Salvini a Bologna, antagonisti forzano blocco polizia: scontri
Centinaia di poliziotti e carabinieri schierati a difesa della "zona rossa", Piazza Maggiore, oggi invasa dalla Lega Nord. Presidio di 600 manifestanti in via Stalingrado, un altro corteo è partito da piazza XX settembre. Gli elicotteri sorvolano la zona. Il leader del Carroccio: "Non chiediamo il permesso alle zecche"
BOLOGNA - Il buongiorno lo hanno dato gli ignoti che ben prima dell'alba hanno appiccato il fuoco in quattro punti della linea ferroviaria dell'Alta velocità Bologna-Milano, e hanno scritto a terra con della vernice rossa: "Sabotiamo un mondo di razzisti e di frontiere". Un chiaro messaggio alla Lega Nord e al suo leader Matteo Salvini, che oggi riunisce migliaia di camice verdi in Piazza Maggiore a Bologna, assieme a Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e al mondo del centrodestra. Tutt'intorno, una città blindata: l'area rossa che divide il popolo leghista dai manifestanti è di 700 metri. Centinaia gli agenti schierati in centro fin da ieri sera. Almeno quattro i cortei antagonisti pronti a farsi sentire in diversi punti della città.
Scontri con la polizia. Uno dei presidi contro la Lega è in via Stalingrado, importante nodo urbano che dalla tangenziale e dall'autostrada porta al centro della città. I manifestanti, circa 600 (numero destinato a crescere) si sono radunati sul ponte della strada, bloccando il traffico, andato subito in tilt sui viali. Gli elicotteri sorvolano la zona, decine di camionette della polizia sono schierate in più punti del centro. Decine di altri attivisti dei centri sociali si sono invece radunati in piazza XX Settembre, di fronte alla stazione. Scandiscono slogan contro Salvini e il Carroccio e sventolano diverse bandiere rosse. Uno striscione recita: "Salvini alle zecche stai attento, a Bologna ancora fischia il vento". Attorno a mezzogiorno sono partite le prime cariche in via Stalingrado, quando uno dei cortei che protesta contro la manifestazione della Lega ha tentato di forzare il blocco prima dei viali di circonvallazione.
Salvini: "Non chiediamo il permesso alle zecche". "Non è normale che per manifestare in una piazza bella di una città aperta, libera, democratica e generosa si debba chiedere il permesso a qualche zecca da centro sociale che di notte danneggia una linea ferroviaria lasciando a piedi decine di migliaia di persone. Spero che qualcuno finisca in galera e che ci sia una ferma condanna da parte di tutti". Lo ha ribadito Matteo Salvini, da piazza Maggiore, commentando il sabotaggio alla linea ferroviaria. "Si può non essere d'accoro con la Lega e Salvini ma non distruggere le ferrovie".
IL RACCONTO Leghisti nella capitale rossa di E.CAPELLI
Gli appelli contro la violenza. Ieri il sindaco di Bologna Virginio Merola, assieme ai partigiani dell'Anpi, ha fatto
un appello contro la violenza. Da giorni, infatti, nella zona universitaria e in altri punti della città sono apparsi manifesti e volantini contro il leader della Lega. Nel quartiere partigiano del Pratello, sabato sventolavano bandiere con le "zecche rosse", ironico riferimento all'epito usato da Salvini per definire i centri sociali.
Scontri con la polizia. Uno dei presidi contro la Lega è in via Stalingrado, importante nodo urbano che dalla tangenziale e dall'autostrada porta al centro della città. I manifestanti, circa 600 (numero destinato a crescere) si sono radunati sul ponte della strada, bloccando il traffico, andato subito in tilt sui viali. Gli elicotteri sorvolano la zona, decine di camionette della polizia sono schierate in più punti del centro. Decine di altri attivisti dei centri sociali si sono invece radunati in piazza XX Settembre, di fronte alla stazione. Scandiscono slogan contro Salvini e il Carroccio e sventolano diverse bandiere rosse. Uno striscione recita: "Salvini alle zecche stai attento, a Bologna ancora fischia il vento". Attorno a mezzogiorno sono partite le prime cariche in via Stalingrado, quando uno dei cortei che protesta contro la manifestazione della Lega ha tentato di forzare il blocco prima dei viali di circonvallazione.
Salvini: "Non chiediamo il permesso alle zecche". "Non è normale che per manifestare in una piazza bella di una città aperta, libera, democratica e generosa si debba chiedere il permesso a qualche zecca da centro sociale che di notte danneggia una linea ferroviaria lasciando a piedi decine di migliaia di persone. Spero che qualcuno finisca in galera e che ci sia una ferma condanna da parte di tutti". Lo ha ribadito Matteo Salvini, da piazza Maggiore, commentando il sabotaggio alla linea ferroviaria. "Si può non essere d'accoro con la Lega e Salvini ma non distruggere le ferrovie".
IL RACCONTO Leghisti nella capitale rossa di E.CAPELLI
Gli appelli contro la violenza. Ieri il sindaco di Bologna Virginio Merola, assieme ai partigiani dell'Anpi, ha fatto
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