venerdì 3 febbraio 2017

Vedere la Raggi inTV è una pena. Ma come è possibile mettere a sindaco di Roma una così? Una vera vergogna.

La Raggi e le relazioni pericolose tra i “quattro amici al bar”

Roma
The statue of the wolf in Campidoglio capitol Hill, Rome, Italy , 29 ottobre 2015 
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Attorno al nucleo Marra-Romeo-Frongia la sindaca ha provato a costruire (al momento senza riuscirci) il nocciolo duro della sua amministrazione
 
Mentre va avanti l’inchiesta per abuso di ufficio e falso in atto pubblico a carico di Virginia Raggi, emergono una serie di dettagli sui rapporti tra la sindaca e i suoi fedelissimi, a cominciare dall’ex capo della sua segreteria politica. Quel Salvatore Romeo che nel gennaio 2016 le intestò due delle sue polizze sulla vita. Dei due contratti, uno, senza scadenza, ammonta a 30mila euro; l’altro, di tremila euro, scadrà nel 2019.
Le polizze sono strumenti di investimento finanziario che Romeo utilizza da anni e che, secondo la testimonianza di Raggi e di altri militanti del M5S sentiti nei giorni passati dagli inquirenti, non sono mai stati usati per gestire i soldi del movimento. Le causali indicate su ogni polizza da Romeo sono spesso evidentemente farlocche, come nel caso in cui indica come ‘figlia’ una donna nove anni più giovane di lui, e farebbero riferimento, anche nel caso di Virginia Raggi, alla sfera di rapporti personali.
Gli inquirenti che hanno controllato nelle settimane passate i flussi finanziari legati a tali contratti sono certi si tratti dei risparmi di Romeo, ma non è dato sapere per quale motivo l’ex capo della segreteria politica del Campidoglio avesse scelto, qualche mese prima di assumere la prestigiosa carica, la sua futura ‘datrice di lavoro’ per intestarle 33mila euro in polizze. La nomina a capo della segreteria politica, arrivata per Romeo nell’estate del 2016, gli ha triplicato lo stipendio: da 39 mila euro lordi l’anno, a 110 mila, scesi successivamente a 93 mila dopo l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Le assicurazioni sulla vita, stipulate da Romeo dal 2000 a oggi, ammontano oggi a 132mila euro complessivi: i beneficiari sarebbero più volte cambiati nel costo degli anni. Al momento ci sarebbero una decina di intestatari tra i quali, oltre a Virginia Raggi che avrebbe preso il posto dell’ex M5S Alessandra Bonaccorsi nel gennaio del 2016, altri colleghi, dipendenti comunali e militanti pentastellati.
Raggi anche davanti ai pm ha dichiarato di non sapere nulla di tali assicurazioni e, in ogni caso, chi indaga conferma che non ne avrebbe tratto alcun vantaggio economico se non in caso di morte di Romeo. Proprio per questo, la vicenda non apre nuovi fronti giudiziari per la sindaca, ma di certo non la aiuta a uscire dalla bufera di critiche che ormai le arrivano da più fronti, compreso almeno un pezzo del Movimento cinque stelle. I magistrati non hanno, per il momento, intenzione di sentire Salvatore Romeo, ma interrogheranno quanto prima Raffaele Marra indagato, insieme alla sindaca, per la nomina a capo del dipartimento Turismo di suo fratello Renato.
Nel corso dell’interrogatorio di ieri, a Raggi è stato chiesto anche dei suoi rapporti con Romeo, Raffaele Marra, e l’ex vicesindaco Daniele Frongia, protagonisti insieme a lei, della chat ‘quattro amici al bar’, alcuni messaggi della quale sono parte del fascicolo. Di Marra, scelto dalla sindaca come capo del personale, Raggi ha spiegato che gli era stato presentato da Romeo, e lei lo aveva scelto perché lo riteneva in grado di “aprirle le porte del Campidoglio”: una persona in grado di capire il Comune, i suoi regolamenti e tutte le organizzazioni.
Romeo, militante M5S della prima ora, era una persona alla quale Raggi era legata da stima e militanza comuni che avevano contribuito a creare un’amicizia. Infine uno strettissimo rapporto lega ancora oggi, la sindaca a Daniele Frongia: un’amicizia consolidata nei due anni da consiglieri comunali ai tempi della giunta di Ignazio Marino. Quando Raggi ha scelto di candidarsi alle ‘comunarie’ M5s, avendo contro tra gli altri l’ex capogruppo ed ex candidato sindaco pentastellato Marcello De Vito, Frongia non ci ha messo molto a decidere di fare il tifo per lei, diventando, in campagna elettorale il collega, amico e confidente, che le è rimasto vicino anche quando il fronte pro-Raggi ha cominciato a scricchiolare, i malumori interni al movimento sono cresciuti e in tanti hanno iniziato a mostrarsi scontenti dell’operato della prima cittadina.

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