Legge di stabilità, sul rinnovo dei contratti linea dura dei sindacati: "Solo una mancia"
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Non si è fatta attendere la reazione dei sindacati alla decisione del governo di destinare soltanto 200 milioni di euro al rinnovo del contratto del pubblico impiego nella legge di stabilità appena varata. Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato una "mobilitazione durissima" contro la decisione del governo. " "Non accettiamo - hanno sottolineato Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco - segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa - la provocazione di Matteo Renzi. I 300 milioni, che poi diventano 200 a fine serata, della "stabilità" elettorale del governo, non sono un contratto ma una mancia. I lavoratori pubblici vogliono un rinnovo dignitoso".
Dettori poi ha rincarato la dose ad Huffpost: "Non posso nemmeno dire che ci sentiamo traditi, perché il tradimento presuppone un relazione. Relazione che in questo caso non c'è, e non c'è mai stata. Non mi ricordo nemmeno quando ho visto l'ultima volta il ministro Madia". Nessuna aspettativa tradita, anche perché - viene rilevato - "le cifre circolate nelle ultime settimane erano già ampiamente al di sotto delle aspettative dei lavoratori e non rispondevano alle richieste fatte dalla Consulta". "Renzi - conclude Dettori - ha detto che è una manovra di sinistra? Non mi pare proprio. Questa è una manovra per ricchi e imprese".
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