mercoledì 23 luglio 2014

Andiamo avanti a tutta e se vi è ostruzionismo andiamo a votare e mandiamo a casa grillini e company.

Il Pd vola nei sondaggi. Ma senza Italicum non ha la maggioranza

di   - 23/07/2014 - Il partito di Renzi vanta oggi oltre il 42% dei consensi. Ma rischia di non ottenere la maggioranza assoluta dei seggi in caso di elezioni anticipate. Ecco la composizione della Camera dei Deputati in caso di voto con le norme attualmente in vigore o con la riforma già passata a Montecitorio

Il Pd vola nei sondaggi. Ma senza Italicum non ha la maggioranza
Maggioranza assoluta dei seggi al Partito Democratico. Nessun eletto tra le fila di Nuovo CentrodestraSelFratelli d’Italia e tutte le altre formazioni minori. Movimento 5 Stelle e Forza Italia ridotti ad un terzo della grandezza della coalizione di centrosinistra. Non si tratta di uno degli scenari fantapolitici che un elettore di parte potrebbe auspicare, ma semplicemente di quanto potrebbe accadere oggi alla Camera dei deputati se venisse approvata in Parlamento una nuova legge elettorale sul modello Italicum, così come passata a Montecitorio lo scorso marzo, e se, nello stesso tempo, le urne confermassero le percentuali di consenso stimate dai sondaggisti nelle ultime settimane.

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ITALICUM: 55% DEI SEGGI AL PD – Ad avvalorare questa ipotesi sono, infatti, soprattutto i numeri di alcuni dei principali istituti di ricerca che solitamente monitorano la popolarità di partiti e leader politici. A due mesi dalle Europee le società Lorien ConsultingDemopolisPiepoliSwg ed Ixè hanno già riproposto, come già fatto in campagna elettorale, le loro previsioni sulleintenzioni di voto degli italiani segnalando un’ottima tenuta del partito di Matteo Renzi e un preoccupante calo sia di Movimento 5 Stelle che di Forza Italia, già uscite malridotte dal voto di maggio. In uno scenario simile, dunque, in caso di elezioni anticipate, il Pd non avrebbe problemi a conquistare l’ampiopremio di maggioranza del 55% dei seggi che l’Italicum (la proposta di riforma su cui hanno raggiunto l’accordo i principali partiti) attribuisce alla prima lista o aggregazione di liste che ottiene almeno il 37% dei voti. Ma non solo. Non riuscirebbero a far eleggere nessuno dei propri candidati tutti i partiti minori, come Nuovo CentrodestraUdcSel e Fratelli d’Italia che non superano la soglia di sbarramento per ora fissata al 4,5%.

elezioni(Foto: Mauro Scrobogna / LaPresse)

SONDAGGI: PD IN MEDIA OLTRE IL 42% – Nel dettaglio, il Pd oggi, stando alla media dei dati elaborati da Lorien, Ixè, Demopolis, Piepoli ed Swg, porterebbe a casa il 42,6% dei consensi, ovvero circa 2 punti in più del già sorprendente 40,8% ottenuto il 25 maggio alle Europee, oscillando dal 39% segnalato da Swg (sondaggio realizzato il 15 e 16 luglio) al 45% indicato invece dall’istituto Lorien (rilevazione effettuata tra il 28 e il 30 giugno). Calano intanto di circa un punto rispetto al voto di due mesi fa sia Movimento 5 Stelle cheForza Italia, che alle urne hanno ottenuto rispettivamente il 21,2 e il 16,8%. Il partito di Beppe Grillo non va oltre il 20% di media muovendosi tra il 18% di Lorien al 22% di Swg, mentre il partito di Silvio Berlusconi si sposta dal 14% di Demopolis al 17,2% di Swg. Nulla da fare per Sel, che non va mai oltre il 3,5%, per l’ipotetica lista unitaria di Ncd e Udc, che in linea con le Europee si ferma ora al 4%, per Fratelli d’Italia, che in una sola occasione nei sondaggi raggiunge la soglia del 4%, ma anche per Rifondazione ComunistaIdv,Verdi e Scelta Civica. Sono buoni, infine, i segnali per la Lega Nord, che alle europee ha ottenuto il 6,2% dei voti e che ogggi mediamente nei sondaggi sale al 7,1%, 3 punti in più di quanto portato a casa alle Politiche del 2013.

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ITALICUM: SOLO 4 PARTITI ALLA CAMERA – Dunque, stando alle cifre degli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto con sistema di voto Italicum approvato per ora alla Camera (e che comunque potrebbe subire modifiche in fase di nuove trattative tra centrodestra e centrosinistra) il Pd conquisterebbe oggi alla Camera almeno 340 seggi, mentre il Movimento 5 Stelle si fermerebbe a quota 111. Lega Nord e Forza Italia, intanto, verrebbero avvantaggiate dal mancato superamento dello sbarramento al 4,5% da parte degli alleati. Ipotizzando un ricompattamento della coalizione di centrodestra il Carroccio otterrebbe 52 seggi e il partito di Berlusconi invece 114. I restanti 13 seggi esclusi dal conteggio sono destinati infine alla Valle d’Aosta e allacircoscrizione Estero.
CONSULTELLUM: NESSUNA MAGGIORANZA – Nessuna maggioranza assoluta invece in caso di mancata riforma elettorale. Se si ritornasse al voto con le norme attualmente in vigore e se lo spoglio delle schede confermasse le cifre degli ultimi sondaggi di Lorien, Ixè, Demopolis, Piepoli ed Swg, il Pdporterebbe a casa circa 277 seggi. Il cosiddetto Consultellum, ovvero il Porcellum modificato in seguito alla decisione della Corte Costituzionale del dicembre scorso, non prevede alcun premio di maggioranza (come invece prevedevano le vecchie norme) ma mantiene inalterate le soglie di sbarramento del 4% per le forze non coalizzate e del 2% per le liste appartenenti alle grandi coalizioni (con ripescaggio del primo partito al di sotto del 2%). Ebbene, in questo caso il Movimento 5 Stelle salirebbe a quota 130 seggi. Forza Italia, che non potrebbe approfittare del consenso degli altri partiti coalizzati, scenderebbe a 101 deputati. La Lega Nord subirebbe solo una piccola flessione rispetto all’Italicum scendendo a 47 seggi. Potrebbero poi entrare a Montecitorio, grazie alle alleanze con centrodestra e centrosinistra, sia Sel, con circa 15 rappresentanti, Ncd e Udc, con 26 seggi, e, infine, anche il partito di Giorgia Meloni Fratelli d’Italia, con un gruppo di 21 membri.

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(Grafici di Giornalettismo. Foto copertina da archivio LaPresse. Credit: Fabio Cimaglia)

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