Io mi chiedo solo dove vivono i giornalisti del Fatto Quotidiano. Ma di che cosa parlano?

Sul Fatto un nuovo modello istituzionale, le “assemblee emozionate”

Il Fattone
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Una strana teoria in contrapposizione all’uomo solo al comando
Ugo Mattei è fra i consulenti giuridici del Teatro Valle occupato a Roma e del movimento No Tav in Val di Susa, e per qualche mese è stato anche vicesindaco e assessore ai Beni comuni a Chieri, prima di venir cacciato per aver speso 100.000 euro in un festival che aveva come protagonisti Toni Negri e l’ex Br Gerardina Colotti. Il suo intervento sul Fatto di oggi merita dunque un’attenta lettura. Il tema, se abbiamo capito bene, è la formazione delle liste alle prossime elezioni comunali.
L’obiettivo è subito enunciato dall’Autore con esemplare, cristallina chiarezza: “L’alternativa ecologica è fatta di radicale orizzontalità, di partecipazione sovrana, di resistenza al modello di sviluppo neoliberale, smascherato come estrattivo e sempre più produttivo di debito intergenerazionale”. Chiarissimo.
Purtroppo, però, oggi la situazione è problematica, e con altrettanta adamantina chiarezza l’Autore non lo nasconde: “Le controriforme neoliberali e la retorica crescitista hanno ingannato gli elettori convicendoli della democraticità di un modello elettorale in cui una minoranza elegge un uomo solo al comando” – che sarebbe poi il sindaco, se non andiamo errati: e quei cretini degli elettori ci sono cascati.
“Bisogna far saltare il banco”, annuncia determinato l’Autore. E cioè “rompere con la logica del leader unto dal signore” perché questa è “la sola speranza di salvare la democrazia”. Niente più sindaci, dunque? “Occorre salvare la legittimità delle istituzioni locali, cercando di destrutturarne la verticalità giungendo al governo diretto dei beni comuni”. E come si fa?
Semplice, spiega l’Autore con rinnovata chiarezza: “Occorre che la cittadinanza si raccolga in assemblee autoconvocate e auto-selezionate che attraverso una pratica democratica quotidiana identifichino una visione alta di riconversione ecologica intorno alla quale emozionare gli elettori.” Già vediamo in ogni contrada d’Italia milioni di persone che quotidianamente si autoconvocano e si auto-selezionano per emozionarsi l’un l’altro. E poi?
“Solo al termine di questo grande progetto di alfabetizzazione ecologica ed istituzionale degli elettori”, poveri analfabeti, si potrà infine giungere “alla scelta dei componenti delle liste e della candidata sindaco”. Sorpresa: il sindaco resta, ma dev’essere una donna. E perché? Boh.

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