Un giudice a Trump: “No alle espulsioni”. Scoppia il caos negli aeroporti
Il presidente Usa: “Il mio ordine non è una messa al bando dei musulmani”
Ann Donnelly, giudice federale di New York, ha emesso un’ordinanza di emergenza che temporaneamente impedisce agli Stati Uniti di espellere i rifugiati che provengono dai sette paesi a maggioranza islamica soggetti all’ordine esecutivo emanato dal presidente Donald Trump, che ha congelato gli arrivi da quei paesi per tre mesi.
Ma il giudice non ha stabilito che queste stesse persone debbano essere ammesse negli Stati Uniti ne ha emesso un verdetto sulla costituzionalità dell’ordine esecutivo del presidente. I legali che hanno citato in giudizio il governo per bloccare l’ordine della Casa Bianca hanno detto che la decisione, arrivata dopo un’udienza di urgenza in una corte di New York, potrebbe interessare dalle 100 alle 200 persone che sono state trattenute al loro arrivo negli aeroporti statunitensi sulla base dell’ordine esecutivo che il presidente Donald Trump ha firmato venerdì pomeriggio, una settimana dopo il suo insediamento.
Ricorsi e proteste negli aeroporti Usa Vari rifugiati e migranti sono stati fermati al loro arrivo negli aeroporti degli Stati Uniti, in applicazione dell’ordine firmato dal presidente Donald Trump che impedisce l’ingresso negli Usa ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana. Lo hanno riferito i media locali. Gli avvocati di due iracheni, trattenuti nell’aeroporto di New York, hanno presentato ricorsi davanti ai giudici per ottenere la liberazione.
L’ordine del presidente ha anche congelato per quattro mesi il programma dei rifugiati. Lotta comune all’Isis, crisi ucraina e ripresa delle relazioni, anche economiche, ”da pari a pari” sono stati invece i temi principali della telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin.
Hillary Clinton, la candidata democratica alla presidenza statunitense che è stata sconfitta da Trump ha usato toni duri: “Io sto con tutte quelle persone che stasera manifestano per difendere i nostri valori e la nostra Costituzione. Noi siamo così”, scrive su Twitter.
Non solo. Ancher molte figure di spicco come lo scrittore Stephen King e Mark Zuckerberg, presidente di Facebook: “Se non ci fossero stati gli immigrati in Usa non ci sarebbe stata questa grande nazione con la sua forza economica, politica e sociale”. Stessa linea anche per Tim Cook,Ceo di Apple: “La nostra azienda non esisterebbe senza l’immigrazione. Senza l’apporto di tutte le intelligenze, senza discriminazioni religiose, la nostra nazione non potrà prosperare e portare avanti l’innovazione”, scrive in un tweet.
Trump: non è messa al bando dei musulmani. La risposta del presidente degli Stati Uniti non si è fatta attendere. Trump ha detto: ” Il mio ordine esecutivo non è una messa al bando dei musulmani”. Il divieto di immigrazione dai sette paesi islamici “sta funzionando molto bene”, ha aggiunto il presidente degli Usa
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