Bulgaria, agenti di frontiera sparano contro i migranti: ucciso un profugo
L'uomo era assieme ad altri 47 migranti afgani e ha cercato di superare la frontiera dalla Turchia. La polizia ha aperto il fuoco. Secondo i poliziotti, i profughi erano armati
Guardie di frontiera bulgare hanno sparato a migranti che cercavano di attraversare il confine. Lo riferisce il sito di Sky News, che cita il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Non è chiaro se l'incidente è avvenuto al confine con la Turchia o con la Grecia. Quello che è stato finora accertato, comunque, è che un migrante è stato ucciso mentre cercava di entrare in Bulgaria dalla Turchia. "Faceva parte di un gruppo di profughi ed è stato ferito da un colpo sparato da un'arma da fuoco. E' morto mentre veniva trasportato in ospedale", ha riferito una portavoce del ministero dell'Interno bulgaro. L'incidente, le cui cause non sono state chiarite ufficialmente, è avvenuto nell'area di Sredets, città nella Bulgaria sudorientale.
L'uomo proveniva dall'Afghanistan e, secondo il canale radiofonico pubblico Bnr, era insieme con altre 47 persone, la polizia sostiene fossero armate. Si sarebbero rifiutati di ubbidire all'ordine di tornare indietro ma non è chiaro se il profugo sia stato colpito direttamente da un proiettile sparato dalla polizia o se questa abbia sparato in aria e la pallottola sia in qualche modo rimbalzata su lui. Si è trattato del primo incidente grave in Bulgaria, Stato non-Schengen. Il primo ministro Boyko Borisov è stato costretto a lasciare il vertice Ue a Bruxelles ed è rientrato in patria.
Secondo Sky News,
L'uomo proveniva dall'Afghanistan e, secondo il canale radiofonico pubblico Bnr, era insieme con altre 47 persone, la polizia sostiene fossero armate. Si sarebbero rifiutati di ubbidire all'ordine di tornare indietro ma non è chiaro se il profugo sia stato colpito direttamente da un proiettile sparato dalla polizia o se questa abbia sparato in aria e la pallottola sia in qualche modo rimbalzata su lui. Si è trattato del primo incidente grave in Bulgaria, Stato non-Schengen. Il primo ministro Boyko Borisov è stato costretto a lasciare il vertice Ue a Bruxelles ed è rientrato in patria.
Secondo Sky News,
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