Ritorno al passato
La manifestazione della Lega a Bologna e il patto a tre stretto tra Salvini, Meloni e Berlusconi
La kermesse della Lega che doveva bloccare l’Italia per tre giorni sembra essersi limitata ai tafferugli in città e a bloccare il tempo che passa. L’annuncio lo ricordiamo, era Ferragosto, alla festa della Lega di Ponte di Legno e prometteva la caduta del governo e la paralisi dello stivale.
Ma basta osservare Silvio Belusconi che si autocandida come leader del centrodestra e si comprende che a Piazza Maggiore l’unica cosa che si è fermata sono gli orologi: “Stando insieme con Matteo, Giorgia e Silvio vinceremo – dice il Cavaliere – Insieme supereremo il 40 per cento, conquistando il premio di maggioranza”. Ma il tempo è davvero passato e quella che va in scena sembra la riedizione di un film già visto a cui mancano i colori. Poi il richiamo ad Hitler, riferendosi questa volta a Beppe Grillo. “Se non saremo uniti, alle prossime elezioni ci sarà il ballottaggio tra Pd e M5s”.
A piazza Maggiore una folla decisamente non oceanica ha salutato “la cosa nuova” della Lega. Anche Salvini ci tiene a mettere all’angolo dall’ex comico: “Grillo sa dire solo no, noi oggi diciamo no per poi presentare i nostri sì” e cerca di convincere la platea del contrario di ciò che è evidente a tutti: “Questo non è un ritorno al passato, oggi a Bologna comincia qualcosa di nuovo, guidato dalla Lega”. “Nessuna riedizione del ‘94″, precisa il segretario della Lega. Eppure lo schema messo in campo è sempre quello, solo che al centro della foto c’è Salvini e non più Berlusconi.
Ma sono soprattutto i toni dei discorsi ad essere diventati una litania stancante: paura e rabbia la fanno da padrone e poco importa chi siano gli obiettivi del momento. Il populismo in salsa verde dell’anti-italiano Salvini ha già stancato. Nessuno vuole bloccare l’Italia. L’Italia e gli italiani vogliono andare avanti.
Solo Salvini sembrava contento della mattinata bolognese: è suo il vanto di aver messo all’angolo Silvio Berlusconi, ma (anche in questo caso) il risultato è più frutto del tempo che è passato, che di altro. Pur di intestarsi tale merito Salvini è stato disponibile anche al flop del blocca Italia.
Ormai la leadership nel centrodestra è delineata.
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