lunedì 21 luglio 2014

Non credo che occorra scomodare gli 007 per sapere chi è un evasore. Basta un ragazzo di 12 anni per ogni paese per conoscere chi falsifica la propria dichiarazione dei redditi.

"Scusa, che lavoro fai?": il Fisco sotto l'ombrellone

L'Agenzia delle Entrate manda gli 007 del Fisco in giro per la penisola a caccia di evasori: le fiamme gialle indagano e controllano tra ombrelloni e tavoli dei ristoranti. E intanto i turisti scappano
Redazione 21 Luglio 2014
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ROMA - Era passato da poco il Natale del 2011 e il governo Monti puntava tutto su legalità e lotta all'evasione fiscale per dare un segnale forte anche all'Europa. Nacque da lì il "mitico" blitz a Cortina d'Ampezzo, poi replicato in altre rinomate località turistiche italiane (Portofino, Roma, Milano, Napoli, Firenze): ottanta finanzieri, per qualche giorno, perlustrarono negozi, ristoranti e hotel della perla delle Alpi a caccia di scontrini (non dati) e di imposte (evase).
E fu un'operazione che fece discutere per una spettacolarizzazione da molti giudicata eccessiva. La musica non cambia, a quanto pare, nell'estate 2014, anche se "mister Fisco" Attilio Befera è stato rimpiazzato da Rossella Orlandi alla guida dell'Agenzia delle Entrate. Anzi, di più: se con Monti le fiamme gialle spuntavano nelle vie del lusso, ora fanno capolino sotto l'ombrellone.
L'ULTIMA SPIAGGIA DEL FISCO - Lo sanno bene i tanti ragazzi che hanno rinunciato alle ferie per lavorare come stagionali in qualche struttura alberghiera, nelle cucine dei ristoranti o come colf. Avere un'occupazione d'estate, per loro così come per i datori di lavoro, significa fare i conti con gli 007 del Fisco. Perché in questi giorni camerieri, receptionist o cuochi devono "scontrarsi" con le indagini dell'Agenzia delle Entrate che batte palmo a palmo le coste italiane a caccia di evasori fiscali.
Nicola Porro, su Il Giornale in edicola oggi, racconta una storia come questa. Si tratta di alcuni controlli avvenuti in Sardegna a danno di camerieri che lavorano sull'isola durante la stagione estiva: 
Due giovanotti in borghese e con borsello a tracolla si avvicinano ad una signora che stava gettando la spazzatura negli appositi contenitori della differenziata e chiedono: 'Che lavoro fai?'. 'La cameriera', risponde subito Josephine. 'Facci vedere il tuo contratto di lavoro'. Josephine non ha visto il celebre sketch di Verdone sul porto d'armi, se no avrebbe riso. Preoccupata e ovviamente senza contratto in tasca, può solo condurre i due signori, che poi sono due militari della Guardia di finanza, a casa del suo datore di lavoro. Cosa che ovviamente accade. Stessa richiesta, e stessa risposta. Alzi la mano chi, tra coloro che assaggiano questa zuppa, si porta in vacanza la documentazione di assunzione della propria colf. 
La conseguenza diretta - scrive Porro - è che mentre le Fiamme gialle svolgono il loro compito, i porti delle medesime località sono praticamente deserti. Le grandi barche sono fuggite in Corsica o altrove. Non solo per colpa delle tasse del geniale governo Monti, ma anche delle minuziose attenzioni che ricevono quando mettono la prua in acque italiane. Così mentre gli 007 del Fisco indagano tra ombrelloni e tavoli dei ristoranti, i turisti scappano, chi ha una barca fugge via dalla Sardegna a largo, liberandosi dai "disturbi" del Fisco che possono turbare una tranquilla estate attesa dopo un anno di lavoro.

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