venerdì 22 febbraio 2013

Considerata la svalutazione del titolo di studio i chiedo:" Ma Generale Pound e Casaleggio sono veramente diplomati o hanno solo,la terza media?


Lo scoop di “Oggi”: Daniela Santanché e il suo (falso) master alla Bocconi. Tutti gli aggiornamenti

Altro che master. Quello conseguito da Daniela Santanchè alla Bocconi nel 1993 non era neppure un corso post-universitario: era aperto anche ai non laureati. E non è durato un anno, come sostiene la sottosegretaria: i giorni di lezione in aula furono appena 24. Tre ogni mese, per otto mesi. Il settimanale Oggi (in edicola da mercoledì) torna sulla vicenda del falso Master Sda Bocconi che la Santanchè afferma di avere conseguito nel proprio curriculum sul sito internet ufficiale del governo italiano. L’università milanese ha già confermato che la sottosegretaria non l’ha mai ottenuto.
«Trovo le affermazioni della Santanchè offensive verso tutti coloro che il master lo hanno davvero conseguito con tanti sacrifici», ha dichiarato a Oggi il professor Mario Mazzoleni, che per dodici anni (fino al 2004) ha diretto il programma dei master Bocconi. «Non prendiamoci in giro. Un Mba è qualcosa di serio e molto difficile: otto ore al giorno per sedici mesi. E costa decine di migliaia di euro. Non si possono confondere le due cose. Poi, uno può millantare quel che vuole. Tutti i miei ex studenti Mba (Master Business Administration) sono infuriati. Il progetto Gemini frequentato dalla Santanchè era un’iniziativa seria, indirizzata a giovani imprenditori. Ma non era nemmeno un corso di specializzazione». Una settimana fa la sottosegretaria aveva promesso di mettere subito on line sul proprio sito l’attestato di frequenza al suo corso. Non l’ha fatto. E sul sito del governo appare ancora l’affermazione: «Consegue un master alla Sda Bocconi».
Leggi qui sotto l’articolo integrale di Oggi
All’ufficio stampa dell’università sono indulgenti: «Cosa vuole, c’è un sacco di gente che si spaccia per bocconiano. Ci siamo abituati».
Questa volta, però, la bugia non è stata detta da una qualunque. E, soprattutto, non è stata scritta – nero su bianco – in un posto qualunque. Non sarà reato di falso in atto pubblico, perché il sito Internet del governo italiano non ha questo status. Ma Daniela Santanchè l’ha egualmente combinata grossa.
LA NOMINA NEL 2010
Nominata esattamente un anno fa sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega all’Attuazione (sotto il ministro Gianfranco Rotondi), l’estrosa signora così esordisce nel lunghissimo curriculum che ha fatto inserire sul sito del governo: «Laureata in Scienze politiche, consegue un master alla SDA Bocconi». Ma alla Scuola di Direzione Aziendale del prestigioso ateneo milanese di lei negli archivi non c’è traccia: «Abbiamo verificato, e dalla nostra banca dati alunni [gli ex studenti, ndr] non risulta abbia frequentato un nostro master o mba. Non possiamo escludere, ma non abbiamo modo di verificare, che abbia frequentato un corso breve». Sì, perché la SDA Bocconi organizza in continuazione seminari di aggiornamento per manager che durano uno o più giornate. E di queste decine di migliaia di persone non conserva traccia. Ma sono corsi che non possono essere certo confusi con un master.
IL RITORNO ALL’OVILE
La Santanchè si è laureata in Scienze politiche nel 1987 all’università di Torino con una tesi sull’«Evoluzione della figura del manager industriale nelle nuove tecniche imprenditoriali». Negli studi ha conservato il suo cognome di famiglia, Garnero. A soli 21 anni ha sposato il chirurgo estetico Paolo Santanchè, che lascia nel ‘95 per il nuovo compagno Canio Mazzaro, imprenditore farmaceutico di Potenza. Poi è stato Mazzaro a lasciarla per Rita Rusic, ex di Vittorio Cecchi Gori. Nel ‘99 la scoperta della politica: Ignazio La Russa la fa eleggere consigliere provinciale a Milano per An. Tre anni fa si candida premier per la Destra di Francesco Storace, in forte polemica con Silvio Berlusconi. Infine il ritorno all’ovile.
In coda ai curriculum di tutti i sottosegretari (e ministri) pubblicati su www.governo.it appare un «disclaimer»: «Biografia fornita dallo staff del sottosegretario». Un’educata presa di distanza. Come dire: se loro scrivono inesattezze, il governo non c’entra.
Pochi giorni fa l’astro nascente della politica tedesca, il ministro della Difesa Karl-Theodor zu Guttenberg, ha dovuto dimettersi perché si è scoperto che aveva copiato parti della tesi di dottorato.
Anche altri politici, di recente, hanno lasciato il posto per peccati che in Italia sono considerati veniali: la ministra della Cultura svedese Cecilia Chilo perché pagava la baby sitter in nero, mentre non pagava il canone; la francese Michèle Alliot-Marie perché era stata ospite in vacanza del presidente tunisino Ben Ali. Chissà se adesso la signora Santanchè mollerà la sua poltrona.
Mauro Suttora
IL SETTIMANALE «OGGI» CONFERMA QUANTO SCRITTO: DANIELA SANTANCHE’ NON CONSEGUI’ UN MASTER ALLA BOCCONI
Preso atto della nota dell’ufficio stampa dell’Università Bocconi (“L’Onorevole Daniela Santanchè ha frequentato il corso di formazione imprenditoriale in aula e su progetto della Sda Bocconi ‘Gemini – Progetto Nuove Imprese’ tra il 1992 e il 1993″) e delle dichiarazioni del professor Carlo Brugnoli, direttore di quel corso, la direzione di Oggi non può fare altro che confermare per intero il contenuto dell’articolo apparso sul numero del settimanale in edicola.
Come è evidente, sia la prestigiosa università milanese sia uno dei suoi docenti attestano che l’onorevole Santanchè frequentò un corso post universitario, non un master. Il professor Brugnoli ha dichiarato a corriere.it: «Era una iniziativa della Sda Bocconi. Noi lo chiamavamo Progetto Gemini, a quell’epoca non so se fosse regolamentato il nome master, va chiesto alla Bocconi». Ora la Bocconi conferma che si trattava di un «corso di formazione imprenditoriale», senza usare il termine master, termine che invece viene utilizzato dall’università milanese per 20 corsi offerti attualmente dalla stessa Sda.
Durante le verifiche effettuate (anche via mail) con l’ufficio stampa della Bocconi, ci era stato del resto dichiarato che non risultava alcun master conseguito dalla Santanchè, neppure sotto il nome Garnero. La parola master, fra l’altro, non si applica indifferentemente a tutti i corsi post-laurea, ma è un titolo con un preciso riconoscimento legale (legge 127/1997).
Pubblicando notizia dell’errore contenuto nel curriculum presente sulla pagina del sottosegretario Santanchè sul sito del governo, Oggi ha semplicemente esercitato il diritto-dovere di cronaca.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...