lunedì 21 luglio 2014

Come dice sempre il grande Grillo.......in rete non si può mentire. Solo un ignorante come Grillo e i suoi fidati servi può dire tali sciocchezze.

La truffa dei finti profili Facebook delle vittime del volo MH17

di   - 21/07/2014 - Circolano foto e video che promettono di rivelare particolari inediti sull'aereo abbattuto in Ucraina, ma si tratta solo dell'ennesima bufala

La truffa dei finti profili Facebook delle vittime del volo MH17
False pagine Facebook create con i nomi delle vittime del disastro aereo del volo MH17 abbattuto in Ucraina, che promettono di fornire contenuti inediti sull’esplosione del velivolo, ma che invece non sono altro che un modo come un altro per rubare i dati di quanti cercano informazioni sulla tragedia.
Foto: Independent
Foto: Independent
I FINTI PROFILI CREATI CON I NOMI DELLE VITTIME - Il quotidiano britannico Independent rilancia l’allarme lanciato dai media australiani, che spiegano di aver individuato almeno sei profili Facebook creati utilizzando alcuni nomi dei passeggeri a bordo del volo di Malaysia Airlines, nomi che sono diventato di dominio pubblico come quelli di Otis, Evie e Mo Maslin, tre fratellini australiani che su quell’aereo si trovavano insieme al nonno. Questi profili sono pieni di aggiornamenti di stato che promettono di mostrare video inediti del momento dello schianto del Boeing, ma chi clicca finisce per trovarsi davanti a una serie di pop-up di siti che promettono di “farti diventare ricco in poco tempo” o altri annunci di dubbia natura che nascondo programmi pronti a infettare il computer di utenti ignari.


FRODI INFORMATICHE - Facebook ha rimosso tutte la pagine incriminate e gli esperti di sicurezza informatica raccomandano ancora una volta di prestare attenzione a questo genere di frodi che sono diventate piuttosto comuni da quando il grande pubblico utilizza i social media per cercare informazioni su avvenimenti di rilevanza globale come lo è l’abbattimento del volo MH17. Questa nuova categoria di truffatori riesce a guadagnare sia dagli introiti generati indirizzando parecchio traffico web su un sito specifico, sia dalle donazioni che molti utenti scelgono di elargire senza rendersi conto che si tratta di associazioni false. Lo stesso era accaduto anche nei giorni successivi alla sparizione del volo MH370 di Malaysia Airlines, scomparso lo scorso marzo senza lasciare traccia: anche in quell’occasione sorsero siti web e contenuti virali che promettevano di fornire contenuti inediti sulla vicenda, ma che invece nascondevano semplicemente una truffa.
(Photocredit copertina: AP Photo/Vincent Thian/LaPresse)

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...