domenica 8 novembre 2015

Ricordo male o Salvini aveva detto che avrebbe fermato l'Italia per tre giorni? E alla fine l'abbiamo chiusa con mezza giornata. Complimenti al leader maximo.

La sfida di Salvini: “Fermiamo tre giorni l’Italia e mandiamo a casa Renzi”

I leader della Lega Nord annuncia uno sciopero generale dal 6 novembre
ANSA
Il leader della Lega Nord Matteo Salvini

newsletter
17/08/2015
ROMA
Tre giorni di blocco totale. L’Italia ferma, uno stop generalizzato per dare una «spallata» al governo Renzi: «Non consumiamo più un accidente, non compriamo più niente, non paghiamo più una lira». Maglietta blu col disegno «Ruspe in azione», intervistato da Paolo Del Debbio alla festa della Lega di Ferragosto a Ponte di Legno, il leader del Carroccio Matteo Salvini guarda avanti e butta già le basi della campagna d’opposizione d’autunno. Con una proposta aperta a tutti, al di là «dei colori politici», una tre giorni prevista per il 6, 7 e 8 novembre, in cui «la gente perbene si ferma, da Nord a Sud, isole comprese», ciascuno «nel suo negozio, nel suo ufficio, nel suo ospedale, nella sua scuola, nella sua azienda» incrocia le braccia, «fermiamo l’Italia per mandare a casa questo governo». 
Brunetta: linea diversa
«Ovviamente andiamo avanti noi», dice il segretario leghista avanzando la sua proposta, «noi ci metteremo in prima fila cercando di bloccare l’Italia che sta andando a fondo». Chi poi ci starà, sarà tutto da vedere: ieri, oltre a prevedibili bocciature da parte del Pd, sono arrivate perplessità anche da esponenti delle opposizioni. E così, se il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina sottolinea che «Salvini ci ha spiegato la differenza tra noi e lui: da questa parte chi combatte ogni giorno per fare ripartire il Paese, dalla sua quelli che vogliono bloccarlo», dall’opposizione l’ex ministro fuoriuscito da Fi, oggi leader dei Conservatori e riformisti Raffaele Fitto, prende le distanze dalla proposta perché «va bene un’opposizione nettissima a Renzi, ma il nostro compito è sbloccare l’Italia, non certo bloccarla». E da Forza Italia, il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, parla a «titolo individuale» per dire che «guardo con grande attenzione all’iniziativa di cui l’amico Salvini non ha ritenuto di farci partecipi, ma non è la nostra linea», perché «noi puntiamo ad avere una decisione parlamentare che chieda all’Europa di intervenire su immigrati e sviluppo». Anche Daniela Santanché, che pure si schiera in un’intervista ad Affaritaliani.it con Salvini sul tema migranti, sul «blocco totale» è scettica: «Il Paese non ha onestamente bisogno di essere bloccato». 
Battuta o strategia?
Se l’iniziativa «sia una battuta da comizio o una strategia organizzata», come si domanda Brunetta, si vedrà nelle prossime settimane. E si capirà se la sposeranno potenziali futuri alleati della Lega: anche di loro parla Salvini, ricordando alla platea leghista che «un rapporto con Berlusconi ce l’ho ed è buono»; meno buono «con una parte di Fi che non si capisce cosa fa». Però, garantisce, «se ci dovessimo alleare con qualcuno, il programma, le parole e la musica sarebbero i nostri». A cominciare dalla «spallata» d’autunno.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...