martedì 10 novembre 2015

Queste sono le visioni di un politico serio.

Renzi: "Expo sarà centro di ricerca. Investiremo 1,5 mld in 10 anni"

  
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E' tempo di dopo Expo a Milano e il premier Matteo Renzi illustra le linee di un piano che vedrà sorgere sull'area dell'Esposizione universale un'area "con un forte valore scientifico", in cui il governo è pronto a mettere "risorse ed energie" già a partire da venerdì prossimo, quando si terrà il Consiglio dei ministri. "Lo Stato - spiega il presidente del Consiglio - è pronto a investire 150 milioni all'anno per i prossimi dieci anni per un progetto che sia 'The best'".
Quest'area sarà un luogo "della ripartenza" e "può diventare per il governo un centro a livello mondiale che affronti insieme il tema della genomica e dei big data". Il premier evidenzia che "ci sono 12-15 grandi iniziative al mondo su questi temi ma nessuna di esse è interdisciplinare e mette l'uomo al centro. Per questo obiettivo devono collaborare pubblico, privato, centri di ricerca e start up"; una "scintilla pubblica" che in collaborazione con i privati punti "al target dell'eccellenza".
Secondo Renzi il centro dovrebbe impiegare 1.600 persone con "più player che possono fare da attrattori". Una sorta di Silicon Valley della ricerca Made in Italy, per un polo scientifico e universitario con sei aree chiave, dal respiro "internazionale".
Il premier ringrazia tutte le istituzioni che hanno concorso al successo di Expo e il commissario unico Giuseppe Sala. Dal palco di Milano dice: "Grazie Beppe non posso dire altro per noti motivi", facendo riferimento alla sempre più probabile candidatura di Sala come sindaco di Milano.
E poi il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il governatore lombardo Roberto Maroni, i lavoratori e tutti i cittadini che in fila hanno visitato Expo, ma anche la Camera di Commercio e i magistrati. Il premier non dimentica nessuno nella lista di ringraziamenti per un'esposizione universale che ha restituito "l'orgoglio" all'Italia. "Vorrei ringraziare - dice dal palco - i magistrati di Milano che hanno avuto una grande sensibilità nel rispetto rigoroso, come loro tradizione, delle leggi e una grande attenzione istituzionale".

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