sabato 4 febbraio 2017

La Lombardi inguaia la Raggi. É lei la Gola profonda che ha parlato per prima delle polizze

Roma
Virginia Raggi, la candidata M5s a sindaco di Roma (S), con Roberta Lombardi durante una iniziativa al Tufello, Roma, 5 marzo 2016. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Ormai è conclamata la degenerazione della guerra fratricida tra la Lombardi e la Raggi
 
Roberta Lombardi, convocata come testimone per il dossier fabbricato oltre un anno fa contro Marcello De Vito, sarebbe stata la prima a parlare dell’esistenza delle polizze che Salvatore Romeo avrebbe intestato alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. Lo scrive oggi il Corriere che aggiunge così altra benzina sull’incendio che sta bruciando la Capitale.
Sì perché i guai della sindaca ormai stanno diventando troppi. Comincia ad essere un’impresa solo il tentativo di elencarli. Per esempio, ancora non è chiaro il motivo per cui Romeo le intestò a Raggi ben due polizze sulla vita – per un totale di 33 mila euro – con causale “relazione sentimentale”. Mentre nel filone ancora più insidioso che riguarda Raffaele Marra, accusato con lei di abuso d’ufficio per la nomina del fratello Renato, la situazione non è migliore. Raggi dice di aver deciso in prima persona, ma le conversazioni della chat WhatsApp dicono altro.
Una realtà che è difficile decifrare. Sempre il Corriere oggi riporta alcune dichiarazioni che la sindaca avrebbe reso durante le 8 ore di interrogatorio avvenuto due giorni fa e in cui ha ricostruito l’iter della procedura che ha portato Renato Marra a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio.
Secondo il quotidiano la sindaca “non ha potuto negare il rapporto stretto con suo fratello: «Raffaele conosceva bene la macchina amministrativa, mi ha guidato, spiegato il funzionamento di norme e regolamenti». Nelle chat emerge la sua rabbia quando viene attaccata «perché dovevi dirmi che Renato ha ottenuto un aumento da 20 mila euro», mostrando di essere all’oscuro:«Questo dimostra che non volevo dargli un indebito vantaggio». In altri momenti appare in difficoltà.«Sicuramente ne abbiamo parlato, ma alla fine sono io ad aver firmato». Ma non convince. Allora si riserva di chiarire meglio i passaggi con la memoria. Anche perché il rischio è che si aggravi l’accusa di falso che le è stata contestata proprio per aver dichiarato all’Anticorruzione del Campidoglio: «Marra non ha partecipato ad alcuna fase istruttoria»”.
La Raggi ha chiarito alcune delle posizioni anche davanti alle telecamere di Bersaglio Mobile, con Enrico Mentana. In particolare ha ribadito di non aver ricevuto alcun beneficio dalle polizze e che soprattutto “Beppe Grillo si fida di me“. E meno della Lombardi, diremmo, viste le indiscrezioniche lo descrivono furente nei confronti della grillina che aveva definito Marra “il virus che aveva infettato il Movimento”.

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