Beppe Grillo peggio di Berlusconi: liste di proscrizione per chi critica
Pubblicato il 7 dicembre 2013 09.39 | Ultimo aggiornamento: 7 dicembre 2013 09.50
ROMA – Siamo tra quelli che pensano che non possano e non debbano esistere istituzioni, associazioni, persone non criticabili. Un politico, un funzionario, un magistrato, un giornalista,proprio perché svolgono una rilevante funzione di pubblico interesse devono accettare di essere sottoposti a verifica e a controllo da parte della pubblica opinione.
Sappiamo anche che esistono giornalisti che promuovono e sostengono campagne demolitoriecontro qualcosa o qualcuno e che il presunto diffamato ha il diritto di tutelarsi. Questo vale per tutti, dunque anche per Beppe Grillo, ma altra cosa é promuovere la “caccia al cronista“, bersagliare il presunto reo, intimidirlo, esporlo alla gogna in rete, usare modi e toni che questo paese ha giá conosciuto in due distinti ventenni.
Questi metodi creano esasperazione, suscitano risposte altrettanto truculente, avvelenano i pozzi della civile convivenza, a meno che l’obiettivo non sia proprio questo, nella speranza di trarne poi un beneficio politico ed elettorale. In questo caso sará bene ricordare a Grillo che, quello spazio di mercato, é giá occupato dal cavaliere e che a Lui in materia di editti e di liste contro giornali e giornalsti nessuno puó fare la concorrenza.
Sará una casualitá, ma la prima giornalista finita nel mirino pentastellato é stata quella Maria Novella Oppo dell’Unita da sempre invisa ai forzisti per i suoi articoli contro i conflitti di interesse, le censure, le leggii bavaglio, per altro mai tenera neppure verso gli errori, le omissioni, le lottizzazioni della sua parte.
Insomma una giornalista libera e rigorosa, ma forse proprio per questo destinata a non piacere a chi si ritiene unto dal Signore o dalla Rete. La Federazione della Stampa ha risposto con durezza e ha fatto bene perché, nei prossimi mesi, questo tipo di attacchi si ripeteranno, e non solo da parte di Grillo, perché Berlusconi, forse, é giunto al tramonto, ma il berlusconismo é” Piú vivo che pria” e ha ormai contagiato anche molti dei suoi presunti antagonisti.
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