martedì 22 luglio 2014

I politici sono ladri ma i famosi cittadini non scherzano. D'altronde come avrebbero potuto votare Craxi e Berlusconi e grillo gli italiani se non assomigliavano almeno un poco a loro?

Corruzione in cifre, i politici 
in testa, ma i cittadini…


Corruzione in cifre, i politici <br /> in testa, ma i cittadini…
Beppe Grillo lo ha sempre pensato: il popolo è bue;  non ragiona con la propria testa; l’importante è conclamare frasi semplici e di sicuro effetto come la più classica delle classiche: “I politici sono corrotti e li manderemo tutti a casa!”. Cosa volete obiettare? Dovete solo votarlo e penserà lui a fare piazza pulita. E gli Italiani  in un primo tempo hanno creduto a Grillo e Grillo ha creduto agli  Italiani; ha però commesso un errore: ha voluto accelerare oltre ogni limite e, come succede agli ingordi poco avveduti, è scivolato sulla solita buccia di banana predisposta dal quel toscanaccio in agguato che ha un altro concetto di sé e del popolo: una vittoria del 40% che, alla Pinocchio, ha fatto secco il povero grillo assordante.
Ma a ben vedere, se non ci avesse pensato Matteo Renzi a sconfessare il Grillo, ci avrebbe pensato Saverio Capolupo – proprio così – comandante generale della Guardia di Finanza.  Senza troppo chiasso, ha fatto una cosa semplicissima:  si è limitato a rilevare le risultanze delle analisi degli ultimi cinque mesi che si commentano da soli.
Ricordiamoli insieme: 1.435 persone denunciate per concussione, corruzione, peculato o abuso d’ufficio; 400 persone coinvolte in irregolarità negli appalti per un valore di 1,2 miliardi di Euro; 38.000 operazioni finanziarie sospette; 2,7 miliardi di beni sequestrati e confiscati; 18.000 operazioni sospette di riciclaggio per un valore già accertato di 1,4 miliardi di Euro; 3.000 evasori totali.
Sono dati impressionanti che non si riferiscono ai politici, ma ai normali cittadini che rivelano quanto diffusa sia la corruzione nella  nostra società, quanto basso sia il senso dello Stato e il senso dell’etica e della morale.  Si fa fatica a classificare una tale società come cattolica e come democratica. Non si fa però alcuna fatica a capire come da una tale società corrotta, antidemocratica e non cristiana possa naturalmente scaturire  la classe dirigente e politca denunciata da Grillo.
Ogni società produce una classe politica a sua immagine e somiglianza. E in fondo anche Grillo è espressione di questa società, comicamente sbruffona. Non cerchiamo di cambiare Grillo: è tempo perso e deprimente. Cambiamo piuttosto noi stessi e il nostro prossimo e avremo cambiato la politica.

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