Post-Expo, Matteo Renzi a Milano: "Diventerà un centro mondiale di genetica e big data. Pronti a investire 1,5 miliardi"
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Il governo è pronto a investire "150 milioni all'anno per i prossimi dieci anni" per il dopo Expo. Per realizzare il progetto nell'area "bisogna partire da subito per dare il senso della missione: non diventi l'area del nostro rimpianto". L'Expo "può diventare per il governo un centro a livello mondiale che affronti insieme il tema della genomica e dei big data". Così Matteo Renzi, al Piccolo di Milano, quantificando in 1.600 i ricercatori che potrebbero essere coinvolti nel progetto indicato dall'esecutivo nell'area Expo.
"Siamo pronti dal cdm di venerdì a metterci risorse ed energia in Expo". Il premier ha spiegato che secondo il governo "quell'area debba avere valore scientifico e culturale". Per questo non va bene il pure "ottimo progetto compartecipato dall'agenzia del demanio. E' un progetto serio e lo apprezziamo ma che non ha il respiro che Milano merita, prevede che si costruisca un federal building". Quanto a quello che e' stato il simbolo dell'Italia: "Vorremmo che palazzo Italia non si fermasse neanche un momento".
'E' un disegno organico delle riforme, Un disegno sull'Italia, che può piacere o meno. Steve Jobs ha vinto la sua battaglia perchè ha fatto una cosa facile e bella", ha proseguito il premier. "Prima dell'i-Phone" tutti dovevano leggere le istruzioni per usare un telefonino. Ecco, "l'Italia è un po' così: deve diventare facile e bella", ma per arrivare a questo "servono progetti mondiali, non servono fiere" o eventi "di un singolo momento".
"Siamo oggettivamente una superpotenza culturale. La qualità "delle nostre università e dei nostri centri di ricerca straordinaria - ha aggiunto - ma dobbiamo fare di più e meglio. Dobbiamo essere capaci di attrarre i talenti e generare qualità. Dobbiamo capire che la globalizzazione è il più grande asset che abbiamo e se capiamo questo smettiamo di avere paura dei fantasmi".
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