Sulla fragilità dell’onestà (dedicato ai troppi amici che voteranno M5S)
“Sono bravi ragazzi”
“Gente con la faccia pulita”
Beh, sapete una cosa? Io non ce la faccio più.
In questi giorni, chiacchierando in rete e tra la gente vedo che sempre più persone della mia età, amici, alle prossime elezioni voteranno per il Movimento 5 Stelle. O meglio: per Grillo e la rappresentazione della realtà che si è creato attorno, perché chi siano davvero i candidati pare interessare a pochi. Lo so perché me lo dicono, mi domandano come la penso e magari danno per scontato che anch’io voterò così. Come se così facessero tutti, perché nostro dovere è “dare un segnale”, “essere di rottura”.
A me questa cosa non va giù. Nemmeno un po’.
Perché la maggioranza di costoro va a votare così per vedere eletta “gente onesta”, che onestamente scombussolerà le cose, secondo un principio di onestà e trasparenza che si basa soltanto sulla mera ignoranza costruita grazie all’essere stati per anni e anni alla finestra.
Non mi va giù perché un pseudo principio di onestà va facendo credere che gli altri siano tutti uno schifo, con una violenza verbale e un’illogicità che mi ha stufato.
Perché, vi svelo un segreto, siamo in Democrazia: e la partecipazione non è che sia stata eliminata in questi anni. L’avete non agita. E’ un’altra cosa.
E allora vorrei svelare a chi lo ignora che, ebbene si, le brave persone, la gente onesta, pensa un po’, la si trova dappertutto, basta avere la curiosità di scoprirla: i ragazzi del PD non vanno in giro a rubare al prossimo e, pensate un po’, non ne conosco nessuno che abbia preso tangenti tra i giovani che stan facendo la campagna per Ingroia e che magari il sabato mattina si svegliano presto per fare il GAP.
E dei tanti giovani che SEL ha candidato in giro per l’Italia, beh, non mi pare siano persone che mirano a derubare le casse dello Stato.
Davvero è più importante che tutto sia “nuovo”? Davvero non importa se questo “nuovo” significa ritornare indietro, azzerare l’orologio dell’elaborazione delle idee, dimenticare l’antifascismo, il pacifismo, i femminismi, la critica al potere? Davvero la politica italiana va infilata tutta nel calderone dell’impurità? Davvero è intellettualmente onesto predicare la distruzione di ogni cosa?
In 10 anni di vita di partito di persone ne ho conosciute tante, di ragazzi che si sbattevano inseguendo le proprie idee, fin da giovanissimi, tantissime in giro per l’Italia. Alcuni di coloro che quest’anno si candideranno in Parlamento o in Regione li ho conosciuti nei movimenti studenteschi al liceo e all’Università. E anche se da quell’organizzazione sono uscita questo non toglie che sia piena di persone ottime, magari politicamente potremmo avere visioni diverse, ma non per questo vado in giro dicendo che son dei corrotti!
Scommetto che persino un elettore del centro destra riuscirebbe a garantire per la maggior parte dei candidati che stanno da quella parte.
E certo, poi c’è la critica politica. Ma a me non sembra che di questa si interessi qualcuno sul serio (ehi tu, ci siamo scambiati per un anno le monetine degli euro nel 2002 e adesso davvero vuoi un referendum per uscirne?).
Anzi. Mentre dovrebbe essere la cosa più importante, quella in base alla quale si decide sul serio. Che Italia vuoi? Cosa credi ci sia da fare adesso per far ripartire il Paese?
Diciamolo, l’onestà è relativa. Ed è facile dirsi puliti se non ci si è mai sporcati le mani.
Il potere è quella cosa che senza un minimo di formazione e consapevolezza ti fa diventare un Fioritto in miniatura nel giro di pochissimo. E più vai dicendo in giro che come lui non diventerai mai, più mi stai garantendo che sarai il prossimo a propormi qualche cosa in cambio di un voto.
Non sono le appartenenze a fare l’uomo più o meno ladro. Sono le condizioni, le relazioni, le idee.
Le fedine penali a me parlano politicamente proprio poco.
Perché si può avere la fedina penale pulita anche avendo costruito un’impresa utilizzando collaboratori volontari mai pagati, si può avere la fedina penale pulita anche avendo dimenticato di stampare qualche scontrino ogni tanto, si può avere la fedina penale pulita e pensare che sia cosa buona e giusta che i migranti muoiano cercando di arrivare in Italia, via mare o via terra che sia.
E allora i miei coetanei che fino ad oggi hanno lasciato che il paese andasse dove andava aspettando che un uomo urlasse loro cosa fare, beh, mi fanno rabbia. Perché hanno delegato ad altri per anni il fare qualcosa, senza mai un minimo di sostegno, e poi adesso si preparano a sostenere qualcuno soltanto persostenere una rottura con un passato ed un presente che non si sono mai sporcati le mani per cambiare (no, la retorica del “ho fatto una famiglia” o “mi sono laureato a pieni voti” a me non bastano come elementi di interesse verso un cambiamento collettivo).
Oh, per carità, poi ci sono anche tanti personaggi che voteranno così per altre ragioni: ci sono quelli che “abbiamo a che fare con un movimento elettoralmente di massa e quindi politicamente interessante” (varie anime dell’estrema sinistra), quelli che lo vedono un alternativa alla sinistra da sempre perdente e sperano di poter così trovare finalmente rappresentanza nelle istituzioni (ma che questo movimento contenga in sé anche solo frammenti della tradizione culturale della sinistra italiana non mi sembra), quelli che è la moda del momento, perché così tanto se ne parla nei media e nei giornali da essere diventato un tormentone, etc.
Il M5S occuperà il 15% (?) delle sedie del Parlamento e sembra contare poco, pochissimo quello che intende fare. Occuperò il 15% delle sedie del Parlamento dopo aver condotto una campagna elettorale basata sul disprezzo, aggressività, personalismi, dietrologie, questioni che con la bella politica non hanno niente a che vedere.
Quand’ero ragazzina mi domandavo come fosse stato possibile all’Italia che il movimento fascista conquistasse il potere. Ora mi pare di capirlo. Basta che qualcuno urli, forte abbastanza, nei canali giusti, che tutto quello che puoi aver studiato in anni di università perda di valore.
Basta che qualcuno capace di urlare alla massa trovi audience, sappia costruire una pubblicità che funzioni, che il senso benefico del sentirsi parte di una massa appaghi più di quanto non appaghino altri valori.
Ed ecco, non mi arrabbierei se non fosse che quelli che oggi votano Grillo ieri erano quelli che non avevano mai tempo per venire a una commemorazione per il 25 aprile, quelli che all’Università neppure andavano a votare per i rappresentanti, quelli che non avevano mai tempo per venire a sentire un dibattito sindacale, quelli che avevano sempre altro da fare se gli proponevi un dibattito politico, fosse pure venire a conoscere i candidati (ehi tu, contro il finanziamento pubblico ai giornali, quanti giornali compri in un mese?). Quelli che fino a 5 anni fa neppure votavano se c’era di meglio da fare.
Però a me pare proprio che sia quella gente li, la mia generazione, risvegliata in cassa integrazione o con la paura di finirci, che oggi stia decidendo il nuovo Parlamento in questo modo.
E a me fa rabbia, perché se non ti sei mai posto domande per una vita improvvisamente non è che cerchi risposte, continui a cercare quel paio di scarpe da ginnastica che ti aiuta a mimetizzarti in mezzo alla massa, che ti costringe a non prendere posizione, che non ti chiede di esprimerti su certe cose.
“Ma tutto il resto ha fatto…” Si, ha fatto così perché proprio quando servivi tu, tu 30 enne, tu 40 enne, quando servivi tu a dire no, a scendere in piazza, a riempire di lettere i giornali, a inventare qualcosa per dire basta, ecco, tu non c’eri. Tu non c’eri quando la democrazia si svuotava dei più giovani e restavano altri a decidere per te.
E scommetto che continuerai a non esserci se continuerai a scegliere che pesa di più la tua rabbia individuale che il senso di responsabilità collettiva (perché il problema non è guardare alle pensioni dei ricchi, ma guardare a quelle dei poveri, non è pensare allo stipendio della gente in parlamento, ma risolvere il nodo dei salari e del lavoro indipendentemente dalla tua di busta paga borghese).
E poi continuerai a farti fregare credendo che la rappresentazione e la logica di chi grida forte sia quella reale, quella più vera soltanto perché gridata, che lascerai decidere ad altri cos’è giusto e cos’è sbagliato e ti convincerai che abbiano ragione, dimenticandoti di com’è che si costruisce, la ragione.
P.S.1: Dedicato agli amici che so che voteranno Grillo e che mi hanno sfottuto una vita perché andavo a tante conferenze quando loro andavano alle feste, col risultato che non gli è mai capitato di conoscere e sostenere assessore incinta che venivano ritenute poco impegnate nel loro lavoro politico o assessori che si impegnavano ottimamente pur dovendo mantenere il proprio posto di lavoro e che pure periodicamente qualcuno pensava fosse bene fare fuori per dar posto ad altri delfini.
P.S.2 : “Perchè non te la prendi con gli elettori di Berlusconi che ha rovinato il Paese?” Eh, se mi dici così non hai capito niente di quel che ho scritto. Amen.
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