giovedì 24 luglio 2014

Il solito grillino. Insultano, offendono, denigrano, infangano l'onorabilità delle persone perbene e poi fanno le vittime. Una scena che si ripete. Prima ci liberiamo di questi incompetenti e prima daremo al nostro paese un futuro. Peggio di loro riesce a fare solo la Cisl e la Uil.

Dossier Filippi, scintille in Consiglio

Matteo Pezza e Giuseppe Polizzi a muso duro sulle carte fatte girare dall’ex vicesindaco, il Pd abbandona la seduta
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      di Fabrizio Merli
      PAVIA. Alle due di notte, dopo sei ore di discussione, nella sala del Consiglio comunale i nervi sono a fior di pelle. In questo contesto matura la discussione tra Giuseppe Polizzi, capogruppo del Movimento 5 stelle e Matteo Pezza, consigliere del Partito democratico. Ma prima di entrare nei dettagli, occorre una premessa. Verso la fine del dibattito, Polizzi mostra ai giornalisti un dvd e una lettera di Ettore Filippi. Lettera che risulta protocollata il 2 luglio e distribuita ai capigruppo il 9 luglio. Ma Polizzi, assente a quella riunione dei capigruppo, la riceve solo lunedì sera, in Consiglio comunale. E subito, fuori dall’aula del Consiglio, spiega ai cronisti: «È sconvolgente, perchè questo documento, indirizzato ai capigruppo, contiene dati sensibili di persone sulle quali l’autorità giudiziaria aveva svolto accertamenti. Filippi si renda conto che il suo percorso politico è finito. Mi stupisce che gli altri capigruppo non abbiano fatto nulla». Rilasciate queste dichiarazioni, rientra in aula e, alla fine del dibattito, chiede la parola al presidente, Antonio Sacchi e inizia a parlare del “dossier”. Nel frattempo, dai banchi del Pd arriva la richiesta di verifica del numero legale e alcuni consiglieri si alzano ed iniziano ad uscire. Polizzi accusa il Pd di non volere affrontare l’argomento. Più tardi, il presidente Sacchi spiegherà: «Avevamo deciso di chiudere il dibattito all’una, massimo l’una e mezza e di far venire meno il numero legale, in modo da poter proseguire, con lo stesso ordine del giorno, per la seduta già fissata per il giorno successivo». Fatto sta che, già mentre sta uscendo dall’aula, il consigliere Matteo Pezza ha un primo scambio di opinioni con Polizzi. Pezza sollecita la conta del numero legale e chiede a Polizzi di terminare l’intervento, visto che la maggioranza sta uscendo dall’aula. Polizzi gli ribatte di dovere rispondere solo al presidente dell’assemblea. La tensione sale rapidamente. E nell’atrio della sala consigliare avviene un “contatto” tra i due che viene ricostruito da angolazioni opposte. Polizzi sostiene che Pezza lo avrebbe colpito con una «sberla in volto». Aggiunge di avere testimoni. Pezza, invece, dice: «Sono entrato in aula per chiedere se il numero legale c’era oppure no, e ho avuto una prima discussione con Polizzi. Poi sono uscito, lui mi ha rincorso e mi ha dato del buffone. Io gli ho risposto di non fare il cretino. Lui ha detto “cretina sarà tua madre”. Mentre mi si avvicinava, ho alzato una mano e gli ho sfiorato il mento in modo accidentale». A placare gli animi e tenere separati i due consiglieri, in ogni caso, intervengono gli agenti della questura che, per tutta la serata, hanno seguito il dibattito. Del “plico” inviato da Ettore Filippi, quindi, non si discute. Mentre Polizzi, sui social media, accusa il Pd di avere voluto impedire il dibattito.

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